Nella giornata di oggi, presso il Comune di Sanremo, si è svolto l’incontro tra i sindacati, i rappresentanti ANCE, i rappresentanti di Confindustria, la Provincia e il Cda di Rivieracqua per analizzare la situazione economica della società e proporre le possibili soluzioni alla crisi. Durante la riunione, richiesta dagli stessi sindacati, il Cda ha anticipato le proposte per risollevare l’azienda, che verranno formulate durante l’atteso incontro con l’assemblea dei sindaci, attualmente in corso.
L’incontro tra i sindacati e il Cda di Rivieracqua, ecco come è andato
I sindacati, preoccupati del futuro dei lavoratori di Rivieracqua e di tutte le ricadute negative sulle aziende del territorio, hanno chiesto un incontro con il Cda di Rivieracqua prima dell’assemblea dei soci, al fine di una disamina della situazione in cui versa la società e di una puntuale valutazione delle possibili soluzioni per garantire il mantenimento della gestione pubblica del servizio idrico integrato, la salvaguardia delle aziende operanti sul territorio e la tutela dei posti di lavoro diretti ed indotti.
I membri del Cda, il presidente Carlo Alberto Mangiante e Sara Rodi, hanno presentato in anteprima la proposta che verrà formulata ai sindaci, che prevede la stipulazione di un finanziamento per ripagare i debiti, con l’obiettivo di mantenere la gestione pubblica dell’acqua e salvaguardare le aziende.
Le dichiarazioni del presidente della Provincia Fabio Natta a seguito dell’incontro Rivieracqua
“Negli scorsi giorni tutta una serie di soggetti che hanno particolarmente a cuore questa vicenda per tutti i motivi ben noti, hanno chiesto alla Provincia di farsi portatrice di un confronto chiaro e puntuale con la società Rivieracqua, con chi la rappresenta e con tutti gli interlocutori.
Abbiamo richiesto a Rivieracqua di fare questo incontro propedeutico alla conferenza dei sindaci, l’incontro c’è stato, un incontro che ha visto coinvolti le sigle sindacali i rappresentati di ANCE, i rappresentati di Confindustria, dei maggiori creditori della società Rivieracqua e dei sindacati che appunto rappresentano l’ansia di tanti lavoratori del nostro territorio, che sono in difficoltà in questo momento e sono molto preoccupati.
Ha partecipato la dottoressa Rodi per il cda di Rivieracqua, credo che non sia stato un semplice scambio di idee o una chiacchierata così di due muniti. È stato un incontro che è durato più di un’ora e qui si sono messe sul tavolo tutta una serie di problematiche in cui Rivieracqua ha già anticipato in parte quello che sottoporrà adesso all’assemblea dei sindaci, ovvero la sua idea, il suo piano, il suo progetto, per mettere in sicurezza questa società.
Chiaramente è un percorso irto di ostacoli, ma vi è una road map che deve essere definita, l’obiettivo deve essere questo, quello che è stato sottolineato da tutti i rappresentanti al tavolo ancora una volta, di mantenere la gestione pubblica dell’acqua sul territorio della Provincia, salvaguardare tutte le aziende, anche piccole che possono essere messe in grave difficoltà qual’ora questi crediti saltassero, e con la salvaguardia dei crediti, la salvaguardia di altrettanti posti di lavoro.
La Provincia in questa occasione ha fatto un po’ da mediatore, ha un duplice ruolo. La Provincia da un lato è la casa dei comuni, quondi la rappresentatrice di tutto il territorio e dall’altro lato ente d’ambito, ente che ha dato la concessione nel 2012 e che quindi ha un ruolo di coordinamento, non di controllo ma di confronto rispetto a questa situazione.
Può favorire, credo che responsabilmente lo abbia sempre fatto, questo percorso nonostante i tanti ostacoli che ci sono stati in questi anni. Ogni volta che chiamata a fare da interlocutore, da mediatore o da coordinatore la Provincia c’era.
Non c’è stata ancora una enunciazione specifica di quello che potrebbe essere la procedura straordinaria, il piano straordinario. Evidentemente c’è una situazione di crisi, forte crisi, anche questa società sta aspettando dei dati definitivi per puntualizzarla alla virgola, ma in questa situazione di forte crisi necessita di interventi di natura straordinaria.
Questi interventi di natura straordinaria vanno concordati, vanno messi in piedi però avendo intesta un progetto di risanamento, un obiettivo, che è quello di far tornare in sicurezza Rivieracqua e con essa soddisfare tutte quelle esigenze che ho detto prima”.
Le conclusioni di Marco De Andreis (Feneal)
“Ci sono degli aspetti positivi e negativi. Quelli positivi, con buona probabilità nella riunione successiva con i Comuni daranno mandato a Rivieracqua di farsi carico dei crediti che le aziende vantano nei confronti di Rivieracqua, con una copertura del 100% dei crediti, con una teppistica non ancora specificata. Quelli negativi, non si sanno i tempi. Sono aziende che aspettano da oltre un anno i pagamenti, se si dovesse procrastinare ancora, le difficoltà sarebbero enormi. Si attende fortemente l’ingresso di Amaie, che sarebbe lo snodo della situazione. Non sappiamo se e quando entreranno finchè non si scioglierà questa situazione. Speriamo che ci saranno notizie importanti. Il rischio è perdere oltre 250 posti di lavoro.
Ora aspettiamo di essere riconvocati. Rivieracqua ci ha promesso che riunirà altri tavoli come oggi. Speriamo che nel giro di un mese avremo novità più concrete, perché ad oggi Rivieracqua non ha ancora presentato la situazione debituale, perché non vogliono definirla al 100%.
Non si sa ancora il piano. Hanno detto che chiederanno ai Comuni di farsi carico del debito corrente, che si crea attualmente. Perché oltre ad avere un debito precedente ne hanno uno corrente, cadenzato mese per mese. Vogliono rivedere le convenzioni affinché i comuni si facciano carico del debito corrente”.
La proposta del Cda di Rivieracqua spiegata da Sara Rodi
“Speriamo di aver rassicurato le aziende che si trovano in seria difficoltà, da mesi non pagate, comprendiamo la loro situazioni. Speriamo di averli rassicurati anticipandogli la proposta che speriamo che l’assemblea dei sindaci ci appoggi, ossia volta al pagamento integrale delle imprese che hanno lavorato fino ad ora per Rivieracqua. Spero che siano usciti soddisfatti anche se gli animi si sono un po’ scaldati. Avremo bisogno di fare un finanziamento che ci consenta di far fronte a questi debiti e anche i Comuni dovranno fare la loro parte, altrimenti non si può uscire da questa situazione. Per il futuro, dobbiamo anche prevedere dei correttivi alla gestione attuale, sia sotto il profilo delle convenzione con i Comuni sia da punto di vista gestionale per rendere più efficiente l’azienda e sicuramente prevedere che i Comuni facciano la loro parte”.
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