23 Dicembre 2024 15:52

23 Dicembre 2024 15:52

ELEZIONI 2018. GROSSO: “NON MI RICANDIDO. LA SINISTRA CORRERÀ DA SOLA, UNITA. SCAJOLA? NON LO VEDO COSÌ FORTE. LUCA LANTERI È UN SUO UOMO. SE FOSSI IN CAPACCI…”/’INTERVISTA

In breve: Il capogruppo di Imperia Bene Comune in consiglio comunale, candidato Sindaco della sinistra alle elezioni del 2013, ha toccato tanti altri argomenti, da Claudio Scajola, a Luca Lanteri, sino al Pd.

Schermata 2018-04-05 alle 10.02.11

Gianfranco Grosso non si ricandiderà e la sinistra correrà unita alle prossime elezioni comunali. Lo ha annunciato lo stesso Grosso nella lunga intervista rilasciata al nostro giornale in vista della prossima tornata elettorale, prevista per il 10 giugno.

Il capogruppo di Imperia Bene Comune in consiglio comunale, candidato Sindaco della sinistra alle elezioni del 2013, ha toccato tanti altri argomenti, da Claudio Scajola (“non lo vedo così forte, ha fallito nei fatti”), a Luca Lanteri (“è un uomo di Scajola”) sino al Pd (“un’alleanza è impossibile”).

HA DECISO DI RICANDIDARSI?

“Ho deciso di non ricandidarmi, la scelta della mia non ricandidatura è legata prettamente ad una scelta personale. Io ho fatto 20 anni di Consiglio Comunale, gli ultimi 5 anni da candidato sindaco e capogruppo.

Il lavoro che a me premeva di più era partire dal 2013 e mantenere assieme la sinistra in un progetto alternativo , un progetto che fosse e desse l’idea alla città di una unione vera della sinistra, come dovrebbe essere anche a livello nazionale.

Nel 2013 ci siamo riusciti , abbiamo fatto un bel risultato. l’11,5% è stato un risultato eccezionale. Abbiamo tenuto assieme tutte le anime della sinistra per questi 5 anni, direi degnamente , dignitosamente con una certa logica.

Abbiamo portato avanti tutto il programma e forse anche di più in consiglio comunale, abbiamo addirittura fatto approvare cose che non erano nel nostro programma. Adesso al termine della consiliatura, il mio obiettivo era ancora quello di riuscire a tenere Imperia Bene Comune assieme.

Anche il risultato politico delle nazionali è la dimostrazione, secondo me palese, che quando una sinistra si divide non riesce a lanciare un messaggio vero e concreto agli elettori e non riesce a convincere. Non ci sono motivi per essere divisi, non ci sono a livello nazionale e non ci sono a livello locale. Nel livello locale ancora di meno.

Ho lavorato in questo mese , dopo le politiche, per cercare di mantenere unita tutta la sinistra e direi che ci sono riuscito, che ci siamo riusciti con la volontà di tutti e quindi ritengo di poter dire che Imperia Bene Comune ci sarà ancora e ci sarà tutta assieme.

Questo per me è la cosa principale, la cosa fondamentale, è il messaggio, è il progetto. Le persone poi non devono essere un elemento preponderante rispetto al progetto, io ho fatto la mia storia, ho fatto 20 anni, ritenevo che fosse il momento anche di mandare avanti il progetto, ma dare spazio anche alle nuove generazioni. Anche nella continuità un elemento di discontinuità , che sia comunque caratterizzante al nostro percorso”.

Ritengo che non sia più logico candidarmi, cercheremo un altro candidato , a breve lo diremo”.

NON AVETE ANCORA INDIVIDUATO UN CANDIDATO SINDACO?

“No, ne stiamo parlando in grande serenità. L’obiettivo principale è stare tutti assieme e avere la riconferma grossomodo riadattata, di un programma di 5 anni fa , che purtroppo deve essere lo stesso perchè in questi ultimi 5 anni non è stato realizzato nulla.

La città è ferma a 5 anni fa, tranne alcune cose. Ci sono dei passaggi da fare e c’è un programma che vale ancora. Va ritoccato, va rivisto, ma vale ancora”.

