“L’ennesimo accanimento nei miei confronti”. Così commenta Monica Tondelli, titolare del Bar 11 in piazza De Amicis, dopo la notifica dell’avviso di garanzia per aver realizzato il concerto di Capodanno 2018 senza l’autorizzazione della Commissione di Vigilanza.
Ho ricevuto un avviso di garanzia, collegato al concerto di Capodanno – racconta Monica Tondelli a ImperiaPost – Non è una cosa simpatica comunque vada a finire.
La commissione di vigilanza, venuta la stessa sera alle 18 fino alle 20.30, mi ha dato il diniego per tante motivazioni differenti. Io non me la sono sentita di annullare il concerto, perchè dovevo stare al parere altrui. Da altre persone mi è stato detto ‘fallo tranquillamente questo concerto’ e io l’ho fatto.
L’ho fatto comunque, ma in condizioni di intrattenimento minimo, perchè mi hanno permesso di farlo.
Mi hanno detto di farlo, salvo poi essere convocata in Questura e aver ricevuto appunto questa informativa riguardo quello che mi sta per succedere, cioè che quando arriverà mi sarà notificato un atto di garanzia con un provvedimento penale e uno amministrativo.
Non l’ho fatto perché voglio fare le cose a mio piacere, cerco sempre di fare tutto nella legalità.
Mi è stato contestato che abbiamo appunto proseguito il concerto e che comunque mi è stato concesso di farlo perchè sono stata considerata in buona fede e per un atto di ‘buonismo’ dagli organi superiori.
Quando ho deciso di proseguire con la serata mi è stato detto qualche cosa, ma non riguardante proprio l’avviso di garanzia, ma per la struttura – continua – Era una cosa differente, io ero tranquilla, ho fatto le mie cose tranquilla, ho speso dei soldi.
È stata comunque una cosa antipatica anche per chi c’era, i ragazzi stessi e gli artisti comunque sono stati eccellenti. Mi sono stati vicini, abbiamo tutti lottato per uno scopo comune. Certamente, quello che sto vivendo adesso, è l’ennesima prova di una specie di accanimento nei miei riguardi, di incomprensibile. Sto cercando soltanto di proseguire nella musica, che faccio da più di 10 anni ed è da più di 10 anni che vengo regolarmente osteggiata, massacrata.
Non è il primo provvedimento che ricevo, ho ricevuto sei esposti in 10 anni di musica. Recentemente me ne hanno notificato un altro il 15 dicembre riguardante un regolamento comunale che esprime il divieto a pubblicizzare gli eventi su internet. Eventi che organizzo nel locale e che riguardano la musica.
Questo è un regolamento vigente dal 2008, non da adesso. Io ovviamente non lo sapevo, è vero che la legge non ammette ignoranza, ma come mai adesso mi arrivano e prima no? Come mai arriva solo a me? Ci sono tante cose che vorrei cercare di capire.
Sono altri mille euro che devo spendere. Non me ne voglia chi ha provveduto a mettere in atto questo regolamento, ma mi sembra una cosa assurda. Se hai un’attività non puoi pubblicizzarla su internet, non puoi fare la musica, io sto sempre cercando di fare le cose nella legalità.
Non voglio fare la furba – aggiunge – Sta di fatto che andiamo sempre a finire così, mi manca il sonno. Vengo trattata come una ‘delinquente’. Non c’è niente da fare.
Adesso ci va di mezzo anche la mia fedina penale, mi sembra una cosa abbastanza assurda. Tolta la mia passione, fortunatamente c’è tanta gente, ci sono tanti ragazzi che mi seguono e menomale. Io faccio tutto questo soprattutto per i ragazzi ancora giovani, stasera viene Manuel Borroi. È un’altra gioia che ho dalla vita. Posso avere delle gioie? È gioia un po’ di tutti fortunatamente, però se continua così si cerca di bloccare una cosa fatta bene, ma non perchè la metto in atto io, ma perchè comunque riguarda arte, musica e spettacolo.
Alla luce di tutti questi esposti, chi me lo fa fare? I miei principi di vita, la mia passione, la mia voglia di avere un qualcosa in questa città che sta morendo. Di dare spazio ai ragazzi , di dare spazio alla musica, alla musica live.
Ci sono tantissimi ragazzi giovani di talento in questa città, quattro sono saliti sul palco la sera di Capodanno e ci danno gioia. Sentirli è sempre una gioia. Già questa crisi ci rende sempre un po’ tutti cupi. Loro ci permettono di passare dei momenti veramente come si deve, in una città che muore. Non c’è neanche più l’Agnesi.
Scusate se torno sempre li, però per me è rimasta una zavorra nello stomaco. Non mi passerà mai, se passate di lì si sente il famoso rumore del silenzio di cui parlai.
Cerchiamo di mettere in atto quel poco che sono riuscita a fare – conclude – Non voglio fare le cose contro la legalità. Le voglio fare bene. Non voglio buttare via dei soldi subendo dei provvedimenti che mi sembrano assurdi per una persona come me. Non sono una santa, ma non sono neanche la famosa delinquente”.