24 Novembre 2024 15:55

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24 Novembre 2024 15:55

IMPERIA. VIOLENZE SUGLI ANZIANI AL “CICALOTTO”. IN TRE PATTEGGIANO, QUATTRO CHIEDONO IL RITO ABBREVIATO E…/L’UDIENZA

In breve: Si è chiusa con tre patteggiamenti, quattro riti abbreviati e due messe alla prova l'udienza preliminare svoltasi questa mattina in Tribunale a Imperia

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Tre patteggiamenti, quattro riti abbreviati e due messe alla prova. È questo l’esito dell’udienza preliminare svoltasi questa mattina in Tribunale a Imperia, dinnanzi al giudice Paolo Luppi, per i nove indagati a vario titolo nell’ambito dellinchiesta sui maltrattamenti all’interno della struttura pschiatrica “Il Cicalotto” (Nava) gestita dalla Cooperativa il Faggio.

Durante la scorsa udienza, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Imperia Antonella Politi aveva avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei nove indagati, contestando i reati di maltrattamenti, peculato e omesso controllo.

Nel dettaglio, hanno chiesto il rito abbreviato i difensori di Violka Ferhati, Jacopo Pisaturo, Barbara Canestro e Alessandra Capozzo. 

Hanno richiesto il patteggiamento i legali di Elena Stoica, Daniela Arranga e Massimo Deperi, rispettivamente 2 anni di reclusione la prima, 4 mesi la seconda e 2 anni e 8 mesi il terzoPer Stoica e Arranga, quindi, la pena è sospesa.

Infine, i legali di Barbara Armonti e Gleda Ascheri hanno richiesto la messa alla prova.

Nel dettaglio, per quanto riguarda Barbara Armonti, grazie alla memoria difensiva depositata dai suoi legali prima dell’udienza, il PM ha modificato capo d’imputazione riqualificando il reato di peculato in appropriazione indebita che consentirà alla difesa di accedere alla messa alla prova.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Fossati, Pilati, Modaffari, Novaro, Basso, Mager e Ditta.

L’Udienza rinviata a 4 maggio 2018 per riti abbreviati e patteggiamenti, mentre le “messe alla prova” saranno oggetto di udienza il prossimo 24 settembre.

LA STORIA

Violka Ferhati, 45 anni, albanese, e di Elena Stoica, 46 anni, romena, (entrambe operatici sanitarie) sono accusate di aver abbandonato una paziente nel corso della notte, poi deceduta la mattina seguente. La Procura contestava loro di non aver effettuato “durante il turno notturno del 6-7 /10/2016, accessi nella stanza della paziente/ospite […], nonché all’eventuale aspirazione delle secrezioni bronchiali , abbandonavano la predetta, incapace per malattia e vecchiaia di provvedere a se stessa, affidata alla loro custodia e della quale dovevano avere cura, decedendo la stessa quella medesima notte”.

La perizia medico legale sulla salma dell’anziana, disposta dalla Procura, ha escluso che sia morta perché abbandonata, concludendo che il decesso sarebbe avvenuto a prescindere dal comportamento delle due operatrici.

Nel dettaglio gli indagati sono: Massimo Deperi, 49 anni, consigliere comunale a Pornassio (licenziato dalla cooperativa)Violka Ferhati, 45 anni, albanese, e Elena Stoica, 46 anni, romena, tutti operatori sanitari, sono accusati di maltrattamenti. L’installazione di telecamere nascoste ha permesso agli inquirenti di accertare svariati casi di maltrattamenti ai danni degli ospiti, in particolare offese e insulti gratuiti e la totale mancanza di cura sul fronte dell’igiene intima, con anziani lasciati a terra per ore con i vestiti sporchi.

Jacopo Pisaturo, direttore sanitario della struttura “Il Cicalotto”, Barbara Canestro, ex coordinatrice del personale infermieristicoAlessandra Capozzo, attuale coordinatrice, sono invece accusati di omesso controllo. Secondo la Procura non sarebbero intervenuti per stoppare i maltrattamenti all’interno della struttura, pur essendone a conoscenza.

Per quanto concerne il peculato, invece, sono indagate un’infermiera, Barbara Armonti, 46 anni, e due operatori sanitari, Gleda Aschero, 52 anni, e Daniela Arranga, 58 anni. Anche in questo caso, decisive sono state intercettazioni e telecamere nascoste. Le tre indagate, secondo l’accusa, avrebbero sottratto materale sanitario di varia natura, siringhe, disinfettanti e garze, ma anche farmaci destinati non solo agli ospiti della struttura, ma anche ai migranti ospiti della Cooperativa Il Faggio (che ha annunciato di volersi costituire parte civile nel procedimento, ndr), sempre a Nava.

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