MARIO GIRIBALDI È UNA POSSIBILITÀ COME CANDIDATO SINDACO?

“Mario Giribaldi è una opportunità in generale, lo ha dimostrato. Però non so, questo è un dibattito che verrà fatto a livello delle compagini che fan parte di Imperia Bene Comune , tutti quanti assieme. Non so nemmeno se lui è intenzionato o meno, perchè poi ci vuole anche l’intenzione del candidato,

Questa è una valutazione che stiamo facendo. A breve penso che sarà risolta la problematica del candidato sindaco”.

IMPERIA BENE COMUNE COMPRENDERÀ QUELLO CHE A LIVELLO NAZIONALE È POTERE AL POPOLO E LIBERI E UGUALI?

“Si, penso proprio di si”

È POSSIBILE UNA ALLEANZA CON IL PD?

“Imperia Bene Comune nasce nel 2013 come alternativa di sinistra in questa città. Avevamo detto che il progetto portato avanti dal PD con una parte di centro destra era fallimentare e si è dimostrato tale. Il PD in questi 5 anni ha amministrato male, ha amministrato da forza non di centro sinistra, ma di centro centro-destra.

Ritengo che non ci sia nessuna possibilità per fare una alleanza con il PD, la sinistra andrà come nel 2013 da sola , perchè crede nel progetto che ha costruito. Ha dimostrato coi fatti che quel progetto può essere un progetto di governo.

Vorrei ricordare ai cittadini che noi dall’opposizione, siamo riusciti a far approvare in consiglio comunale l’eventuale entrate uscite in house pubblica per i rifiuti. Poi Capacci non ha portato a termine il progetto, ma per sue problematiche interne. Tutto il consiglio comunale, compreso il centrodestra ce lo ha votato.

Dall’opposizione noi siamo stati fondamentali affinchè si pubblicizzasse la Seris, che volevano privatizzare. In consiglio comunale noi abbiamo fatto approvare, con due anni di ritardo rispetto a quello che avevamo proposto noi, la delibera contro Colussi sull’Agnesi.

Noi abbiamo svolto un’opera dove abbiamo dimostrato nei fatti che questa sinistra ha un progetto di governo. Quando ha portato in campo soluzioni concrete gli altri ci sono venuti dietro.

Possiamo tranquillamente andare avanti da soli con il nostro progetto, perchè il nostro progetto è incompatibile con quello del PD.

Il PD ha fatto la sua scelta, la sua strada , si è snaturato nel suo percorso, lo ha dimostrato nell’amministrazione, non abbiamo condiviso nulla di quello che il PD ha portato avanti in questi anni. Sarebbe impossibile allearsi con il PD, Credo che la politica sia coerenza, i progetti sono coerenza.

Crediamo tutti quanti noi di Imperia Bene Comune che l’ideale di una alternativa vera in questa città in un momento tanto più di restaurazione generale , sia l’unica vera prospettiva che si possa dare alla città”.

PERCHÈ AD IMPERIA LA SINISTRA RESTA SEMPRE UN PARTITO-MOVIMENTO DI “NICCHIA”, RISPETTO AGLI ALTRI PARTITI CHE RIESCONO A TURNO NEL CORSO DEGLI ANNI A CRESCERE?

“Intanto perchè comunque Imperia è una città che ovviamente è sempre stata prima democristiana e poi del centro destra. Diciamo che questi 5 anni sono stati i primi 5 anni in cui veramente la sinistra, quella che ha voluto portare avanti un progetto alternativo si è messa assieme. Li vedremo domani i frutti, alle elezioni. Non è detto che non cresca.

Dipende anche dai cittadini. I cittadini devono capire se in questa città vogliono guardare avanti, se in questa città vogliono veramente credere nel futuro. Se in questa città i cittadini stessi hanno il coraggio di fare un bilancio di quello che è stato il governo degli ultimi 30 anni, che non è di sinistra, ma è di un centro destra ‘Scajolano’ e vedere se vogliono cambiare.

Io credo che alla luce di tutto quello che si è visto, di un governo democristiano, di un governo di centrodestra , di un governo di centrodestra mediato con il PD, i risultati siano sempre gli stessi. Si va sempre più indietro.

