Claudio Scajola getta la maschera e in un’intervista a Sky Tg24 fuga ogni dubbio sulla sua candidatura alla elezioni europee del maggio prossimo. Alla domanda della giornalista “Se non dovessero candidarla lei che cosa fara?” Scajola ha risposto “È un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione, perché non c’è la scelta di un candidato per un collegio, c’è la scelta di mettere insieme 20 persone nel collegio nord-ovest. Qualcuno dovrebbe spiegarmi le motivazioni e fare un confronto pubblico. Perché io se non fossi candidato, evidentemente, vorrei un confronto pubblico per capirne le motivazioni”.
Una risposta che mette apre ufficialmente la campagna elettorale di Claudio Scajola, ormai sicuro di un posto nella lista di Forza Italia in vista delle prossime elezioni Europee.
Nella lunga intervista l’ex Ministro Scajola ha toccato tanti altri argomenti, definendo “infami” coloro che continuano a speculare sulla vicenda della casa al Colosseo, approvando l’ipotesi di una discesa in politica dei figli di Berlusconi che, secondo Scajola, “ha patito una giustizia enorme, perché questa condanna a tenerlo fuori dalla politica attiva con una sentenza ingiusta, è sicuramente una grande sofferenza“. Restando in tema ex Premier, Scajola ha aggiunto che “Berlusconi in questo momento molto chiuso in casa certamente trova confronto in coloro che stanno più tempo con lui. Ecco, forse si è un po’ troppo chiuso con queste persone, che a fin di bene, stanno con lui per tirarlo su, ma credo sarebbe necessario avere anche degli organismi in cui si posa parlare e confrontarsi“. L’assenza in lista di Berlusconi, secondo Scajola, si farà sentire: “Siccome Forza Italia è Berlusconi, noi giochiamo con l’handicap in questa campagna elettorale“. Scajola non ha usato parole di miele per il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, leader del Nuovo Centrodestra: “Alfano ha un peccato, però, i ragionamenti andavano fatti dentro Forza Italia, non uscendo da Forza Italia. Ha scelto di andare via ed è una scelta sbagliata“.
L’INTERVISTA INTEGRALE DI CLAUDIO SCAJOLA A SKY TG24
“Le liste, a mio parere, fino all’ultimo giorno non si sanno, quindi non so come andrà a finire, neanche la vicenda delle candidature delle figlie di Berlusconi, o dei figli di Berlusconi, perché c’è anche Piersilvio, e c’è anche il più piccolo, che è molto in gamba fra l’altro. C’è un po’ di confusione, mi pare si veda dai giornali. Stiamo occupando i giornali, ahimè, e questo è negativo, non per parlare di cosa Forza Italia vorrebbe fare dell’Europa, ma invece occupandoci di quello che vorrebbero essere messi in lista o vorrebbero essere cacciati dalle liste. Non mi pare una buona cosa“.
È vero che il cerchio magico, Maria Rosaria Rossi, la fidanzata Francesca Pascale, il capo dei club Marcello Fiori, si oppongono alla sua candidatura perché dicono che bisogna avere facce nuove?
“Lo leggo sui giornali e l’ho sentito dire in qualche televisione, ma non ho mai avuto il piacere di parlarne con nessuno, anche perché ogni elezione in Italia ha una tegola diversa. Le elezioni Europee si fanno con il sistema proporzionale, con una lista lunga di venti persone. Si possono dare tre preferenze e vengono eletti quelli che prendono più voti, quindi non è il sistema uninominale di collegio o lista di nominati, dove si può capire che uno possa preferire tizio, caio o sempronio. Siccome invece questa elezione si svolge con regole democratiche della preferenza dei cittadini, credo che in una lista di venti ci sia la necessità di mettere quelli che possono raccogliere maggior consenso“.
“È sicuramente più probabile che persone che hanno maggior radicamento sul territorio possano dare un contributo di mobilitazione nella campagna elettorale, che è molta corta, perché si vota fra due mesi, di chi invece è perfettamente sconosciuto. E allora dico, le liste, che sono lunghe, sono di venti persone, mettiamo insieme giovani, donne, persone nuove e persone di esperienza, ma cerchiamo di mettere persone che siano capaci e che sul territorio possano avere un certo radicamento. C’è posto per tutti, la cosa che non va bene è pensare di mettere nessuno e pochi per garantirgli l’elezione. Questo non è giusto“.
“Conosco la Rossi, conosco anche la Pascale, quando si occupava inizialmente a Napoli, come volontaria molto attiva, della politica napoletana. La Rossi l’ho conosciuta in Parlamento, è una ragazza intelligente e anche molto brillante. Io credo che in questa fase ci sia una cosa preponderante. Berlusconi ha patito una giustizia enorme, perché questa condanna a tenerlo fuori dalla politica attiva con una sentenza ingiusta, è sicuramente per un uomo che è stato Presidente del Consiglio quattro volte, che ha avuto milioni e milioni di voti, è sicuramente una grande sofferenza. Lui quindi in questo momento molto chiuso in casa certamente trova confronto in coloro che stanno più tempo con lui. Ecco, forse si è un po’ troppo chiuso con queste persone, che a fin di bene, stanno con lui per tirarlo su, ma credo sarebbe necessario avere anche degli organismi in cui si posa parlare e confrontarsi“.
Cosa pensa dei Club di Forza Italia?
“Io ho un’esperienza personale dei Club, che nasce dall’inizio, quando con lavorai con Berlusconi per costruire Forza Italia. C’erano anche allora i Club di Forza Italia, li seguiva Dell’Utri. Poi più di recente, nel 2007, ci furono i club messi insieme dalla Brambilla. Un’esperienza di mobilitazione sicuramente utile, ma non un’esperienza esaustiva della forza di un partito che ha bisogno di parlare con le categorie sul territorio, di costruire una classe dirigente. Direi che devono marciare insieme, cioè non può essere Forza Italia solo Club, come Forza Italia non può essere solo partito ingessato. Ci vuole una organizzazione di Forza Italia”.
“Io credo di sapere cosa è Forza Italia perché ho collaborato a costruirla con Berlusconi. So quali sono gli ideali di allora, che sono rimasti gli ideali di adesso, che sono importanti. Sono quelli della libertà, di tutte le libertà, che mettono insieme i valori tradizionali, dei moderati italiani, dei rinnovatori italiani, che antepongono la perdona agli altri”.
Alfano professa gli stessi ideali.
“Alfano ha un peccato, però, i ragionamenti andavano fatti dentro Forza Italia, non uscendo da Forza Italia. Noi avevamo bisogno di ragionare insieme di questi argomenti. Nell’ultima riunione del comitato di presidenza prima dell’uscita di Alfano, lui segretario del partito non si è presentato a quella riunione dove tutti erano disponibili a ragionare e a vedere cosa si poteva fare. Ha scelto di andare via ed è una scelta sbagliata“.
Possibile emorragia di voti in Forza Italia alle prossime elezioni Europee?
“Io ho una preoccupazione, che questa campagna elettorale sia molto difficile. Per un insieme di motivi. Il primo è che Berlusconi non è candidato. Lo abbiamo sempre candidato alle Europee e ha preso 30 milioni di voti sommando le cinque circoscrizioni. Un record mai raggiunto da nessuno nel nostro Paese. È vero che ci sarà il suo nome nel simbolo, quindi questo aiuterà, però sarà limitato nella campagna elettorale. E siccome Forza Italia è Berlusconi, noi giochiamo con l’handicap in questa campagna elettorale. È proprio per questo che dobbiamo cercare di arginare la difficoltà con le liste più competitive che si può. Io non voglio dire che io sia essenziale per questa lista, io però dico che farei appello a tutti coloro che sono nel territorio, che sono gli esponenti che hanno più conoscenza, che hanno più capacità di mobilitazione, di andare tutti nella lista. Dobbiamo cercare di avere un buon risultato perché io vedo il rischio che si possa essere terza forza, quindi potrebbe accadere che molti partiti che si presentano non prendono il quorum, che è del 4% per le Europee, e che quelle che superano il quorum siano soltanto tre forze, il Pd, noi è Grillo. Ecco, se noi diventassimo terza forza sarebbe veramente uno scenario difficile il dopo della politica italiana. Ecco perché ribadisco che abbiamo la necessità di fare le liste più aperte possibili e più competitive possibili” .
I figli di Berlusconi candidati alle prossime elezioni Europee?
