Sono stati smascherati i responsabili delle decine di truffe messe a segno in diverse città del nord e centro Italia, tra cui Imperia. In totale, sono state denunciate 26 persone.
I fatti si sono svolti a partire dal maggio del 2016, con l’avvio delle indagini della Polizia di Gorizia, quando sono arrivate le prime denunce, e sono proseguiti nel 2017. Nel dettaglio, sono state 13 le truffe nell’Isontino (di cui 2 solamente tentate), per le quali sono state indagate 20 persone.
In seguito, sono stati collegati a 14 degli indagati altri 14 episodi commessi fuori dalla provincia di Gorizia, insieme ad altri 12 soggetti, ovvero a Udine, Pordenone, Trieste, Venezia, Vicenza, Modena, Bergamo, Padova, Lecco, Livorno, Imperia, Genova, Asti e Cuneo.
Il modus operandi era sempre lo stesso. I truffatori si fingevano avvocati o carabinieri e telefonavano a casa della vittima, raccontando, con particolari, che un proprio caro era stato coinvolto in un incidente o in una disavventura legale, con gravi conseguenze personali ed economiche, chiedendo un’alta somma di denaro per risolvere il problema. Dopodiché, i truffatori passavano a ritirare il denaro e, in alcuni casi, anche dei preziosi. In particolare, erano maggiormente gli anziani ad essere le vittime dei raggiri, subendo danni sia economici che personali.
“In data 19 giugno 2017, una 79enne – si legge nel comunicato della Polizia di Gorizia – denunciava di avere risposto al telefono di casa verso le ore 16.00 ed un signore presentatosi come Carabiniere le diceva che suo figlio aveva avuto un incidente investendo un ragazzo il quale si era rotto una gamba. La signora insisteva per parlare con suo figlio ma le veniva detto che non era possibile poiché in quel momento stava facendo l’esame per l’alcool e per gli stupefacenti. Il truffatore le diceva che avrebbe passato al telefono l’avvocato Perez poiché suo figlio rischiava quattro anni se non avesse pagato una cauzione di 4.800,00 euro. L’interlocutore le diceva che avrebbe mandato un suo sostituto a ritirarli e dopo circa dieci minuti suonava al campanello di casa un tale presentatosi come Antonio Roberto, mandato dall’avvocato per riscuotere i soldi. Al soggetto la vittima consegnava la somma di 4.800,00 euro in banconote”.
Come questo caso, se ne sono susseguiti moltissimi altri, sempre seguendo lo stesso modus operandi. Al momento, le indagini proseguono coordinate dalla Procura della Repubblica locale, che ha già disposto misure cautelari per sei persone.
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