Sono stati nominati questa mattina dal giudice monocratico Massimiliano Botti i tre esperti incaricati di redigere la perizia per far luce sulla morte di Matteo Maragliotti, avvenuta il 21 gennaio 2013 all’ospedale Borea di Sanremo a seguito di un’infezione cerebrale, per cui è imputata con l’accusa di omicidio colposo la dott.ssa Roberta Thomatis, medico di base della famiglia della famiglia Maragliotti.
I periti, come già annunciato, sono il legale Yao Chen (Pavia), il neurochirurgo Gianluigi Brambilla (Pavia) e l’infettivologo Renato Maserati (Milano). Le operazioni peritali inizieranno a marzo all’Università di Pavia.
Ecco il quesito a cui dovranno rispondere i tre esperti:
“Accertare le cause della morte, valutare gli strumenti diagnostici e terapeutici, quindi le diagnosi del medico di base e del medico del pronto soccorso e se hanno seguito le linee guida o le buone pratiche medico-assistenziali ovvero valutandone l’adeguatezza delle terapie e la tempestività delle procedure diagnostiche. E ancora valutare se dopo la dimissione dal pronto soccorso bene ha fatto il medico ad adottare il trattamento terapeutico prescelto e concordato con il paziente o con il suo legale rappresentante, nonché le eventuali controindicazioni, estendendo tale valutazione a tutte le figure mediche professionali coinvolte nella vicenda.
Deve anche essere valutato se in base agli elementi in suo possesso dopo la dimissione dal pronto soccorso di Matteo Maragliotti fosse corretto o meno, da parte del medico di base, mantenere la diagnosi originaria di sinusite. Si dovranno valutare quali accertamenti sarebbero stati necessari per individuare le patologie a carico di Matteo Maragliotti chiarendo se tali accertamenti potessero essere compiuti o prescritti dal medico di base e si dovrà indicare se e quali terapie e o interventi avrebbero potuto evitare il decesso o rallentarne il decorso (con certezza, elevata probabilità o semplice probabilità). Si dovrà chiarire se tali terapie e o interventi potessero essere somministrate o prescritte dal medico di base, secondo il criterio della doverosa prudenza e diligenza.
In particolare valutare se la sospensione degli antibiotici somministrati fino al primo ricovero al pronto soccorso abbia contribuito a determinare il decesso di Maragliotti o comunque abbia contribuito ad accelerarne il decorso; si dovrà indicare sulla base delle conoscenze statistiche e dello stadio della malattia, al momento della prestazione d’opera e della relativa prognosi, quale sarebbe verosimilmente la durata della vita della vittima qualora non vi fosse stato un errore professionale”.
Il PM Fha rinunciato a nominare periti di parte, mentre sia la difesa sia le parti civili hanno presentato una loro lista di esperti incaricati della consulenza di parte.
Il processo è stato rinviato al prossimo 9 luglio per la discussione delle perizie. Il giudice ha concesso il termine al 28 giugno per la deposizione delle relazioni.