“Una patacca”. Così Claudio Scajola, poco prima dell’incontro con la cittadinanza al Cinema Centrale, ha risposto alle domande dei cronisti in merito al simbolo di Forza Italia, concesso da Silvio Berlusconi alla coalizione di centrodestra che sosterrà il candidato Sindaco Luca Lanteri.
Nei giorni scorsi l’ex Ministro aveva assicurato che nessuna lista di Forza Italia avrebbe corso contro Claudio Scajola perché “io sono Forza Italia”.
Claudio Scajola sul simbolo di Forza Italia
“Io credo il tempo dei simboli, se non corrisponde alla facce, non significa nulla. Questo simbolo è un surrogato, pietito, e ottenuto come una piccola patacca. Ma non mi interessa, perché la strada che ho voluto intraprendere dall’inizio, come è noto a tutti, e come risulta da tutte le mie dichiarazioni, è che comunque, la mia candidatura è aperta a tutti, contro nessuno, e con uno spirito altamente civico e cioè comunità, ripartire dalla comunità. Le polemiche non mi interessano, mi interessa parlare dei problemi della gente, sono qui per questo.
Tradito da Berlusconi? Assolutamente no. Nei confronti di Berlusconi, anche se qualcuno cerca di mettere delle zeppe, dando false informazioni, il rapporto è di stima e di amicizia. Ma questa è un’altra partita, la partita delle amministrative del comune di Imperia. E’ un’altra cosa, le patacche qui non contano.
Scajola malattia del centrodestra secondo Toti? Cercate sempre di mettere il male tra le persone, facendo titoli non corrispondenti neanche alla realtà delle frasi, è una tendenza di giornalismo vergognosa.
Viva il patto generazionale, sono contro il giovanilismo qualunquista. Sono per le intelligenze e per le esperienze. Se sono giovani meglio, ma mettiamo insieme giovani, genitori e nonni, c’è bisogno.
Derby casa Scajola? Non seguo molto con attenzione, salvo poter dire che ritengo che la storia della mia famiglia, da mio nonno, a mio papà, a me, è una storia si rifà alla storia del popolarismo italiano, che si rifà a una Europa popolare gioisca, non sovranista e non populista. Ognuno la interpreta come vuole”.