15 Novembre 2024 20:20

Cerca
Close this search box.

15 Novembre 2024 20:20

IMPERIA. ALLERTA METEO. IL SINDACO CAPACCI RISPONDE AGLI STUDENTI:”CHIUDERE LE SCUOLE NON È UN GIOCO, PER FARE CHIAREZZA…”/IL VIDEO

In breve: Il sindaco Carlo Capacci ha deciso di rispondere agli innumerevoli messaggi degli studenti per chiedere di tenere chiuse le scuole anche a seguito dell'annullamento dell'allerta meteo arancione.

BeFunky gdgs

Il sindaco Carlo Capacci ha deciso di rispondere agli innumerevoli messaggi degli studenti, inviati nella giornata di lunedì scorso nel tentativo di chiedere di tenere chiuse le scuole, anche a seguito dell’annullamento dell’allerta meteo arancione.

Per fare chiarezza, Capacci ha realizzato un video, postato sulla sua pagina Facebook, dove spiega la procedura con la quale viene diramata un’allerta meteo.

“Durante i giorni dell’allerta meteo ho ricevuto più di 1000 messaggi da parte di studenti che mi chiedevano di chiudere le scuole. Il sindaco ha il potere di chiudere le scuole per tutelare l’incolumità pubblica. Vorrei fare chiarezza su queste procedura.

Il centro Arpal effettua le previsioni meteo, dirama dei bollettini con 3 diversi tipi di allerta. Se il colore dell’allerta è giallo non c’è da prendere alcun provvedimento, ma bisogna solamente prestare attenzione, se è arancione è a discrezione del sindaco, se è rosso bisogna chiudere le attività”.

Lo scopo è la tutela delle persone. Il fatto di chiudere le scuole significa che può essere pericoloso il percorso per andare e tornare dagli istituti. Non è un gioco, ci sono persone che lavorano, centro previsioni ligure, prefettura, carabinieri, questura, vigili del fuoco, autostrade, ferrovie e tutti gli enti che forniscono servizi al cittadino.

Ho apprezzato in maniera simpatica i messaggi che ho ricevuto, ma vorrei trasmettere il messaggio che è una cosa seria. Ci sono tante persone che lavorano per prestare cura ai cittadini. Non possiamo ridurre tutto a un “Sindaco per favore chiudi la scuola, altrimenti la professoressa mi interroga”. A scuola si va per studiare. 

Spero di aver chiarito”.

Condividi questo articolo: