Questa mattina circa 200 studenti del Liceo Vieusseux hanno deciso di disertare le lezioni, in segno di protesta contro le condizioni di semi fatiscenza in cui versa l’istituto. Sul piede di guerra in particolare le classi della sede distaccata di Viale della Rimembranza, con un impianto di riscaldamento inadeguato e in certe mattinate addirittura senza luce: situazione che va avanti ormai da mesi e che si ripresenta puntualmente ogni anno con l’arrivo del freddo invernale.
Molti ragazzi sono rimasti fuori dall’istituto, del resto abituati alle basse temperature, e una delegazione formata dai quattro rappresentati di istituto – Andrea Ghirardini, Filippo Gorlero, Giordano Pellegrini, Camilla Pelosi – si è recata in Provincia e ha chiesto di essere ricevuta.
Gli studenti non sono riusciti a venire in contatto con il Presidente né con il vice, fuori città per impegni istituzionali, ma hanno comunque portato le loro sollecitazioni a due delegati.
LA PROTESTA VISTA CON GLI OCCHI DEGLI STUDENTI
“Quando i nostri rappresentanti sono finalmente usciti dal palazzo della Provincia, molti di noi erano lì davanti ad attenderli, per far sentire loro il supporto da parte di tutto il corpo studentesco – raccontano gli studenti – Ci aspettavamo una buona volta risposte concrete, ma purtroppo non era presente chi poteva darcele. Nonostante ciò, i nostri compagni erano fiduciosi e pieni di speranza a seguito dell’incontro, che ci è stato prontamente concesso. La soluzione tampone consisterà in un momentaneo trasferimento al Ruffini, ma abbiamo aperto la strada a un percorso di più ampio respiro: instaurare un dialogo meno macchinoso e più diretto con le autorità, in modo da renderle partecipi attivamente alle nostre problematiche.
I nostri rappresentanti, infatti, collaboreranno con il Preside Auricchia e il Presidente Natta nell’affrontare questa situazione: non accetteremo più con passiva rassegnazione decisioni che riguardano la nostra vita di tutti i giorni. È per questo che, nel complesso, consideriamo positivamente questa giornata. Non dimentichiamo che ci ha fatto capire quanto sia importante unirci per ottenere risultati e tutelare il diritto allo studio di tutti noi. Lo sciopero non ha coinvolto solo le classi interessate dal disagio proprio per solidarietà studentesca e si è dimostrata una misura efficace. C’era bisogno di un gesto forte che riscuotesse il torpore in cui si era installata questa situazione: e noi abbiamo saputo farlo”.
LE TESTIMONIANZE RACCOLTE DURANTE LA PROTESTA
CAMILLA PELOSI
“Il Classico è da un paio di anni stanziato al Liceo Scientifico, solo che non ci sono aule per tutti e quindi quattro classi sono al plesso distaccato che sarebbe l’edificio della Croce Bianca praticamente fatiscente dove non abbiamo un riscaldamento adeguato dove spesso salta la luce perché sono stati inseriti dei termoconvettori che però la corrente non regge. Ci siamo trovati nel bel mezzo di una verifica senza la luce. E’da mesi che ci stiamo lamentando di questa cosa ma a quanto pare se non si fa qualcosa di concreto non si riesce ad ottenere niente. Speriamo e pensiamo di ottenere delle aule adeguate che ci permettano di fare lezione, siamo qui non per saltarci un giorno di scuola, ma perché crediamo nel diritto allo studio”.
CAMILLA LEPRE
“Sono della 2ª C Scientifico , che quest’anno è stata trasferita al plesso distaccato. Le classi innanzitutto sono allo sfascio: ci sono gli infissi delle finestre che non reggono, infatti quando uno ci si avvicina può sentire benissimo tutti gli spifferi di aria fredda che arrivano, la corrente salta tutti i giorni quindi le stufette che erano state installate perché ci fossero dei gradi per fare lezione non funzionano e quindi noi ci ritroviamo tutte le mattine con 14 gradi in classe e senza luce”.
MARIA LAURA FRESCURA
“Sono della 4ªC Scientifico e sono in sede ,ma l’anno scorso ero al plesso distaccato, i problemi della succursale sono risentiti visto che gli studenti sono nelle aule di condivisione come quelle con la Lim . Siamo qui perché non è possibile che al plesso non ci sia il riscaldamento e la luce visto che la scuola è un diritto per tutti. Vorrei aggiungere che sono qui con tutta la mia classe non per saltare scuola o una interrogazione ,ma perché veramente crediamo in questa causa”.