L’unica strada che non si è voluta ancora intraprendere, che non si è cercata, è quella del vero progetto alternativo, portato avanti dalla sinistra.

Noi coerentemente ci crediamo, lo abbiamo dimostrato nei fatti. Credo che in consiglio comunale ne siamo usciti come la forza più coesa, se guardiamo quello che è stato il consiglio comunale, la maggioranza si è sfaldata come la neve al sole, il centrodestra c’era e non c’era, qualcuno è entrato come lista civica ed è diventato un altro partito, i 5 Stelle si sono persi , sono persi nel nulla. I loro due consiglieri, uno ha cercato di girare tutto l’albo costituzionale, l’altro non si è fatto più notare.

Chi ha veramente mantenuto la barra dritta, chi ha mantenuto la strada, che aveva una idea di città, una idea progettuale concreta, eravamo noi.

Concluso il percorso la città può premiarci per questo, o può penalizzarci. Di più , di dare alla città un progetto, una idea, una concretezza, noi non possiamo fare. Questa è una città difficile, ma se questa città vuole uscire dalle secche deve guardare il futuro e non può continuare a guardare indietro e continuare a premiare progetti di restaurazione”.

COSA PENSA DEL RITORNO IN CAMPO DI CLAUDIO SCAJOLA?

“È passato da tutti i giornali, in tutte le salse, come un grande scoop. Io sono sincero, sarò magari un illuso, ma ho guardato quell’assemblea che è stata fatta alla Camera di Commercio e ho visto tanti, tanti, tanti anziani. Una marea di anziani, tranne qualche eccezione.

Ho visto un ritorno in campo di tutti quelli che negli ultimi 30 anni hanno governato gli enti istituzionali di questo territorio. Ho visto quello che è lo specchio di Imperia.

Tutti quelli che erano alla Camera di Commercio quel giorno , sono quelli che hanno contribuito ad essere Imperia così. In primis Claudio Scajola.

Mi domando se veramente Scajola ha tutte queste chance, se tutta questa pubblicizzazione non è appunto il fatto che poi alla fine c’è soltanto lui in campo e non si è creato un nulla di alternativo fuori, ancora messo in campo.

Il centrodestra sta tenendo una posizione molto ambigua. A fronte di un centrodestra genovese con Toti, che sembra veramente voler mettere un candidato alternativo a Scajola, il centodestra imperiese invece cosa presenta? Luca Lanteri.

Luca Lanteri è un uomo di Scajola, lo è stato negli ultimi 20 anni. Luca Lanteri andava con le pratiche del porto nell’ufficio di Scajola, girava con l’elicottero assieme a Scajola sopra l’Italcementi. Luca Lanteri è stato l’uomo di Scajola.

La sensazione che il centrodestra imperiese, essendo sempre stato di Scajola , Lega compresa, non abbia il coraggio e la forza di mettere un candidato alternativo, nell’ottica magari di dire se facciamo maggioranza e anche opposizione, chiunque vinca da una mano all’altra. Luca Lanteri e Scajola, tutto sommato arrivano dalla stessa costola.

Non faccio Scajola così forte, c’è una città in grave sofferenza, una città che se si volge verso il mare vede quella distesa di cose irrealizzate, come il Porto di Imperia, quegli scheletri terribili che ci sono, che sono il frutto della politica terribile di Scajola.

Se si volge un po’ più a sinistra verso est e guarda le ciminiere dell’Agnesi , vede quello che è stata la politica trentennale di Scajola, cioè quella che ha portato alla chiusura dell’Agnesi.

Se si rivolge verso le colline vede tutte quelle colline disastrate da una edilizia selvaggia , che è stato frutto di Lanteri manovrato da Scajola.

Se il commercio sta andando a pezzi è perchè questa città, questa provincia, questo comune, non ha trovato una alternativa economica, non è riuscito ad uscire dalle secche di una urbanizzazione selvaggia e non ha prodotto che rendita e quindi è Scajola, nel bene e nel male.

