Condannata a 6 anni e 6 mesi di carcere. È questa la sentenza pronunciata in Tribunale a Imperia dal collegio composto dai giudici Aschero, Russo e Lungaro, accogliendo la richiesta del PM Grazia Pradella, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati, accusata di peculato, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato, l’ex dirigente di Medicina Legale dell’Asl Imperiese Simona Del Vecchio (difesa dall’avvocato Marco Bosio).
La sentenza prevede anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per la Del Vecchio, oltre al pagamento delle spese processuali, la confisca di 1.500 euro, il pagamento all’Asl di 4.892 euro e una provvisionale da 80mila per il danno d’immagine. Il risarcimento totale verrà quantificato nelle fasi successive.
L’Asl, costituitasi parte civile, aveva chiesto il risarcimento danni da 150 mila euro, così ripartiti: 120 mila euro per il risarcimento danni di immagine, 30 mila per i danni patrimoniali (derivati dal ”disservizio consistente”, come ha spiegato il legale della parte civile, “in quanto a seguito della vicenda il dipartimento è stato smantellato e riorganizzato”), 1.700 euro per le assenze ingiustificate e 2 mila per l’utilizzo della macchina aziendale, del telepass e del carburante per scopi personali.
Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, lo ricordiamo, le prove dimostrerebbero che la dott.ssa Del Vecchio (difesa dall’avvocato Bosio) avrebbe utilizzato in diverse occasioni l’auto di servizio dell’Asl per propri interessi personali, in particolare per andare a fare la spesa. Quarantasei, in totale, i certificati contestati alla dottoressa.