24 Dicembre 2024 04:14

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IMPERIA. BLITZ DELLA FINANZA. LA COMPRAVENDITA DEI SOGNI D’ESTATE ALL’ORIGINE DELL’INCHIESTA PER TRUFFA E RICICLAGGIO/LA RICOSTRUZIONE

In breve: I quattro indagati sono accusati a vario titolo di truffa, riciclaggio e interposizione fittizia.
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In alto da sinistra: Luca Ramone e Claudio Roggero

L’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Imperia sul commercialista Luca Ramone e su altri tre indagati, sarebbe partita a seguito della denuncia di Claudio Roggero (versione avvalorata dal fratello Floriano), ex titolare dello stabilimento balneare “Sogni D’Estate” sulla spianata Borgo Peri. Nella primavera del 2017, infatti, sarebbe avvenuta la compravendita dello stabilimento balneare in capo ad una società riconducibile a Luca Ramone che prevedeva la presenza di Roggero in qualità di amministratore delegato.

Lo stabilimento fino ad allora era nel mirino dell’ufficio demanio che vantava un credito di oltre 100 mila euro di canoni non pagati. Con l’acquisizione da parte di una società riconducibile a Ramone, che di fatto ha estinto il debito con il demanio, lo stabilimento “Sogni d’Estate” ha evitato la decadenza della concessione demaniale continuando con la propria attività nel 2017. Qualcosa, però, non è andata a buon fine, e a fine giugno del 2017, Roggero è stato “sostituito” con una collaboratrice di Ramone, Daniela Caridi. Quest’ultima è appunto sospettata di essere la prestanome di Ramone. 

I finanzieri si sono presentati questa mattina prima delle 8 sia negli uffici di via Saffi a Porto Maurizio che alla sua abitazione perquisendo i locali e acquisendo materiale cartaceo e informatico relativo alla compravendita. Ancora al vaglio degli inquirenti la posizione degli altri indagati, Enrico De Benedetti, collaboratore di Ramone ed ex titolare della discoteca Joy di Alassio andata distrutta da un incendio a fine luglio del 2017, e Dominique Mastracchio, socia di Ramone nella società “Luma” (gestisce il ristorante c’est si bon) e responsabili all’interno dei “Sogni d’Estate”. I quattro indagati sono accusati a vario titolo di truffa, riciclaggio e interposizione fittizia.

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