Scajola è stato 30 anni quello che governato questa città, se come dicono tante volte è lui che ha fatto il palazzetto dello sport , per lo stesso motivo è lui che ha fatto chiudere l’Agnesi, è lui che ha fatto fallire il Porto. Non si può essere presenti quando c’è una bella cosa e assenti quando quella cosa è stata disastrata.

Lui è il deus ex machina di questa situazione imperiese. Spero e credo che la città risponda con una bocciatura, una bocciatura perchè quello che lui va dire in giro ‘ripartiamo da me’, è un terminare con me, lui ha già terminato il suo percorso, è arrivato a fare il Ministro.

Nella sua relazione alla Camera di Commercio ha inneggiato la burocrazia più fluida. Da Ministro per lo sviluppo economico cosa ha fatto lui per rendere la burocrazia più fluida? niente. Era uno dei mezzi della burocrazia per sveltire lo sviluppo economico.

Ha veramente fallito nei fatti. Credo che alla fine la città non darà tutto il risalto elettorale che si sta facendo invece a livello mediatico su Scajola.

Il centrodestra dall’altra parte sta tenendo un profilo molto basso, con una candidato che pare appunto non voler minimamente intralciare quelli che sono i percorsi. Vedremo in campo cosa succede e vedremo le varie anime cosa diranno”.

LA CRESCITA DELLA LEGA LA SPAVENTA ? POTRÀ RIPETERE A LIVELLO LOCALI I RISULTATI CHE HA AVUTO A LIVELLO NAZIONALE?

“Secondo me a livello nazionale i voti sono diversi rispetto a quelli locali e questo lo dico per la Lega , ma lo dico anche per il Movimento 5 Stelle. Se noi guardiamo 5 anni fa il Movimento 5 Stelle che voti aveva preso a livello politico e quello che poi ha preso a livello elettorale amministrativo, è un distacco mostruoso.

Si passava dal 30, mi sembra, all’8%. Imperia Bene Comune ha preso molto di più. Secondo me la reazione politica dell’Italia in questo momento è stata proprio una reazione quasi all’anti stato, quasi di scontro contro il vecchio.

Lega e 5 Stelle, che sono due partiti , movimento e partito, che propongono cose banali, semplicistiche per tentare di risolvere i problemi dell’Italia , vanno più direttamente alla pancia della gente.

A livello amministrativo conta se ci sei, conta quello che hai fatto, conta la tua presenza e contano i candidati. Penso che la Lega Nord non abbia assolutamente lo stesso risultato che ha avuto a livello politico, a livello amministrativo”.

MIGRANTI, È DAVVERO SBAGLIATO IL SISTEMA DELL’ACCOGLIENZA IN PROVINCIA DI IMPERIA?

“Io non penso che il sistema dell’accoglienza sia sbagliato in provincia di Imperia. Penso che ci siano delle problematiche nel sistema dell’accoglienza che devono essere risolte a livello nazionale e ancor di più a livello europeo.

Sono le regole a livello europeo che vanno risolte, l’Italia è un paese dell’Europa, l’Italia ha firmato trattati in Europa e li ha firmati quando c’erano Bossi e Fini.

Sono quei trattati li che hanno condizionato poi la cerchia politica dell’immigrazione e hanno condizionato la risposta dell’Italia sul suo territorio. L’Italia accoglie profughi, accoglie migranti , giustamente offre la tutela che deve offrire a qualsiasi essere umano. Poi all’interno , la distribuzione dell’accoglienza all’interno dell’Europa va risolta a livello europeo.

In questo non è che Imperia, Ventimiglia siano stati la causa di una cattiva accoglienza. Se mai a Ventimiglia poteva essere migliore l’accoglienza, strutturata meglio . L’accoglienza non si risolve lasciando abbandonate a se stesse le persone , l’accoglienza si fa integrando le persone.

Il comune di Imperia in particolare, secondo me , con il progetto SPRAR ha lavorato bene. Il progetto SPRAR, non è null’altro che un progetto che consente ad alcuni migranti di essere integrati nel tessuto sociale della città dove vanno, ad avere contatti con la popolazione, a cresce e studiare ed avere poi le prospettive di un lavoro.

