Affascinato da tutto ciò che riguarda il mondo dei treni, l’imperiese 39enne Fabio Vullo, negli anni, ha fotografato oltre 300 stazioni ferroviarie.
Nella vita di tutti i giorni, Fabio è un docente, ma, appena ha l’occasione, sale a bordo di un treno, armato della sua macchina fotografica, alla ricerca di nuove stazioni da scoprire, per scattare fotografie mozzafiato e suggestive.
Moltissimi scatti, ovviamente, ritraggono stazioni liguri, in particolare le vecchie stazioni di Imperia Oneglia e Porto Maurizio, da un anno chiuse con l’inaugurazione del raddoppio ferroviario.
COM’È NATA QUESTA CURIOSA PASSIONE?
“Tutto è iniziato quando ero molto piccolo. I miei genitori sono siciliani, ma si sono trasferiti a Imperia prima della mia nascita. Quindi, fin da piccolo, sono stato abituato a mettermi in viaggio verso il loro paese natale per andare a trovare i parenti. Si saliva sui vecchi “Espresso”, ormai ne è rimasto solo più uno, che andava diretto in Sicilia, in circa 20 ore di viaggio. Per me era un’esperienza bellissima, ero entusiasta e passavo il tempo a guardare i paesaggi e le stazioni che incontravamo. Ancora adesso, ogni volta che posso, vado in Sicilia in treno”.
QUANDO HA INIZIATO A FOTOGRAFARE?
“Crescendo, la passione per i treni e le stazioni è cresciuta e costringevo mio padre a portarmi in giro. All’età di 19-20 anni, poi, ho iniziato a fare le fotografie e a viaggiare da solo. La cosa più bella è scoprire stazioni nuove, treni nuovi, modelli innovativi.
Mi piace fotografare sia la struttura della stazione sia il paesaggio circostante. Inoltre, mi piace condividere i miei scatti e ricevere consigli/critiche dagli altri “ferroamatori” italiani”.
QUALI POSTI LE SONO RIMASTI NEL CUORE?
“Al primo posto c’è sicuramente la vecchia stazione di Imperia Oneglia. Quando è stata chiusa devo ammettere di aver pianto. È stata la prima stazione in cui sono andato e ci sono molto affezionato. L’ultimo giorno in cui la ferrovia a mare era in funzione, ovviamente, non potevo mancare, e ho fotografato il treno d’epoca e l’ultimo treno regionale. Un’altra stazione che ho nel cuore è quella che porta al paese dei miei genitori, Acquaviva Casteltermini. Inoltre, spettacolari sono state le stazioni del Giappone che ho visitato qualche anno fa. Sono efficienti, pulite e organizzate. Un altro posto mozzafiato è Hône-Bard in Valle D’Aosta, con alle spalle il forte di Bard“.
PERCHÈ IL TRENO È COSÌ IMPORTANTE PER LEI?
“Secondo me il treno è il miglior mezzo di trasporto, inquina di meno, lo possono usare tutti, è low cost ed è anche un modo per socializzare“.
PROGETTI DA REALIZZARE?
“I miei sogni sono quelli di viaggiare sulla Transiberiana e fare la Coast to Coast negli Stati Uniti. Sarebbero davvero esperienze incredibili”.
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