Si è aperto ieri mattina il processo che vede sul banco degli imputati un 37enne imperiese accusato di calunnia. Secondo l’accusa, sostenuta dal PM Tiziana Berlinguer, il giovane nel 2014 avrebbe denunciato un noto imprenditore balneare dianese, imputandogli di aver “contraffatto la sua firma apponendola in calce ad un atto di transazione nell’ambito di una scrittura privata” stipulata tra i due. Scrittura privata che era già finita al centro di un contenzioso civile terminato con esito favorevole per l’imprenditore dianese, rappresentato dall’avvocato Loredana Modaffari e costituitosi parte civile nel processo penale.
Tra i due vi era un rapporto di collaborazione terminato anzitempo attraverso la scrittura privata contestata. Il giovane però, alcune settimane dopo la sottoscrizione della transazione, fece causa all’imprenditore per inadempienza contrattuale. Dopo il giudizio civile è scattata la denuncia per calunnia che ha portato il giovane dinnanzi al giudice Massimiliano Botti.
Il 37enne ha sempre disconosciuto la paternità della firma così come sostenuto ieri in aula dal suo legale, Mario Leone, che ha anche chiesto al giudice l’esecuzione di una perizia calligrafica sull’atto. Il processo è stato rinviato per l’audizione dei testimoni e l’incarico della perizia.