29 Dicembre 2024 05:28

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DIANO MARINA – L’INTERVENTO DEL COMITATO PER LA LEGALITÀ SULLE FINANZE DEL COMUNE

In breve: Il comitato: "Nel Triveneto molti comuni si sono coalizzati sotto lo slogan” facciamo un patto contro il patto di stabilità “.

COMUNE DIANO MARINA

DIANO MARINA – Il Comitato Cittadino per la Legalità della città degli aranci interviene sulla situazione delle casse comunali.

“Siano abituati – scrive il comitato – da tempo a sentire dagli amministratori locali il solito “refrain”: certi interventi non si possono fare perché “non ci sono soldi” e se ci sono non possiamo spenderli.

Abbiamo però osservato dalle poche righe che il Tesoriere comunale ha presentato con il rendiconto di cassa, che la differenza tra le riscossioni e pagamenti sia in conto competenza che in conto residui per l’anno 2013 chiude al 31.12.013 con un fondo di cassa finale di € 5.164.217 ( diconsi: Cinquemilioni centosessantaquattromila duecentodiciasette) con un incremento rispetto all’inizio dell’anno di circa duemilioni di euro. Viene spontanea una domanda: se questo è il trend ed è così contenuta la capacità di spesa perché non si diminuiscono le imposte e tasse comunali aumentate a dismisura negli ultimi dieci anni? Probabilmente, dalle poche righe della Tesoreria ed essendo fuori dal “palazzo”non saremo in grado di capire i flussi finanziari comunali, tuttavia la curiosità rimane.

Si potrebbe osservare che ciò dipende dal famigerato “patto di stabilità”. Siamo comunque convinti che qualcosa si possa rivedere per quei comuni che hanno mantenuto una gestione virtuosa . Non è equo mettere sullo stesso piano gli enti locali in equilibrio di bilancio con quelli spendaccioni e in disavanzo. Nel Triveneto molti comuni si sono coalizzati sotto lo slogan” facciamo un patto contro il patto di stabilità “. Un’azione forte e su larga scala aiuterebbe il presidente del consiglio Matteo Renzi ad avere più voce a Bruxelles. E’ assurdo, avendo i conti in regola, tenere soldi fermi e infruttiferi nelle casse delle tesorerie. Nel momento in cui i consumi languono, una moderata politica keynesiana sarebbe salutare per tutti”.    

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