Parole durissime quelle del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nell’ambito della presentazione del candidato sindaco del centrodestra Luca Lanteri. Al centro delle domande dei cronisti la candidatura avversa di Claudio Scajola, l’utilizzo del simbolo di Forza Italia/ Forza Imperia, la posizione del coordinatore provinciale Marco Scajola e il rapporto tra Scajola senior e Silvio Berlusconi.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a 360° sulle elezioni imperiesi.
La contesa sul simbolo di Forza Italia/ Imperia.
“Forza Imperia è un simbolo pieno di Forza Italia che abbiamo già utilizzato “Forza” nello stilema del tricolore con il nome della città in molti capoluoghi di regione. Lo abbiamo utilizzato molto spesso tanto è vero che dev’essere autorizzato dal partito nazionale con delega notarile. È un simbolo che abbiamo utilizzato in questi vent’anni molte volte nelle e lezioni amministrative. Credo che sia il simbolo più giusto da utilizzare in questa tornata elettorale e in questa città perché dà connotazione piena dello schieramento di Forza Italia insieme ai suoi alleati in questa regione e livello nazionale quella giusta connotazione civica e amministrativa che consentirà alla lista di ospitare tutte le sensibilità evidentemente che nascono dal territorio che possono dare un contributo politico in più.
È un simbolo totale, la scelta del partito è quella di correre a fianco agli alleati, la scelta del partito è quella di appoggiare un candidato che è stato scelto dalla dirigenza locale di questo partito a partire dal segretario cittadino e segretario provinciale insieme agli amici della Lega e di Fratelli d’Italia e alle liste civiche. Il mio sistema dove portare una nuova politica e un nuovo modello amministrativo anche nella città di Imperia. È un modello politico che predilige la squadra sulle individualità, che vede la politica come servizio, che vede le persone che si impegnano su un progetto e non una città o un progetto che si piega alle ambizioni persona o di chiunque esso sia. L’elettorale di centrodestra chiede e chiederà sempre più in futuro di vedere i partiti schierati insieme, una classe dirigente nuova. A imperia la risposta sarà la stessa cosa”.
La posizione sulla candidatura di Claudio Scajola
“A me spiace che ci sia qualcuno che si candida contro uno schieramento di cui ha fatto parte per molto tempo ma oggi qua prevale una politica diversa, una politica che è fatta da tante persone che si mettono al servizio ma nessuno si ritiene indispensabile, fatta da una classe dirigente che non ritiene che gli sia dovuto stare in prima fila, fatta da partiti che sanno dialogare e sappiano trovare una mediazione tra di loro senza che la politica sia al servizio di qualcuno. Io non credo che spaccare il centrodestra come qualcuno ha voluto fare sia la cura, quella è la malattia.
Chi ritiene che la politica sia non al servizio dei cittadini ma al proprio servizio, chi ritiene di essere un uomo buono per tutte le stagioni, chi ritiene di essere sempre la soluzione perché fuori dalla propria idolatria non esiste nient’altro, io non credo che possa fare il bene dello schieramento per cui ha militato né per il centrodestra”.
Chiederete a Marco Scajola di candidarsi?
“Marco Scajola credo che sia piuttosto grande per sapere quello che deve fare e penso che siano già troppe persone in questa città che gli chiedono e gli dicono cosa dovrebbe fare anche nella sua famiglia, io credo che farà le scelte giuste così come ha fatto fino ad oggi”.
Le versioni su Forza Italia sono diametralmente opposte come per il simbolo o sul rapporto con Berlusconi. Dove sta la verità?
“Per quanto la geografia scajoliana mi risulti poco interessante, la seguo ogni tanto nelle cronache. Ieri io ero a Roma, ho parlato personalmente con il presidente Berlusoni, credo di essere nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, le stesse cose le può confermare Biasotti e Gasparri, per sapere che non potremmo presentare il simbolo “Forza Imperia” senza avere l’autorizzazione del Presidente Berlusconi.
Credo che da questo punto di vista le chiacchiere stanno a zero dopodiché comprendo anche l’amarezza del presidente Berlusconi nel vedere un compagno di tanta strada della sua vita candidato contro il suo partito e la sua coalizione che il presidente Berlusconi ha lottato per tenere insieme anche a livello nazionale. Mi sembra che ogni narrazione diversa da questa sia una mistificazione piegata a giustificate una scelta che nasce semplicemente dalla volontà di avere un ruolo di prima fila, quando il mondo è cambiato, e talvolta bisognerebbe, quando uno ha avuto tanto dalla politica, saper riconoscere con generosità anche di poter dare una mano anche stando in seconda, terza e quarta fila”.