E’ una pronuncia che rafforza gli scenari del procedimento penale sui concorsi truccati di Rivieracqua quella emessa dalla Cassazione in merito al ricorso presentato dagli avvocati Alessandro Mager e Alessandro Moroni (insieme a Stefano Savi), legali rispettivamente di Gabriele Saldo e Federico Fontana.
Nel dettaglio, il ricorso dei due legali era stato presentato contro la misura cautelare degli arresti domiciliari, i cui termini sono ormai scaduti, tanto che sia Saldo che Fontana sono tornati in libertà. Dal punto di vista pratico, dunque, la pronuncia della Cassazione non modifica nulla allo stato attuale, ma per quanto concerne gli sviluppi del procedimento penale (l’inchiesta è stata chiusa nelle scorse settimane con 11 indagati e ora si attendono le decisioni del Pm, rinvio a giudizio o archiviazione) potrebbe avere risvolti, seppur non decisivi.
L’inchiesta della Procura sui concorsi truccati, infatti, è stata costruita su due capi di imputazione, rivelazione di segreti d’ufficio, il più grave, e truffa. A riguardo la Cassazione ha confermato il reato di rivelazione di segreti d’ufficio, mentre per quel che concerne la truffa, ha dichiarato “inammissibile” il ricorso per Saldo e rinviato la decisione Riesame per quel che riguarda Fontana.
Per le motivazioni bisognerà ora attendere 90 giorni.
Per quanto concerne la truffa, il ricorso dei legali degli indagati si basava sull’impossibilità di dimostrare che l’assunzione di uno dei partecipanti accusati di aver passato il concorso pubblico grazie a presunte anticipazioni sui questionari potesse realmente cagionare un danno a Rivieracqua.