IMPERIA- Lunedì al Cineforum Imperia del capoluogo di provincia verrà proiettata la ” Nave dolce” di Vicari cioè quando gli albanesi arrivarono in massa in Puglia. Il film- documentario di Vicari vinse nel 2012 il premio Pasinetti nella speciale rassegna dedicata alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Era l’otto Agosto del 1991, cioè di ventitre anni fa, quando all’orizzonte di Bari si stagliò la nave mercantile albanese ” Vlore” partita, dopo essere stata presa d’assalto da migliaia e migliaia di cittadini disperati del Paese d’oltre Adriatico che ne sequestrarono il comandante, due giorni prima da Durazzo, il maggior porto del ” Paese delle Aquile”. Per la prima volta gli italiani si trovarono a dover fare i conti, nolenti o volenti, con un fenomeno quello dell’immigrazione che negli anni a venire avrebbe assunto dimensioni bibliche. Molti film furono dedicati al collasso dell’Albania comunista ed all’emigrazione clandestina di quasi il quaranta per cento dei suoi abitanti sia verso la Grecia che verso l’Italia, Nazioni che per i cittadini di Valona, Durazzo, Tirana e Scutari significavano la libertà e la possibilità di costruirsi un futuro non di stenti: ricordiamo, su tutti, prima che iniziasse il terzo millennio, il lungometraggio “Lamerica” di Gianni Amelio.
Due anni fa il regista italiano Daniele Vicari, documentarista celebre vincitore tra l’altro nel 2012, con il film Diaz – Don’t Clean Up This Blood del Premio del pubblico al Festival di Berlino,utilizzando in gran parte materiale televisivo, confezionò un bel documentario sui fatti accaduti ventitre anni fa in Puglia. ” La nave dolce” il titolo. Narra, per l’appunto l’epopea della ” Vlore” dal momento in cui i migranti, nel porto di Durazzo, vi si imbarcarono sequestrando il comandante a quello in cui gli stessi profughi a Bari vennero rinchiusi nel vecchio e decrepito Stadio della Vittoria, costruito in epoca fascista ed allora solo da poco più di un anno ” pensionato” dal più moderno San Nicola.
Il documentario di Vicari piacque molto a pubblico e critica tanto che fu premiato, lo stesso anno, alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia con il premio Pasinetti che per i documentaristi rappresenta ciò che il Leone d’Oro rappresenta per i registi dei lungometraggi. Nel corso del documentario viene data la parola anche a due profughi della ” Vlore” che, successivamente, nel nostro Paese si costruirono una vita coronata dal successo: Robert Budina e, soprattutto, il ballerino Kledi Kadiu. Per riflettere sul dramma dell’immigrazione, ma pure sui cambiamenti che tale fenomeno ha obbligato la società italiana ad affrontare, ci si potrà ritrovare lunedì al cinema Imperia dell’omonimo capoluogo di provincia ove si tiene un autorevole Cineforum. Tre le proiezioni previste del film- documentario di Daniele Vicari: alle cinque meno un quarto del pomeriggio ed, a seguire, alle otto ed un quarto ed alle dieci e mezza di sera”.
C.S.