Imperia – I ragazzi della Union non fanno un regalo al coach Perrone per il suo compleanno. A Savona si compie il sacrificio sportivo sul terreno della Fontanassa trasformato in ghiacciaia.
Forse l’atteggiamento iniziale era già scettico, per la giovane compagine della Union Riviera. Dopo la convincente prova casalinga e la vittoria con l’uomo in meno di fronte al quotato CUS Genova, ci poteva essere un po’ di sufficienza. La partita è stata però una sofferenza, con una prima linea molto giovane, formata da Oreggia, Di Franco e Piana ed una seconda linea già più esperta, con Ferrua e Salaris.
Di fatto il gioco organizzato dei savonesi, che giocano insieme da molti anni, ha avuto la meglio nelle fasi statiche: mischie ordinate, touches e conseguenti carrettini. Dopo mezz’ora del primo tempo i corsari erano già sotto per 17 punti. La situazione si complica poi con il clima, al quale non si era preparati. I savonesi ben conoscono quel freddo glaciale e nordico che ti fa stringere il collo tra le scapole. I ponentini hanno solitamente una visione primaverile della meteorologia.
La pioggia ghiacciata savonese ha fatto, in qualche modo, una differenza. Fra le terze linee già mancava il leonino Minniti, bloccato da un virus intestinale. I tre quarti hanno fatto le spese del clima, non potendo così mettere in atto il piano di gioco che comprendeva l’aiuto di questo reparto a quello avanzato. De Castro è dovuto uscire e così Dal Piaz, sofferente ad una spalla. Dalla terza linea si muove così nel reparto arretrato il potente Masson, che è un combattente, ma ha una velocità di punta inferiore ai centri propriamente detti.
La terza linea, cardine di una partita di mischia, viene così rivoluzionata, con l’ingresso di Manganello (un piacere comunque ritrovarlo ancora in lizza) e l’uscita del feroce Vazio. In seconda linea si sacrificherà ancora Del Bon, sempre pronto alla chiamata quando la patria rugbistica ponentina chiama. L’abnegazione di coloro che sono andati in campo è molta, ma non c’è stata partita sin dalla mischia, mentre i tre quarti sono stati abbastanza inoperosi, nonostante un triangolo allargato (Masi, Semeria, Mollo) di grande velocità, anche senza Roggero squalificato.
Di fatto, spiega coach Perrone: “C’è da lavorare: abbiamo una mischia molto giovane, che deve migliorare. Queste sono buone occasioni, anche se manca ancora il fighiting spirit. Quello cresce nel tempo, a meno che non lo si abbia come dono naturale. Vedremo, il terzo posto è ad un passo, possiamo farcela”. Alla fine è un 44-0 per Savona, ma c’è la possibilità del terzo posto, a pochi punti dal CUS Genova e insidiati da Cogoleto. Il 30 marzo è di scena al Pino Valle la sfida contro il Tigullio, ore 15.30: momento fondamentale per riordinare le idee e mettere a punto il motore del rugby a 15, facendo lavorare gli avanti. Ancora tre partite. Nota positiva a Savona, comunque, la disciplina, con poche punizioni“.
C.S.