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ELEZIONI IMPERIA 2018: POLITICA ALLO SBARAGLIO. SCAJOLA, IL DOPPIONE LANTERI E UN’OPPOSIZIONE IN STILE ARMATA BRANCALEONE / L’EDITORIALE

In breve: La candidatura a Sindaco di Claudio Scajola a Imperia ha evidenziato tutti i limiti di una classe dirigente inadeguata

 

editoriale-12-aprile-2018

La candidatura a Sindaco di Claudio Scajola a Imperia non solo ha spaccato il centrodestra, ma ha evidenziato tutti i limiti di una classe dirigente inadeguata, che non brilla, né per coraggio, né per intraprendenza. Vuota, timida, senz’anima.

A quasi due mesi dall’annuncio della candidatura a Sindaco di Claudio Scajola, che nel frattempo ha già incassato due brutte figure nel rapporto odio-amore con Berlusconi, in città si respira un clima di disillusione. Un quadro avvilente, svilente. Imperia appare come una città incapace di opporsi politicamente all’ex Ministro, vittima delle proprie paure e delle proprie gerarchie.

Il centrodestra ha annunciato la candidatura di Luca Lanteri in grande ritardo, dopo polemiche e dissidi interni e una lunga serie di rifiuti eccellenti, centrosinistra e sinistra brancolano nel buio, quasi come se le elezioni comunali non fossero affar loro, il M5s ha scelto un candidato Sindaco che non conoscono neanche gli stessi attivisti.

Claudio Scajola

In un mese di campagna elettorale è riuscito ad inanellare due brutte figure. Prima ha assicurato, a reti unite, in pompa magna, a tutti i suoi sostenitori, di avere mantenuto un rapporto di stima e vicinanza con Silvio Berlusconi ed è stato smentito dall’ex Premier durante la deposizione del leader forzista nel corso del processo Matacena-Scajola in corso a Reggio Calabria. Poi ha dichiarato pubblicamente che Forza Italia non avrebbe mai corso contro di lui (“perché io sono Forza Italia“) e puntualmente Berlusconi ha deciso di concedere l’utilizzo del simbolo alla coalizione di centrodestra, rappresentata da Luca Lanteri, avversario di Claudio Scajola nella corsa per la poltrona di primo cittadino. 

Il centrodestra

Alla fine il candidato Sindaco del centrodestra sarà Luca Lanteri, la quarta, forse quinta scelta del centrodestra, per giunta proposto dalla Lega, nella roccaforte di Forza Italia, scatenando la rabbia degli esponenti locali di Fratelli d’Italia, Casano, Serafini e Giribaldi (gli unici, al momento, davvero coerenti). Un uomo di Scajola contro Scajola, perfetta sintesi dello Scajolacentrismo imperiese.

L’annuncio arriverà oggi, giovedì 12 aprile, in una conferenza stampa all’Hotel Miramare, alla presenza del presidente della Regione Toti. Un annuncio arrivato con circa tre settimane di ritardo dopo che avevano rifiutato di correre contro l’ex Ministro Claudio Scajola, Antonello Ranise, Piera Poillucci, Gianfranco Gaggero, Enrico Lauretti, Claudio Baudena, Antonio Parolini e Lucio Carli, giusto per fare alcuni esempi. Tutti convinti della necessità di portare un rinnovamento nella politica locale, nessuno abbastanza coraggioso per candidarsi Sindaco contro Claudio Scajola. Per il futuro, non proprio un segnale incoraggiante.

Il centrosinistra

Anni di battaglie contro il sistema Scajola, ma proprio quando l’ex Ministro, in prima persona, decide di candidarsi per guidare la città di Imperia, i propositi “rivoluzionari” si sciolgono come neve al sole. Il Partito Democratico è scomparso dai radar. Il segretario provinciale Pietro Mannoni si è eclissato e quello cittadino, Antonio De Bonis, non sembra voler essere da meno. Claudio Scajola fa campagna elettorale da un mese, spingendo sull’acceleratore con manifesti e Point elettorali pronti ad aprire i battenti, e il Pd, che con la spaccatura del centrodestra potrebbe davvero puntare a riconfermarsi alla guida della città, per tutta risposta tace. Strategia vincente, non c’è che dire. Il dubbio, a questo, punto, è che al Pd l’ex Ministro e il centrodestra non siano poi così invisi. Si attendono smentite. A fatti, non a parole.

Guido Abbo appare come il papabile candidato Sindaco del centrosinistra. Peccato, però, che Abbo abbia pubblicamente dichiarato che si candiderà solo nel caso in cui arrivi il via libera del Sindaco uscente Carlo Capacci che, a sua volta, continua a farsi desiderare. Un teatrino ridicolo che, oltre ad essere piuttosto ridondante, tiene in scacco l’intero centrosinistra, con Pd e Imperia di Tutti Imperia per Tutti totalmente incapaci di dare una sterzata.

La sinistra

Per non essere da meno anche la Sinistra, che di Scajola ha fatto il nemico numero uno per anni, ha deciso di metterci del suo, spaccandosi al suo interno. Oltre a non prendere in considerazione un eventuale accordo con il Pd, per dar vita a una coalizione di centrosinistra, Potere al Popolo e Liberi e Uguali, che non hanno neanche ancora annunciato il candidato Sindaco, correranno da soli, separatamente, con il rischio che il progetto politico Imperia Bene Comune, tra i pochi da salvare nell’ultimo mandato amministrativo, vada gambe all’aria. Il tutto per le solite questioni di principio che hanno portato la Sinistra a sparire dal panorama politico nazionale. Quando si dice, sbagliando si impara.

Il Movimento Cinque Stelle

Una chiusura sul Movimento Cinque Stelle. Antisistema per eccellenza, ad oggi non ha presentato uno straccio di candidato Sindaco e la lista non avrebbe neanche ancora avuto il via libera dallo Staff nazionale di Luigi Di Maio. L’unico papabile candidato Sindaco, Maria Nella Ponte, non lo conoscono neanche gli stessi attivisti imperiesi. Una barzelletta, che non fa ridere.

Imperia, per la sua storia, merita di più.

Mattia Mangraviti – Gabriele Piccardo 

 

 

 

 

 

 

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