La tensione per la disputa della giornata calcistica di ieri, che ha visto come protagoniste le squadre dell’Imperia e dell’Albenga, era alta.
Infatti è ben noto l’astio tra le due squadre scese in campo presso lo stadio “Nino Ciccione” di Imperia. Non sono mancati infatti, in passato, delle criticità dovute proprio alla rivalità, a volte troppo accesa, che anima le tifoserie delle due squadre.
Proprio per questo motivo il Questore di Imperia, dr. Cesare Capocasa, ha ritenuto di attenzionare l’evento con adeguati dispositivi di rinforzo al fine di evitare turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica.
La reattività del dispositivo di ordine pubblico ha fatto si che il solo elemento di criticità dell’intera giornata sia stato fronteggiato senza problemi.
Mentre si stava disputando il secondo tempo dell’incontro calcistico infatti, un tifoso dell’Imperia – successivamente identificato nella persona di un giovane imperiese di appena 18anni – ha acceso un fumogeno e l’ha successivamente lanciato all’interno della tribuna ove erano presenti altri tifosi della sua stessa squadra.
I tifosi dell’Imperia infatti, a causa della pioggia, sono stati accolti all’interno della tribuna centrale coperta, luogo attiguo a quello che invece occupano di solito.
Il gesto avrebbe potuto benissimo creare disordini all’interno dello stadio, come la fuga dei presenti o generare reazioni dei tifosi della squadra ospite.
Invece, sotto il vigile sguardo degli agenti di polizia presenti, l’autore del fatto è stato immediatamente individuato e tenuto d’occhio per l’intera partita fino a quando, terminato l’incontro, gli agenti di polizia l’hanno fermato.
Il ragazzo – incensurato – accompagnato presso gli Uffici della Questura di Imperia, è stato reso edotto del procedimento a suo carico: gli agenti di polizia l’hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazione sportive e sottoposto alla misura amministrativa del D.A.S.P.O.
Il provvedimento, a firma del Questore di Imperia, impedisce al soggetto l’accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni calcistiche di qualsiasi serie e categoria – nonché i luoghi immediatamente prossimi a tali manifestazioni – per ben un anno.