Questo è il percorso che va fatto, è il percorso che poi populisticamente, Casano, Fratelli di Italia e il centro destra rifiutano, ma è il percorso vero , è il percorso dell’integrazione. Bisogna lavorare in questo senso, ma bisogna lavorare a livello nazionale e a livello europeo.

Le città sono poi alla fine trattano l’accoglienza così come si trovano le normative che la regolano, più o meno, a seconda della sensibilità dei sindaci. Imperia secondo me in questo senso, non c’è stata un grande afflusso di migranti, ma è stato incanalato in un modo secondo me corretto”.

IL SINDACO CAPACCI È CONVINTO DI RICANDIDARSI, LEI COSA NE PENSA?

“Io non posso mettermi nei panni di Capacci. Se fossi al posto di Capacci con l’esperienza che ho avuto, con i risultati che ho avuto, non mi ripresenterei. La mia sensazione è che in città Capacci abbia perso quell’appeal, quella forza che aveva nel 2013 e quindi rischia secondo me di fare un cattivo risultato.

Posso capire che un sindaco che ha concluso i 5 anni del suo mandato, che comunque ha lavorato nel bene e nel male, voglia rimettersi in discussione davanti ai cittadini e avere un giudizio.

La sensazione che ho io è che in città Capacci abbia perso il consenso e che non possa fare un bel risultato. Questa è però una scelta che dovrà fare lui nella sua autonomia, sono scelte personali e non mi permetto di intervenire su queste dinamiche”.

QUALI SONO STATI I TRE “ERRORI” PIÙ GRANDI DELL’AMMINISTRAZIONE CAPACCI SONO AD ORA?

“In primis non aver risolto la questione del bilancio. E il non aver risolto la questione del bilancio parte da una mancata gestione della problematica legata all’acqua pubblica. Diciamo il rapporto AMAT – Rivieracqua.

L’altro è quello di non aver risolto la problematica dei rifiuti.

La terza questione, il più grande errore di Capacci, a parte questi due amministrativi, è quello politico, di non aver saputo fare da mediatore all’interno della sua maggioranza e quindi di non aver fatto quel ruolo che deve avere un sindaco.

Lo ha detto lui stesso, si è dichiarato un non politico. Io credo che è difficile fare il sindaco e dichiararsi un non politico. La politica è una bella cosa , se noi la guardiamo dal lato giusto.

La politica in Italia ormai è vista come un grande ‘magna magna’ , una forma di auto conservazione. In realtà la politica è avere una visione strategica del mondo , una visione di una città e di un paese. Se tu hai una visione strategica e sai dove andare, l’obiettivo lo raggiungi mediando.

Non è che sia stato facile per me da capogruppo di Imperia Bene Comune, in certi momenti, tenere tutti uniti, questa sarebbe una falsità ammetterlo. Quando si hanno tante anime insieme si hanno anche dei momenti di divisione, di differenziazione , però quello che deve essere il ruolo di chi in quel momento è un sindaco, un candidato sindaco, o capogruppo è quello di mediare.

Secondo me Capacci non è stato un mediatore, è andato a rompere già una maggioranza che era di per sè totalmente male amalgamata.

Per quanto riguarda i due errori amministrativi gravi, perchè il problema dell’acqua? Perchè noi lo avevamo detto per 5 anni. Risolvere il problema dell’acqua, con Rivieracqua, con AMAT, andando a liquidare, voleva risolvere il problema del bilancio. I 7 – 8 milioni di credito che il Comune ha nei confronti di AMAT è una questione pazzesca.

I cittadini di Imperia pagano il canone di depurazione ad una società che lo incassa e che non ha la liquidità per restituirli al comune, cioè ai cittadini di Imperia. Questo crea un deficit di bilancio che mette in gravissima difficoltà un Comune che quindi non può investire.

Bisogna risolvere il problema Rivieracqua AMAT , risolverlo immediatamente entrando in Rivieracqua, entrandoci come dicevamo noi, per poter gestire da capoluogo di provincia Rivieracqua e quindi avere in mano la situazione e fare il ruolo che deve fare un comune Capoluogo. Entrarci un po’ più soft, però insomma gestire la problematica di Rivieracqua, andare verso la liquidazione di AMAT , significava incamerare quei crediti che erano necessari al Comune di Imperia per sanare il Bilancio.

