Nuovo capitolo nell’infinita querelle giudiziaria sulla spiaggia libera attrezzata di Borgo Prino. A poche settimane dalla sentenza del Consiglio di Stato del dicembre scorso, che di fatto aveva messo la parola fine al braccio di ferro tra il Comune e l’associazione Sea Beach&Sport, con la condanna dell’ente pubblico, i legali di Palazzo Civico avevano deciso di intraprendere la strada del ricorso per “revocazione“.
Nel corso dell’udienza fissata per la sospensiva dell’efficacia della sentenza del Consiglio di Stato, però, non appena effettuata la discussione da parte della Sea Beach & Sport, rappresentata dall’Avvocato Nicla Tallone, i legali del Comune di Imperia, in modo del tutto imprevisto, e rinunciando alla richiesta misura cautelare, hanno anticipato la decisione del Collegio, che sarebbe stata emessa nel giro di poche ore, chiedendo di non esprimersi e di rinviare il tutto alla discussione finale.
Il Presidente della V Sezione del Consiglio di Stato, prendendo atto del passo indietro compiuto dal Comune di Imperia, ha così rinviato l’intera discussione al prossimo 12 luglio 2018. Per il momento, dunque, la spiaggia, così come lo scorso anno, potrà aprire regolarmente.
IL RICORSO PER REVOCAZIONE
Secondo gli avvocati del Comune, nonostante si tratti di una pratica “eccezionale”, sarebbe applicabile al caso giudiziario in esame. Il motivo? “Risulterebbe provato – scrivono i legali – dalla motivazione della sentenza che il Collegio non ha considerato né la memoria né il documento decisivo ai fini della pronuncia, depositati in giudizio in vista dell’udienza di discussione”.
In sostanza, dunque, gli avvocati del Comune avrebbero depositato prima dell’udienza un documento ritenuto decisivo ai fini dell’esito della sentenza, ma ques’ultimo non sarebbe stato preso in considerazione dai giudici.
Il Consiglio di Stato, lo ricordiamo, aveva respinto il ricorso presentato dal Comune contro la sentenza del Tar Liguria che nel marzo scorso aveva accolto il reclamo presentato dall’associazione Sea Beach&Sport, difesa dall’avvocato Nicla Tallone, contro la decisione del Comune di escluderla dalla gara d’appalto, annullandone l’aggiudicazione, per la gestione dal 2016 al 2020 della spiaggia libera attrezzata di Borgo Prino. Il motivo? “La stazione appaltante – si legge nella sentenza – in un’ottica di leale collaborazione avrebbe dovuto, prima di disporre l’esclusione, ricorrere al soccorso istruttorio, invitando la concorrente alla regolarizzazione della dichiarazione”.
I giudici avevano disposto il pagamento, da parte del Comune di Imperia alla Sea Beach&Sport, di circa 20 mila euro. Nel dettaglio, 15.548 euro come risarcimento danni per la mancata gestione della spiaggia di Borgo Prino nella stagione 2016 e 5 mila euro come spese legali.
Il Comune, lo ricordiamo, ancor prima della pronuncia del Consiglio di Stato, aveva comunque approvato in consiglio comunale, non senza polemiche, il debito fuori bilancio derivante dalla sentenza di condanna del Tar Liguria.