“Sfido qualunque associazione o partito a farci vedere i suoi elenchi, i nostri sono limpidi e non temono nulla”. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, ci tiene ancora una volta a sottolineare il “torto subito dalla Commissione antimafia il primo marzo del 2017 con la perquisizione e il sequestro di alcuni elenchi a Villa Il Vascello”. E lo fa nella cornice prestigiosa del Teatro del Casinò di Sanremo, con la sala gremita, in occasione di uno tra i più attesi appuntamenti con i “Martedì letterari” in questa occasione spostato al sabato. Il Gran maestro ha presentato il suo libro “Massofobia: l’Antimafia dell’Inquisizione”.
“Nella società c’è una vera e propria massofobia. Tutta la vicenda della Commissione antimafia ha messo in luce il grave pregiudizio nei nostri confronti. Quando si parla di segretezza viene quasi da ridere perché tutti sanno dove sono le nostre sedi come sono note le nostre finalità e attività. Il concetto di segretezza è solo nella testa di coloro che pensano che il Grande Oriente sia un’associazione segreta”, ha sottolineato Bisi.
Il vertice della principale istituzione massonica nazionale ha parlato anche della situazione politica attuale. “Con il M5s è stato eletto un parlamentare, Catello Vitiello, che era stato con noi fino a pochi giorni prima della candidatura e che Di Maio ha considerato affidabile perché scelto da lui direttamente senza passare dalle parlamentarie. Salvo il giorno dopo rimangiarsi tutto perché ha scoperto che era un massone. Fino al giorno era prima affidabile”.
Le conclusioni del Gran maestro Stefano Bisi al Teatro del Casinò si sono agganciate all’attualità del momento politico. “Movimento 5 Stelle e Lega insieme al governo non ci fanno paura. A loro dico che non bisogna discriminare chi fa parte del Grande Oriente. A loro dico, abbiate il giudizio e non il pregiudizio. Questi movimenti non riusciranno a riportare la legge fascista del 1925 che, cominciando dalla massoneria, vietò poi l’associazionismo. La gente, sono sicuro, non resterebbe a guardare”.