Questo è stato un errore tremendo e questo è stato un errore oltre che di Capacci anche del PD, che aveva anche gli assessori per farlo e andare in quella direzione.

L’altro errore è l’ambiente, sono i rifiuti. Questa città è a livello d’ambiente pessima, la raccolta differenziata fa pena. Il risultato della sporcizia della città è terribile. Quanto contribuisce il Comune di Imperia a riempire la discarica del Lotto 6 è pazzesco. I costi riversati sui cittadini sono enormi.

Cosa bisognava fare? Gliel’avevamo data noi la soluzione a fronte di un consiglio comunale che due anni fa ha detto al sindaco di creare una società in house, facciamola, entriamo e andiamo al porta a porta spinto, il sindaco per due anni nel suo scontro vis à vis con il PD non è riuscito a decidere.

Questa mancata decisione ha portato a un 2018 dove scade l’amministrazione, non ci sono più i tempi per dare un appalto nuovo, non avendo più i tempi per dare un appalto nuovo si continuerà in ordinanza a Teknoservice , gravemente illegittima, e non si risolve un problema importante che è la pulizia di questa città , la qualità dell’ambiente e soprattutto nell’investire in un futuro più economico per gli stessi cittadini.

Il porta a porta spinto è vero che in termini di costi aumenta in prima battuta, ma in una visione politica , in una visione strategica di un territorio, prima o poi quei costi gli abbassa. Abbassa il livello dei costi e alza il livello della qualità dell’ambiente.

Questo è un gravissimo errore, perchè penso che l’acqua pubblica, l’ambiente e il bilancio del Comune di Imperia siano tre elementi fondamentali che tengono paralizzati e hanno tenuta paralizzata questa amministrazione e creeranno gravi problemi anche nella prossima”.

QUAL’È SECONDO LEI IL PROFILO GIUSTO PER UN CANDIDATO DELLA SINISTRA ? QUALI SONO I PUNTI CARDINE DELLA SINISTRA?

“I punti cardine del programma elettorale? Uno è il porto, noi eravamo per il porto pubblico, il porto pubblico si è fatto e questo lo devo riconoscere a Capacci.

Si deve essere onesti, Capacci è andato in quella direzione e noi abbiamo avuto il coraggio di approvare il porto pubblico, dimostrando a tutta la città quello che dicevano, cioè che noi eravamo contro il porto. No, noi eravamo contro il porto privato che è fallito ed invece eravamo per il porto pubblico.

Ora il porto pubblico va messo all’ordine, si sono risolti quali tutti i nodi dei tribunali, i nodi amministrativi, ora c’è da far lavorare la GoImperia e andare a risolvere le problematiche concrete del porto, terminarlo. Andare a vedere come terminarlo.

Questo è un punto fondamentale, l’altro punto è l’ambiente. Se Imperia Bene Comune sarà al governo di questa città, la prima cosa che farà è risolvere i problemi dell’ambiente e dell’acqua pubblica. Sono due nodi cruciali che possono mettere l’amministrazione nella condizione di partire con fiato, per fare degli investimenti e non avere una grave situazione finanziaria che gli pesa sul collo”.

“Per quanto riguarda il candidato sindaco ci stiamo lavorando, che figura ci aspettiamo come candidato sindaco? Bisogna cercare una figura secondo me che dia una svolta generazionale, giovane possibilmente. Una persona che abbia anche competenze amministrative.

Le capacità ce le abbiamo, le idee anche, abbiamo fatto un percorso in questi anni che non è stato solo il consiglio comunale ma è stato assieme, tutti assieme, a lavorare sulla progettazione , a lavorare sulle idee.

Ci sono le competenze per portare in consiglio comunale una persona capace, che abbia appunto una visione politica, faccia un salto generazionale rispetto a me, perchè secondo me bisogna rinnovare e puntare anche su dei giovani e poi le competenze amministrative da portare in consiglio comunale con la competenza, direi, che ci è stata sempre riconosciuta. Penso siano queste le caratteristiche principali.

Condividi questo articolo: