Condannato a 2 anni e 6 mesi di carcere. È questa la sentenza pronunciata dal giudice Russo in Tribunale a Imperia nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati un 73enne, originario della provincia di Massa Carrara, ma residente da anni a Imperia, arrestato dalla Polizia di Stato nell’agosto del 2017 con l’accusa di adescamento di minorenni e atti osceni.
Adescamento di minori e atti osceni, i fatti all’origine delle accuse
I fatti risalgono al luglio del 2017, quando la Squadra Mobile, allertata dai genitori di alcuni bambini, avviò le indagini. Gli accertamenti permisero di ricostruire quanto accaduto in un’ordinaria serata estiva nei pressi di un campo da gioco accanto all’abitazione dell’arrestato, già noto alle forze dell’ordine e alla magistratura per episodi analoghi che, in passato, gli erano già costati una pesante condanna a 2 anni e 8 mesi di carcere.
In particolare, si accertò che l’anziano, presentandosi svestito nelle parti intime ed eccitato, dal terrazzo di casa, che si affaccia su un giardino pubblico ed altri luoghi abitualmente frequentati da minori e dai loro genitori, invitò un bambino di 11 anni che giocava nelle vicinanze a raggiungerlo nell’abitazione per mostrargli “un nuovo gioco”, e si mostrò nella medesima condizione ad un altro minorenne accorso per appurare quanto stava accedendo.
A processo in Tribunale a Impera, le richieste del PM Politi e la sentenza di condanna
Nelle scorse udienze sono stati ascoltati dal giudice Russo l’11enne vittima dell’adescamento, alcuni agenti di Polizia intervenuti sul posto il giorno in cui si è verificato l’episodio, il gestore del campo da gioco e altri testimoni. Dopodiché, il PM Antonella Politi ha formulato la richiesta di condanna per il 73enne a 2 anni e 6 mesi di carcere, accolta dal giudice.