25 Dicembre 2024 18:33

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“IMPERIA È ALLA DERIVA A CAUSA DEI NOSTRI AMMINISTRATORI”. LO SFOGO DI LUCIANO SPALLA, STORICO COMMERCIANTE:”UN TEMPO C’ERANO GRANDI AZIENDE, ORA…”/IL POST

In breve: Spalla ha pubblicato su Facebook un lungo post, quasi una poesia, in cui ha descritto la situazione odierna della città, ponendola a confronto con i tempi passati di cui è stato testimone.

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“La città è alla deriva”. Sono queste le drammatiche parole dello storico commerciante Luciano Spalla, gestore, insieme al fratello Mario, della nota pasticceria onegliese in via Amendola, chiusa nel 2013.

Pochi minuti fa, Spalla ha pubblicato su Facebook un lungo post, quasi una poesia, in cui ha descritto la situazione odierna della città, ponendola a confronto con i tempi passati di cui è stato testimone.

ECCO LE SUE PAROLE:

“Noi imperiesi abbiamo diverse ricchezze, che non sappiamo sfruttare.
Perché non sappiamo più ricordare ed amare.
Noi imperiesi abbiamo un dovere verso i nostri padri.
Noi Imperiesi, *nati* da secoli a Porto Maurizio e ad Oneglia, dobbiamo continuare ad adorare
questa magnifica cittadina.
Il paese Città
è alla deriva.
Il paese Città è entrato in crisi perenne per la mancanza
di capacità intellettive e visive di comprendere il futuro, dei nostri
amministratori pubblici.

Avrebbero dovuto pensare agli interessi dei cittadini invece, per colpa, forse di nessuno o forse
di molti, siamo in una situazione disastrante”.
Le altre cittadine del Levante, Sanremo, San Lorenzo, Alassio, sono diventate cittadine “modello” .
Hanno avuto la fortuna, in parte di avere avuto amminastrori comunali, capaci e previdenti per le difficoltà future.
Noi, imperiesi siamo entrati in una palude, troppo scivolosa.
Domani quando sarà tardi, diventerà “esplosiva”.
La città di Imperia era la città più ricca di tutta la regione Liguria.
Avevamo aziende
Olearie che davano
lavoro a 5. 250 operai e impiegati.
Con l’ “indotto” si arrivava circa a 10.000 persone su una popolazione di circa 25.000 persone.
Sembrano racconti di sogni.
Sembrano secoli fa.
Basta guardare le foto storiche dei nostri due porti, basta andare a vedere il Museo delle Latte.
Sembra vedere un paese meraviglioso dove tutti vendevano olio.
Olio con le olive taggiasche, che è il migliore del mondo.
Latte, ditte grandi, ditte piccole, con nomi da “favola”.
Non capisco come potevano essere così numerose.
È vero, tutti i negozi di oggi, rimasti. pochissimi “aperti” , avevano i famosi “trogoli”.
I “trogoli” erano i depositi interrati, coperti da piastrelle bianche, dove veniva messo l’olio.
Forse già raffinato, pronto per essere. messo nelle famose latte, con nomi così diversi / così meravigliosi.
Sembra un racconto di fiabe, invece è tutto vero.
Era l’olio puro di olive taggiasche, era “oro”.
Oro vero, ricchezza per molti, tranquillità e benessere per tutti.
Sul porto di Oneglia arrivava di tutto, grano per gli Agnesi, grossi quantità infinite di olio, per i Sasso, i Berio, gli Isnardi, I Carli, ecc.
Olio
da tagliare con lo stesso “olio” ricavato dai nostri oliveti.
Oggi è invece tutto è diverso.

Gli imperiesi
di Porto Maurizio e di Oneglia scompaiono poco a poco.
Rimangono i “non nati” in questa Città, i quali non capiscono chi eravamo un tempo.
Perché queste mie
parole??.
Avremo tra poco le elezioni comunali, avremo forse dieci liste, avremo candidati infiniti che non sono nati nei nostri due borghi.
Questi, anche i
più “bravi” , non conoscono neanche le strade, i vicoli nascosti del Parasio, di Santa Lucia ecc.
I negozi storici delle nostre due cittadine stanno chiudendo tutti.
Le aziende grosse sono scomparse da “secoli”.
Avevamo L’ Agnesi un nome da “incanto”.
Si poteva, forse, con prepotenza obbligare a non farlo chiudere, invece, alla fin fine, si è lasciato che il “marchio”
Agnesi, scomparisse.
Tutto ciò riempie spesso il cuore degli. Onegliesi e dei Portirini di mestizia, di tristezza infinita.
Ecco perché bisogna lanciare un urlo di rabbia contro chi ci ha “comandato” in questi anni.
Ecco perché bisogna cantare un innno di
amore per questo. nostro paese, Porto Maurizio e Oneglia.
Cosa è rimasto.
Pochissime “eccellenze”.
Troppo poche, si!!
I negozi storici, Dulbecco, Piccardo, Pastore, Tarditi, Ameglio, ecc.
Due aziende di olio, non grosse ma con nomi. prestigiosi.
Gli Isnardi e i Carli.
Queste due aziende, Isnardi e Carli, questi negozi storici sono sempre da ammirare, da difendere
, da aiutare.

Ecco perché quando noto sui Social questi nomi, queste nostre uniche “Eccellenze”, il mio cuore si illumina.
È vorrei che tutti o cittadini “oriundi imperiesi”
gridaserro al “vento”
i loro nomi.
Affinché tutti dicessero
coraggio, forza.
Quando chiude un negozio, come i Canna Ramella
(persone splendide),
il mio animo si riempie di lacrime.
Forse perché è una “storia” che si ripeterà.

Dobbiamo dire grazie a questi negozi antichi, a queste due aziende Olearie , Isnardi e Carli, per la loro presenza.
Grazie per la loro forza, per il loro coraggio e
costanza.
Questa città nostra, con i porti più belli del mondo….
Questa città nostra
con le Logge di Santa Chiara, con la Torre di Paone, con la Galeazza, con i pini del Mollo”.

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