I pm della Procura di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio per gli ex vertici di Banca Carige. Nei confronti di dieci persone, i magistrati contestano, a vario titolo, le accuse di ostacolo all’autorità di vigilanza di Bankitalia e Consob e aggiotaggio. A rischiare il processo tra gli altri l’ex presidente dell’istituto di credito, Giovanni Berneschi, l’ex direttore generale, Ennio La Monica e l’ex vicepresidente del Cda Alessandro Scajola (già parlamentare e fratello del ministro Claudio) e il consigliere Luca Bonsignore (figlio di Vito e eurodeputato del Pdl). In base all’impianto accusatorio gli indagati avrebbero, in concorso tra loro, messo su un sistema per nascondere agli organi di controllo la reale condizione finanziaria della Cassa di risparmio di Genova.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero creato un «sistema» che avrebbe consentito di celare la reale condizione finanziaria di Banca Carige dando false informazioni a Bankitalia e Consob, con lo scopo di evitare una ricapitalizzazione da 800 milioni di euro e presunte notizie «manipolate» sulla situazione finanziaria, che avevano l’obiettivo di «incidere sull’affidamento riposto dal pubblico sulla stabilità patrimoniale».
L’ELENCO DEGLI INDAGATI
Giovanni Berneschi, Ennio La Monica, Daria Bagnasco, Alessandro Scajola, Luca Bonsignore, Remo Angelo Checconi, Mario Venturino, Ivo Demichelis, Paolo Cesare Odone e Maurizio Marchiori .
Aggiornamento: nel novembre 2018 tutti gli indagati sono stati rinviati a giudizio.