In piazza Dante in cerca di giustizia. Protagonista il 61enne Vito Incampo, di origini pugliesi, per 30 anni Carabiniere a Imperia.
Con cartelli attaccati al corpo, Incampo ha provato a far sentire la propria voce manifestando contro la giustizia italiana che, a suo parere, lo starebbe perseguitando, lamentando presunte ingiustizie in ambito privato, lavorativo e pensionistico. Incampo, in particolare, si è scagliato contro avvocati, magistrati e giudici, colpevoli, a suo dire, di essersi accaniti contro di lui.
La sua protesta ha attirato l’attenzione e la curiosità di moltissimi cittadini che lo hanno subito notato, essendo nel punto centrale di Oneglia.
Esasperato dalla situazione, Incampo ha nnunciato di volersi presentare ogni giorno in piazza Dante finchè non verrà trovata una soluzione ai suoi problemi.
“Io non mai infranto la legge – afferma – Ho una pratica a casa, alta quasi un metro, di atti che mi mandano i legali e non c’è nessun avvocato che voglia prendere le mie difese. Quattro avvocati di ufficio e due di fiducia hanno rinunciato al mandato. Ho scritto al collegio degli avvocati, al comandante dei Carabinieri, al Questore, al Prefetto, al Sindaco, al presidente del Tribunale, al Consiglio Superiore della Magistratura, alla Corte Costituzionale, al Ministro della Difesa, al Ministro di Grazia e Giustizia, spendendo più di 3 mila euro in raccomandate e nessuno mi ha risposto.
Sono pugliese – continua – ma sono stato Carabiniere per 37 anni, di cui 30 anni alla radio mobile di Imperia.
Oggi chiedo giustizia – conclude – Finora mi hanno estorto 100 mila euro, a cominciare dal TFR del 2009 fino ad ora”.
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