25 Dicembre 2024 04:19

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A BORDO DI UN AUTOBUS, TENTA DI ENTRARE IN ITALIA CON 705 GRAMMI DI COCAINA. 30ENNE ARRESTATO DALLA GUARDIA DI FINANZA GRAZIE AL FIUTO DEL CANE CALLY

In breve: Il fiuto del cane antidroga Cally ha consentito di trovare tra i viaggiatori un sacchetto di plastica contenente oltre sette etti di sostanza stupefacente pesante

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Nella giornata di sabato, alla barriera autostradale di Ventimiglia (IM), i finanzieri hanno fermato e controllato un autobus di linea spagnolo con a bordo passeggeri diretti a Milano.

Il fiuto del cane antidroga Cally ha consentito di trovare tra i viaggiatori un sacchetto di plastica contenente oltre sette etti di sostanza stupefacente pesante.

Quasi al termine del turno di servizio, i militari della Compagnia di Ventimiglia che presidia il confine per intercettare i traffici illeciti hanno fermato l’autobus proveniente dalla città di Murcia con a bordo una cinquantina di passeggeri di diverse nazionalità diretti nel capoluogo lombardo.

A un primo controllo negativo dei bagagli è seguito quello del vano passeggeri. Una volta a terra i turisti, il cane Cally li ha passati in rassegna mostrando interesse per un trentenne del Burkina Faso, residente nella provincia di Belluno, da tempo lavorante in Spagna grazie a un permesso di soggiorno per motivi di lavoro di quel Paese.

Estesi i controlli anche all’interno dell’autobus, il labrador Cally ha mostrato immediatamente interesse verso un sedile sotto il quale era riposto un involucro che chiaramente conteneva sostanza stupefacente.

Per individuare il suo proprietario, i militari sono scesi dall’autobus fingendo di non aver trovato nulla e hanno fatto risalire i passeggeri. A quel punto i finanzieri si sono avvicinati al sedile individuato che era stato occupato dal cittadino africano nei cui confronti Cally aveva poco prima mostrato interesse.

Nascosto tra il bracciolo e la parete dell’autobus vi era un involucro ben sigillato contenente 705 grammi di cocaina.

Il trentenne africano è stato portato in caserma per essere messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha disposto la traduzione in carcere.

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