“Barbara non la conosco, Marina la conosco, Piersilvio lo conosco. Sono persone che hanno lavorato in azienda con molta capacità e direi anche con molta umiltà, fuori dai riflettori, riuscendo a raggiungere ottimi risultati. Credo quindi che sarebbero persone sicuramente gradite all’opinione pubblica. Certo è che non può attraverso una designazione paterna, come Berlusconi d’altronde non vuole. Io auspico che possa succedere, ma allora con un’investitura che gli viene data da Forza Italia. È Forza Italia che deve chiedere questo. La costituzione degli organi direttivi, affinché gli organi direttivi, secondo competenza di statuto, possano decidere le candidature. Strada percorribile? Secondo me si e potrebbe essere utile. È vero altresì che per essere candidati di vogliono due fatti: il primo è essere disponibile il candidato a candidarsi e che poi gli altri ti vogliano candidare. Io sono convinto che se ci fosse la disponibilità di quale figlio di Berlusconi, e l’ho via dichiarato, anche in un’assemblea vasta, anche con il voto segreto, avrebbero il consenso unanime“.
“Verdini credo che sia un valore che deve rimanere a gestire Forza Italia. È indagato in diversi procedimenti, si vedrà coma andrà a finire. Io ero indagato e sono stato prosciolto con la formula più ampia”.
“Nell’esperienza mia del rapporto con Berlusconi, che è stata un’esperienza lunga, nella gestione del partito e poi nel Governo, devo dire che le riunioni con Berlusconi erano interminabili per ragionare. Non è vero che Berlusconi dava ordini. Berlusconi ragionava, ci consultava, anzi era molto molto attento ai ragionamenti. Poi quando so decideva, lui decideva, ma non c’è dubbio le occasioni di confronto sono state sempre numerosissime”.
È stato assolto dall’accusa di finanziamento illecito per la vicenda della casa al Colosseo. Si libererà mai di questa storia?
“Io non ho mai detto la frase ‘a mia insaputa’, ma è stata detta da un giornalista e poi ho visto con piacere che Striscia La Notizia qualche tempo fa ha fatto vedere una inchiestina e ha fatto emergere chi era il il giornalista, io non l’ho mai detto. Io ho semplicemente detto quella che era la verità allora e che è stata poi riconosciuta da un Tribunale dopo le indagini di due Procure, documenti, testimonianze e un processo pubblico dove è emerso che quello che io avevo detto era la verità e che se c’era stato qualcosa al di la e al di fuori di quello che io avevo gestito nel contratto della casa, io non sapevo nulla. Dopo un’inchiesta difficile, ripeto, di due Procure, e dopo un processo di un Tribunale, le motivazioni della sentenza sono ancora più importanti. Perché non solo io sono stato riconosciuto estraneo a questa vicenda, ma nelle motivazioni della sentenza, di 20 pagine, emerge in maniera assolutamente chiara, in tutto il suo scritto, che è stato fatto alle mie spalle, senza che io ne sapessi nulla e questo finalmente significa dare verità a uno che poveraccio era stato accusato ingiustamente, che si è dimesso da Ministro e che è stato 4 anni in un angolo per rispettare quello che la giustizia avrebbe dovuto fare e la giustizia mi ha dato ragione”.
“I processi non si fanno attraverso i media e io ho subito un processo mediatico tremendo e distruttivo, ma si fanno nelle aule di Tribunale e che fino a quando non si passa in giudicato ogni indagato viene riconosciuto innocente. Ci sono in Parlamento 80 parlamentari sotto indagine, alcuni già condannati in primo grado, ci sono negli esponenti di tutti i partiti e anche negli esponenti di Forza Italia, ma credo che gettarla su quel tema sia la strada di chi vuole eliminare l’avversario politico e non appartiene ne alla storia dei veri liberali ne alla storia di Berlusconi.
“Nel caso specifico, io proprio per questo motivo l’anno scorso ho levato il disturbo e non mi sono presentato alle elezioni politiche, perché capivo che era troppo eclatante la mia vicenda. Credo francamente che dopo un’assoluzione in formula piena come quella che io ho avuto, se qualcuno vuole speculare ancora su questo sia un infame“.
Grillo?
“Grillo ha dato voce a una protesta popolare dilagante e devo dire che molte delle cose che dice Grillo sono problemi veri. Grillo non è, quando parla di politica, un comico che che vuole fare degli scoop, da voce a un sentimento molto diffuso di protesta dei cittadini verso questa Italia che non cresce”.
Le ultime rivelazioni sul Caso Moro. I servizi segreti presenti sul luogo del sequestro di Aldo perché il sequestro delle Brigate Rosse non incontrasse ostacoli. Lei che idea si è fatto?
“Quando esce una cosa di questo genere dopo 30 anni mi lascia perplesso, ma questa vicenda va indagata, e molto bene. Io credo e spero che nel tempo più breve tutte le carte possano essere tirate fuori per una nuova importante indagine per capire cosa è effettivamente successo”.