Eccoci alla nona puntata di “MusicaPost”, la rubrica di ImperiaPost in collaborazione con il discografico imperiese di fama internazionale Stefano Senardi.
Si tratta di uno spazio in cui Senardi presenta una proposta musicale ai lettori, attraverso una “lezione” di ascolto della musica, facendo scoprire i retroscena, la storia e le leggende che si nascondono dietro i brani e gli artisti che li creano, sfruttando sua la grande esperienza maturata negli anni.
Dopo aver approfondito la “Summer of Love” del 1967, “Islands” dei King Crimson, “Manhole” di Grace Slick, “Remain in Light” dei Talking Heads,“Bryter Layter” di Nick Drake, “Rock Bottom” di Robert Wyatt e “Astral Weeks” di Van Morrison e “The Freewheelin” di Bob Dylan è arrivato il momento di “Tapestry” di Carole King.
“Con questo album – spiega Senardi – Carole entra per sempre nella storia. Esce nel 1971, lei è giovane, timida, ma con una voce limpida, delicata, soave, che la caratterizza”.
CAROLE È UN’ARTISTA PARTICOLARE. INIZIALMENTE EMERGE SOLAMENTE COME AUTRICE.
“Sì. È un’artista che inizia giovanissima, addirittura bambina, a suonare e comporre. Nel corso degli anni conosce una serie di musicisti che spesso si innamorano di lei, come ad esempio Paul Simon e James Taylor.
A 17 anni si sposa, incinta, con Gerry Goffin, grande autore di testi, con il quale firma un sodalizio amoroso e anche artistico e insieme firmano tantissimi successi degli anni ’60 americani.
Fino ai 30 anni, però, Carole non si manifesta come interprete oltre che come autrice. Solo nel ’71, grazie a James Taylor, con il quale scriverà You’ve got a friend”, e ad altri amici, si decide a pubblicare un album”.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DI QUESTO ALBUM?
“È di una piacevolezza incredibile. Alterna momenti ritmati a momenti malinconici, parla di storie d’amore finite e iniziate. È lo specchio del carattere ancora acerbo di Carole, nonostante i 30 anni.
Ha un successo straordinario, più di 25 milioni di copie vendute nel mondo, vince 4 Grammy come migliore album, come migliore canzone con “You’ve got a friend”, come migliore composizione con “It’s too late” e come miglior interprete femminile. Carole è l’antesignana dell‘interpretazione femminile, rappresenta i sogni delle donne emancipate. È la prima cantautrice della storia che esce allo scoperto”.
PER QUANTO RIGUARDA I BRANI?
“Sono tutti piacevoli da ascoltare, in modo molto semplice. “It’s too late” è una ballata malinconica. Non si sa se è per l’amore finito con James Taylor o per una delusione, in ogni caso diventa il manifesto musicale della generazione anni ’70.
“You make me feel like a natural woman”, diventerà di enorme spessore con l’interpretazione di Aretha Franklin, ma anche quella di Carol King ha un fascino unico”.
L’ALBUM QUINDI DIVENTA UN SIMBOLO?
“Esatto. Tapestry diventa il manifesto del cantautorato al femminile e contiene tutti i sogni e illusioni degli artisti degli anni 70. Pur rappresentando la rivoluzione sessuale e femminista, l’album è elegante, tenero, aggraziato, come Carole. L’album sale al numero 1 delle classifiche degli Stati Uniti e ci resta per 6 anni, una cosa straordinaria.
È un simbolo perché parte da zero e arriva subito in cima alla montagna”.
COME SI EVOLVE LA FIGURA DI CAROLE KING?
“Grazie a queste canzoni si capisce la sua bontà anche come interprete, mentre prima era rimasta dietro le linee. Carole diventa l’esempio per tantissime cantautrici che vengono successivamente.
È molto interessante, elegante e convincente il suo modo di cantare. Si sente la sincerità e l’ispirazione vera di questa artista. È una ex figlia dei fiori, con i pantaloni a zampa di elefante e i piedi nudi.
Lei è delicata, ma anche con un’anima soul e black, questo rende il suo disco unico e straordinario, imperdibile. Non è da trascurare che oltre a essere una grande autrice e una grande interprete è anche una grande pianista. È la donna che ha iniziato il movimento della cantautrici al femminile.
Purtroppo Carole non reggerà molto, per una serie di vicissitudini, come la morte di uno dei suoi uomini per overdose e il successo la stordisce. “Tapestry” è un album irripetibile.
Carole sparisce dalla scena per un po’, poi, dopo 27 anni nell’ombra, nel luglio di due estati fa, nel 2016, suona in un concerto davanti a 50 mila persone ad Hide Park con una grande orchestra e sembra che si sia stata sul palco tutti questi anni.
Ha scritto talmente tante canzoni famose per altri artisti che è stato calcolato che se si sommano tutti i dischi si superano i 75 milioni di copie vendute”.
A CHI CONSIGLIEREBBE QUESTO DISCO?
“È un album molto facile da amare per chiunque, dai nonni ai nipoti, si gode in maniera incredibile. In pochi minuti Carole ha creato una leggenda della musica. È un modellino di alto livello su come si scrivono le canzoni d’amore.
Si sente volentieri quando si è innamorati. Lo consiglio per affrontare con sentimento amoroso questa primavera. L’ideale è ascoltarlo alla Galeazza con il vento in faccia”.
Tracce
Lato A
I Feel the Earth Move – 2:57
So Far Away – 3:55
It’s Too Late – 3:51 (Carole King, Toni Stern)
Home Again – 2:27
Beautiful – 3:05
Way Over Yonder – 4:42
Lato B
You’ve Got a Friend – 5:07
Where You Lead – 3:18 (Carole King, Toni Stern)
Will You Love Me Tomorrow? – 4:10 (Carole King, Gerry Goffin)
Smackwater Jack – 3:39 (Carole King, Gerry Goffin)
Tapestry – 3:11
(You Make Me Feel Like) A Natural Woman – 3:47 (Carole King, Gerry Goffin, Jerry Wexler)
LE ALTRE PUNTATE DI MUSICAPOST:
N°1 Summer of Love
N°4 Talking Heads – Remain in Light
N°5 Nick Drake – Bryter Layter
N°6 Robert Wyatt – Rock Bottom