Il Gip del Tribunale di Imperia Massimiliano Rainieri non ha convalidato il sequestro preventivo della piscina comunale “Cascione” diposto dalla Procura della Repubblica di Imperia nell’ambito di un’inchiesta per disastro ambientale che ha portato all’individuazione, negli ambienti dell’impianto di regione San Lazzaro, del batterio legionella (valore 250 volte superiore alla norma) e, più in generale, di condizioni igienico-sanitarie ritenute non adeguate.
È questa la clamorosa notizia che filtra dai corridoi del Palazzo di Giustizia. Secondo quanto trapelato, il Giudice per le Indagini Preliminari non avrebbe ravvisato la tipologia di reato contestata dalla Procura, ovvero il disastro ambientale.
Resta ora da capire il futuro dell’impianto che, dopo il provvedimento del Gip, verrà dissequestrato. Verrà riaperto, nonostante l’esito delle analisi dei periti incaricati della Procura, o resterà chiusa in attesa di un’opera di sanificazione? E l’inchiesta per disastro ambientale, condotta dai Carabinieri del NOE, come proseguirà? Tutte domande per le quali si attendono risposte.
Nel frattempo la Procura continua a indagare sulla vicenda e dopo i due casi sospetti di contagio con il batterio denominato “Pseudomonoas Aeruginosa” da parte di due minori è salita la preoccupazione tra gli utenti della “Cascione”.