Non conosce tregua il traffico di migranti nella zona di confine, un traffico che porta nelle tasche delle organizzazioni criminali migliaia di euro e che, malgrado i numerosissimi arresti effettuati dalle Forze dell’Ordine in generale e dalla Polizia di Frontiera in particolare, continua a propagarsi.
Il fenomeno, conosciuto da anni, trae vigore dalle crisi internazionali e si alimenta attraverso la disperazione di stranieri che tentano la via della salvezza verso terre sconosciute del Nord Europa. Il vantaggio dei cosiddetti Passeur risulta direttamente proporzionale alla disperazione dei profughi, i malviventi, consci dell’attenzione rivolta loro dalla Polizia, alzano il prezzo in tutti i sensi: aumentando la “tariffa” per i trasporti e “stipando” in condizioni disumane, poveracci alla ricerca di un sogno.
In questa “lotta”, la Polizia di Frontiera di Ventimiglia, diretta dal dr. Martino Santacroce, mette in campo le risorse migliori, sia sotto l’aspetto tecnico-professionale che per quanto riguarda lo studio di un fenomeno dalle molteplici sfaccettature.
Il potenziamento delle attività di specialità disposte dal Direttore della Zona Polizia di Frontiera Liguria Piemonte e Valle D’Aosta dr Raffaele Cavallo, si incardina nel più ampio dispositivo di sicurezza attivato nella città di confine dal Questore della provincia di Imperia dr Cesare Capocasa, che ha ulteriormente aumentato l’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità.
Con queste premesse si è portata a conclusione un’ importante operazione di Polizia che ha consentito l’arresto di tre passeur, tra l’altro ritenuti elementi di spicco di un’organizzazione che muove le fila proprio partendo da Ventimiglia, che tentavano di lasciare il territorio a bordo di una auto nel cui interno avevano stipati, tra sedili e bagagliaio, 14 clandestini, per un totale quindi di 17 persone.
Gli arresti non sono stati certo il frutto di una “fortuita” combinazione, ma la somma di strategie messe a punto a tavolino e trasformate in un’ operazione degna di plauso. Personale del Settore, da tempo effettuava attività info investigative nelle zone maggiormente predilette dai passeur per caricare gli stranieri, ma il risultato non era certo scontato. Le difficoltà sono sorte nel momento in cui gli stessi passeur hanno capito che, dietro gli arresti che via via venivano effettuati dalla Polizia di Frontiera, dovevano esserci poliziotti esperti nell’individuare le loro strategie. Proprio per questa ragione avevano iniziato a cambiare sia i luoghi di incontro che le possibili vetture per non farsi riconoscere.
Ma la tenacia dei poliziotti di frontiera ha avuto la meglio. Proprio la scorsa sera, in Ventimiglia, gli agenti hanno avvistato un mezzo già notato nei giorni scorsi. Dopo qualche ora di sosta, il veicolo non c’era più. Il personale del turno serale, unitamente ad altre pattuglie, hanno deciso pertanto di portarsi verso l’autostrada, sperando in un loro passaggio.
La lunga attesa e l’assoluta mancanza di elementi che potessero dare certezza su un eventuale carico, stavano inducendo gli operatori a pensare che, almeno per quella notte, non vi sarebbero stati “passaggi”, ma la determinazione ed il “fiuto” dei poliziotti ha avuto la meglio: in lontananza hanno visto sopraggiungere, in direzione autostrada, un veicolo che, stante l’ipotizzabile “carico umano”, procedeva con le ruote quasi a terra, seppure a velocità sostenuta. Il conducente, a bordo di una Renault Espace, ignaro della presenza dei poliziotti, si è fermato a prendere il biglietto in barriera e, proprio in quel momento, due Agenti, con scatto fulmineo, hanno aperto le portiere bloccandolo immediatamente per scongiurare l’improvviso abbandono del mezzo, con la marcia inserita ed il suo carico, come già accaduto in passato. Nel contempo, tre auto della polizia, immediatamente sopraggiunte, si sono posizionate rispettivamente davanti e dietro la Renault dei passeur, impedendo sia un movimento del mezzo, che la fuga dei clandestini.
Il veicolo è stato pertanto condotto presso gli uffici di Polizia di piazza Libertà e una volta aperto, i poliziotti hanno scoperto , oltre ai due stranieri accanto l’autista, altri 14 extracomunitari, stipati in condizioni disumane, parte dei quali incastrati nel bagagliaio tanto da non riuscire a muoversi ed iniziando ad avere difficoltà respiratorie.
I passeur sono stati pertanto assicurati alla giustizia: si tratta di tre afghani (22-29 e 32 anni) uno dei quali, in possesso di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Bolzano mentre gli altri due sono sedicenti.
I 14 clandestini, le cui nazionalità variano dall’Afghanistan, alla Palestina, Nigeria, Siria e Nord Africa, messi in sicurezza dalla Polizia. Gli stessi hanno dichiarato di aver corrisposto somme intorno ai 150 euro per un viaggio che, hanno poi compreso, prometteva solo sogni di carta. Tutti gli arrestati sono stati condotti al Carcere di Imperia.
Stante la vastità dell’organizzazione criminale e la complessità nell’addivenire a tutti i componenti, l’articolata attività investigativa avviata dalla Polizia di Frontiera, prosegue con rinnovato impulso.