Si è avviato nei giorni scorsi in Tribunale a Imperia il processo che vede sul banco degli imputati il 49enne Antonio Vincenzo Lammoglia (difeso dall’avvocato Mario del Grosso) di Viggiano (Potenza), accusato di truffa nei confronti di due imperiesi.
Lammoglia è stato denunciato da centinaia di persone in tutta Italia. Il modus operandi era sempre lo stesso, il 49enne telefonava alle potenziali vittime proponendo buoni vacanza, per poi presentare il conto, circa 300 euro, dopo qualche giorno. Quando poi le vittime replicavano, Lammoglia inviava loro un atto di citazione davanti al giudice di pace di Roma per mancato pagamento dovuto.
In altri casi il 49enne avvicinava le persone con la scusa di un questionario, specialmente studenti. Le firme in calce al questionario, però, venivano apposte a contratti di viaggio e le persone venivano poi ricontattate con la richiesta del pagamento per i buoni. Sono più di 1.200 le denunce da parte di giovani tra i 20 e i 26 anni nei confronti di Lammoglia.
Molte persone, intimorite, pagavano la somma richiesta, mentre i due imperiesi hanno prontamente denunciato la vicenda alla Polizia Postale e alla Guardia di Finanza.
Lammoglia è quindi comparso dinnanzi al giudice monocratico Domenico Varalli.