Imperia – Capacci VS Strescino, è “guerra” psicologica. Il sindaco di Imperia Carlo Capacci ha scritto una lettera indirizzata al presidente del consiglio Paolo Strescino e a tutti componenti della maggioranza per rispondere a quella scritta da Strescino sulla vicenda Rari Nantes nella quale, l’ex sindaco, paventava la possibilità di uscire dalla maggioranza.
La bagarre mediatica scaturita dopo la nostra notizia ha infastidito non poco il primo cittadino che, dopo le concessioni “quasi obbligate” alle richieste di Strescino, ha visto la sua leadership messa in discussione. Inoltre, l’insofferenza da parte degli alleati del Nuovo Centrodestra in consiglio, Imperia Cambia e Partito Democratico, ai “diktat” di Strescino, avrebbe spinto Capacci a pensare a delle contromisure nei confronti dell’ex sindaco che di fatto viene considerato l’unica mente politica interna alla maggioranza.
Nella lettera, Capacci, da un ultimatum alla maggioranza invitandola alla coesione e all’abbandono di personalismi e interessi di bottega/politici ipotizzando le sue dimissioni nel caso ciò non dovesse accadere. Proprio nella serata di ieri, il sindaco ha convocato i suoi fedelissimi, il gruppo di “Imperia Cambia”, per una riunione pre-consiliare che secondo i bene informati avrebbe avuto all’ordine del giorno la strategia “d’attacco” nei confronti del Nuovo Centrodestra. ImperiaPost, a seguito di una soffiata, è riuscito ad infiltrarsi all’interno della riunione e a registrare le presenze. Il gruppo capitanato da Alessandro Savioli, infatti, è sembrato quello più insofferente alle prese di posizione di Strescino e avrebbe chiesto al sindaco di prendere una posizione netta nei suoi confronti.
Il Partito Democratico si starebbe limitando a guardare dalla finestra probabilmente timoroso di una possibile spaccatura che possa riportarlo all’opposizione ma i malumori si registrano anche nelle loro fila. Quello che è certo è che il prossimo consiglio comunale del 1 aprile si scopriranno le carte e verrà dato un segnale forte all’ex delfino di Scajola, oggi già con un piede nella capitale.