23 Dicembre 2024 19:21

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DA IMPERIA A MADRID FINO A DUBLINO COME FASHION DESIGNER E ILLUSTRATRICE. LA 25ENNE LAURA FLORIS:”AMO L’ARTE POP E LA MODA. IL MIO MARCHIO…”/LA STORIA

In breve: Laura, dopo aver conseguito il diploma alle Magistrali di Imperia, ha deciso di coltivare la sua passione per la moda e il disegno iscrivendosi allo IED di Madrid.

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Colori accesi, linee decise e una personalità inconfondibile. Sono queste le caratteristiche della 25enne Laura Floris, nata a Madrid, ma cresciuta a Imperia, che si sta facendo strada nel mondo come fashion designer e illustratrice freelance, unendo la cultura spagnola a quella italiana.

Laura, dopo aver conseguito il diploma alle Magistrali di Imperia, ha deciso di coltivare la sua passione per la moda e il disegno iscrivendosi allo IED di Madrid, città dove, negli anni, ha collezionato grandi soddisfazioni, lavorando come aiutante stilista per due programmi televisivi e creando un marchio tutto suo, chiamato “La Floris”.

La sua avventura, però, non è ancora terminata. Laura, infatti, ha deciso di cambiare città ancora una volta per mettersi in gioco e trovare nuovi spunti, trasferendosi a Dublino, in Irlanda.

COME MAI HAI DECISO DI SPOSTARTI DA IMPERIA A MADRID?

Il mio sangue è per metà spagnolo e per metà italiano, dato che mia mamma è di Madrid mentre mio papà è sardo. Ho la doppia cittadinanza e quando mi domandano se mi sento più italiana o più spagnola non so rispondere perché amo entrambi i paesi. Sono cresciuta fin da piccola ad Imperia (avevo solo 5 mesi quando ci siamo trasferiti qui), quindi la mia casa, sarà sempre questa.

Fin da piccola fantasticavo sul diventare una grande artista e disegnatrice di moda, così, finito il mio quinto anno alle Magistrali, Liceo delle Scienze Sociali, ho voluto intraprendere una nuova avventura e mi iscrissi al corso di Disegno di Moda allo IED di Madrid. Molti penseranno: “Perché non Milano?”. Avevo bisogno di un grande cambiamento e mi è sembrata una buona idea ritornare nella città in cui ero nata che conoscevo solo attraverso le mie vacanze estive”.

DOPO L’UNIVERSITÀ HAI INIZIATO SUBITO A LAVORARE, QUALI ESPERIENZE HAI FATTO?

“Ho studiato per 4 anni disegno di Moda, nella specialità di “Alta Costura”. Imparai da zero a disegnare e cucire, ero la ragazza più felice del mondo. Dopo aver finito l’università mi contattarono per lavorare come aiutante stilista nella televisione spagnola in 2 programmi televisivi, “Zapeando” e “Intermedio”, e ho lavorato successivamente, sempre come aiutante stilista, per la serie tv di Netflix “La Catedral del Mar” che verrà trasmessa quest’anno, a luglio. Oltre a creare un gran feeling con presentatori famosi della televisione spagnola, creai la mia marca “La Floris”, iniziando a creare t-shirt con le mie illustrazioni.

Ho avuto grande successo anche grazie al presentatore Frank Blanco che citò il mio nome durante la diretta indossando svariate volte le mie magliette in TV. Non sono una ragazza che si ferma, mi piace sempre creare e avere la testa occupata. A dicembre 2017 ho allestito la mia prima mostra in un teatro di Madrid con le mie illustrazioni dei musical più famosi. È stato un ottimo modo per farmi conoscere.

Nel mio tempo libero, disegno molto, essendo illustratrice freelance”.

ADESSO UN NUOVO CAMBIAMENTO, COME MAI?

“Quest’anno ho deciso di lasciare il lavoro perché sentivo che dovevo crescere ancora. Sono giovane, sento che devo fare ancora tanto e conoscere nuove cose, per formarmi ancor di più. Mi sono fermata a riflettere e ho realizzato che mi mancava una grande cosa, la lingua inglese. Così ho deciso di trasferirmi a Dublino.

In questo modo, l’inglese lo devo imparare per forza, cercandomi questa volta un lavoro qualsiasi, ma con un solo obiettivo, ritornare con un inglese “fluent”, proprio come parlo l’italiano e spagnolo, per poi poter proseguire con la mia carriera artistica. Ora sono a Dublino in cerca di lavoro e sto conoscendo molta gente del posto”.

COME DESCRIVERSTI IL TUO STILE NEL DISEGNO?

“Un tempo non avevo uno stile ben definito, disegnavo bene, sì, ma ciò che volevo, era creare una mia propria identità. Mi ispiro al mondo Pop Art e alla moda. Penso che mixare diverse discipline, possa dar vita a qualcosa di interessante. La maggior parte di illustrazioni che creo sono ritratti.

Sono un’illustratrice digitale, ho scoperto questo mondo e ne sono affascinataHo imparato da sola ad utilizzare la tavoletta grafica, sperimentando nuove tecniche. Il mio modo di disegnare è caratterizzato da linee colorate e colori molto visivi.

Nei miei disegni utilizzo molto la simbologia, per esempio negli occhi. In tutti i miei disegni si può notare che nell’occhio destro ci sono sempre 4 ciglia lunghe nella palpebra inferiore.

Cerco di creare sempre una forte connessione tra illustrazione e moda, dato che la moda, è un altra mia grande fonte di ispirazione.

Adesso sto lavorando ad un nuovo progetto che si intitola “Strangers”. È una serie di ritratti, di gente sconosciuta, che sembra vogliano comunicare qualcosa. A ogni personaggio do un nome e il colore che metto come sfondo li distingue e caratterizza, come l’abbigliamento. Voglio che lo spettatore al vedere il ritratto, possa immaginare e creare una propria storia”. 

COSA DIRESTI AI GIOVANI IMPERIESI CON UN SOGNO NEL CASSETTO COME LO AVEVI TU?

“Vorrei dire che bisogna lottare per i sogni, avendo una gran forza di volontà. Gli ostacoli ci sono sempre, ma non per questo bisogna arrendersi”.

PENSI DI TORNARE UN GIORNO A VIVERE A IMPERIA?

“Ritornare a Imperia, per me è sinonimo di allegria, gioia e relax, e non ci sono parole per descrivere quando si è a casa con la propria famiglia, vedere i propri migliori amici, quelli veri. Me ne sono andata quando avevo 20 anni e ogni volta che me ne vado da Imperia è sempre un colpo al cuore.

Ritornare stabilmente? Perché no, non lo escludo, anzi non escludo niente, la vita è imprevedibile, quando avrò fatto tutte le cose che ho in testa, che sono molte, chi lo sa.

Amo l’Italia e penso che non ci siano altri posti come questo. L’Italia è unica ed è un gran peccato trascurare le bellezze che abbiamo”.

 

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