22 Novembre 2024 17:21

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22 Novembre 2024 17:21

ACCUSA UN MALORE DOPO UN LITIGIO, 60ENNE CARDIOPATICO SOCCORSO E RIANIMATO DALLA POLIZIA/ECCO CHE COSA È SUCCESSO

In breve: Terminate le operazioni di soccorso, le pattuglie riprendevano i controlli lungo la fascia confinaria. Il personale della Frontiera ha messo le manette, a ben 6 persone, 3 ricercati e 3 per uso e detenzione di documenti falsi

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Polizia, che non è soltanto prevenzione e repressione dei fenomeni criminali, ma anche, come recita lo slogan del Ministero dell’Interno “polizia tra la gente… per esserci sempre”.

“Esserci”, appunto, anche quando un ordinario controllo di Polizia si tramuta in operazione di “Pronto Soccorso”, proprio come avvenuto, un paio di giorni fa, presso i Giardini pubblici di Ventimiglia.

E’ pomeriggio inoltrato quando una pattuglia del Settore Polizia Frontiera perlustra quella zona dove, notoriamente, stazionano numerosi extracomunitari, molti dei quali in situazione di irregolarità. L’attenzione degli Agenti viene però catturata da due italiani, un anziano che discute animatamente con un uomo più giovane, tanto da ipotizzare che da li a breve sarebbero arrivati alle mani.

Gli Agenti, entrati nei giardini , raggiungono i due italiani mentre un pubblico di adulti e bambini assiste al litigio. Mentre allontanano di due uomini, anche a tutela dei minori intenti a giocare, sopraggiunge una pattuglia di rinforzo opportunamente inviata dalla Centrale del Settore.

Poco dopo il sessantenne comincia ad impallidire, toccandosi il torace ed accasciandosi al suolo. Veniva immediatamente allertata la sala operativa del 118 e nell’attesa, gli Agenti si adoperavano mettendo in posizione di sicurezza l’uomo che, si apprendeva, essere cardiopatico.

Contestualmente, uno dei Poliziotti, in possesso di brevetto “BLSD”, ovvero (BASIC LIFE SUPPORT – DEFIBRILLATION) che abilita alle manovre da compiere per intervenire in caso di arresto cardiaco (o “morte cardiaca improvvisa”) ripristinava il battito temporaneamente arrestato con apposite manovre volte alla rianimazione cardiopolmonare.

Senza esitare, un altro Agente del Settore, forniva al collega precise indicazioni così come suggerite dal servizio 118 col quale faceva da tramite, in attesa del soccorso medico. L’intervento prezioso dei poliziotti consentiva all’uomo di riprendersi e all’arrivo dell’ambulanza seguita dall’automedica, l’uomo veniva stabilizzato e successivamente condotto presso l’Ospedale di Bordighera.

Terminate dunque le operazioni di soccorso, le pattuglie riprendevano i controlli lungo la fascia confinaria, controlli come sempre finalizzati alla repressione e contrasto sia del fenomeno dell’immigrazione clandestina che al rintraccio di latitanti.

Proprio in questa ottica, il dirigente il Settore, dr. Martino Santacroce, pone la massima attenzione, potenziando le attività specifiche della Frontiera come disposto dal Direttore della 1^ Zona Liguria-Piemonte-Valle d’Aosta, dr. Raffaele Cavallo ed incardinando il tutto in un più ampio dispositivo di sicurezza attivato nella città di confine dal Questore della Provincia di Imperia, dr. Cesare Capocasa, che ne ha aumentato l’azione di prevenzione e contrasto.

Ed è proprio alla luce di questi particolari dispositivi che il personale della Frontiera ha messo le manette, nell’arco di due sole notti, a ben 6 persone, 3 ricercati e 3 per uso e detenzione di documenti falsi.

I 6 arresti, appunto tre per notte, sono frutto di mirati e approfonditi controlli lungo la linea confinaria ed in particolare alla barriera autostradale nel cuore della notte.

Nella fattispecie:

Due donne quarantenni di origini rumene, BARABAS Simona e CALESCU Viorica entrambe provenienti dalla Spagna e dirette a bordo autobus a Roma. Gli accertamenti esperiti hanno consentito di scoprire a loro carico dei provvedimenti restrittivi emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma (ordine di carcerazione) dovendo, entrambe, espiare la pena di oltre un anno per reati contro il patrimonio (furto aggravato – furto con destrezza). Le donne sono state quindi arrestate e condotte al Carcere di Genova-Pontedecimo.

Una misura cautelare in carcere, in sostituzione degli arresti domiciliari, è quanto ha permesso l’arresto di un trentenne italiano per reati inerenti agli stupefacenti, successivamente condotto al Carcere di Imperia.

Un’altra tripletta di arresti, sono l’esito di servizi effettuati la scorsa notte in barriera autostradale. Denominatore comune degli arrestati, pur controllati in mezzi ed orari differenti, sono stati i documenti falsi esibiti, documenti la cui fattura risulta sempre più sofisticata e difficilissima da smascherare.

Il primo, un nigeriano trentottenne proveniente da Genova, ha esibito titolo di viaggio, permesso di soggiorno e carta di identità apparentemente rilasciati dalle Autorità competenti a Roma. Le vere generalità, differenti da quelle apposte sui documenti, sono emerse dopo il fotosegnalamento con riscontri AFIS, mentre i documenti, sottoposti a verifiche a mezzo di specifiche attrezzature, sono risultati totalmente falsi. Lo straniero è stato pertanto arrestato.

Analoga sorte per due cittadini della Sierra Leone, entrambi da tempo residenti a Napoli con regolare permesso di soggiorno (richiesta asilo), controllati dai Poliziotti del Settore a bordo pullman, in differenti orari.

In entrambi i casi, gli stranieri hanno esibito titolo di viaggio e permesso di soggiorno intestati ad altra persona, documenti che, qualora in regola, consentono la libera circolazione negli spazi Schengen.

L’alta professionalità e la scrupolosità negli accertamenti, hanno consentito, anche in questi casi, di scoprire la falsità dei documenti malgrado l’ottima fattura e di trarre, pertanto, in arresto gli stranieri, condotti davanti alla A.G. di Imperia per la direttissima.

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