Oltre 300 persone questo pomeriggio hanno preso parte all’incontro organizzato al Cinema Centrale dal comitato “Con Claudio per Imperia”, a sostegno della candidatura a Sindaco di Claudio Scajola.
L’ex Ministro ha parlato per circa 25 minuti, invitando a salire sul palco tutti coloro che reciteranno un ruolo attivo nella campagna elettorale per le amministrative (si vota il 10 giugno).
Il discorso di Claudio Scajola
“Le buche per la strada, i marciapiedi rattoppati, il porto in decadenza che non dà l’utile e il lavoro, i visi delle persone, ognuno in casa sente il problema di arrivare a fine mese, una pensione non sufficiente, un giovane che non riesce a trovare il lavoro o se lo trova non è quello che gli garantisce l’aspettativa di viva che aveva.
La fatica è quella di rimboccarsi le maniche e lavorare per la nostra città. Ci sono stati tempi più floridi in cui fare l’amministratore era un onore che si poteva fare a tempo parziale, perché la città c’era, gli uffici funzionavano, i problemi erano minori. Oggi chi è in buona fede e fa l’esame della situazione della città capisce che dobbiamo pregare le persone ad andare ad amministrare la città, perché farà una fatica immane, e non può andare a degli incoscienti.
Nella mia vita ho avuto bisogno di avvocati nell’ultimo periodo e credo che si debba cogliere e capire che la situazione nella quale siamo oggi è talmente complicata e difficile che non si può fare a tempo perso, bisogna dare un impegno sovrumano.
Oggi siamo qui per parlare della nostra campagna elettorale. Il 16 di marzo abbiamo ascoltato il discorso sulla democrazia fatto dagli ateniesi da Pericle. Abbiamo ascoltato delle parole nobili di Aldo Moro sull’avvenire, poi abbiamo sentito “Nessun dorma” con lo spirito di essere dentro il tema che vogliamo portare avanti. La situazione di Imperia è tale che nessuno deve dormire. Non si può pensare di andare per conoscenza. Ognuno di noi può fare qualcosa per far governare bene Imperia e far trovare lavoro a tutti. È un problema di ciascuno, non di chi viene eletto. Bisogna eleggere chi pensiamo possa avere opportunità migliori per governare.
Poi abbiamo sentito le parole di Churchill sul coraggio di continuare. Se avesse seguito l’onda del momento, nessuno voleva fare la guerra a Hitler. Churchill è lo statista che ha avuto il coraggio di andare controcorrente. Non si devono ascoltare le lamentele e le urla, ma bisogna far capire cos’è meglio per il futuro, non per il prestigio, ma per il servizio alla cosa pubblica.
Abbiamo sentito le parole di Bauman sulla voglia di continuare. Oggi proseguiamo quello che abbiamo iniziato il 16 di marzo. Abbiamo detto che ci candidiamo con una squadra fresca, con capacità. Sono contro il giovanilismo qualunquista.
L’attenzione si è spostata su una cronaca surreale. Gli avversari di Scajola hanno il simbolo di Forza Italia o non ce l’hanno? Noi vogliamo partire da un concetto di comunità, parlando direttamente con le persone e sperare di riuscire a recuperare un rapporto tra le istituzioni e i cittadini, siamo aperti a tutti e contro nessuno, ci presentiamo come un’esperienza civica, di comunità.
Chi sono gli avversari? Ho l’impressione che dopo tutta questa spasmodica ossessione ad avere il simbolo da parte di qualcuno, il contentino di surrogato sia stato concesso. Io non ho nulla da recriminare, salvo dire, forse con l’esperienza, che a mio parere i simboli sono nati di fronte alla semplificazione per il cittadino, per dare garanzia di un programma. Il simbolo dovrebbe garantire un programma, una leadership e delle persone. L’avvio della Terza Repubblica ha fatto capire che i simboli sono finiti. Credo che sia iniziata la caduta dei simboli e sia iniziato finalmente il momento delle facce, dove ognuno ci mette la propria, nel bene e nel male, senza accettare diktat, ma partecipando con la gente.
Io sono contro a una visione che porta a dire ‘il potere per il potere’, non è servizio, è inganno. Andremo avanti per risolvere i problemi della nostra città, per dare un futuro ai giovani, serenità agli anziani, aiutare i più deboli, i portatori di handicap. Andremo avanti nonostante tutto, contro nessuno e aperti a tutti. Gli atteggiamenti degli altri si qualificano da soli senza nessuna risposta.
Non promettiamo niente a nessuno, di fare assessore, consigliere, direttore di azienda pubblica o privata. Non lo facciamo perché non è nostro costume, ma anche perché non potremmo farlo. Io ho fatto 9 anni fa un passo indietro. Ora faccio un passo avanti, non per avere una nomina, ma per vedere se i cittadini di Imperia mi ritengono degno di fare il Sindaco di Imperia, ragionando con la propria testa, senza schemi, con serenità. E’ una campagna elettorale aperta a tutti e contro nessuno. Questa è una squadra di persone che anche se non va di moda dirlo hanno preso un impegno solenne, che vale di più di quella presa su una scrivania a 5 a Genova o a Imperia.
Cosa vuol dire questo manifesto? Ci abbiamo pensato a lungo, perché i programmi troppo spesso sono elencazioni di sogni. È giusto sognare, ma bisogna che diventino concretezza. Oggi abbiamo messo i nostri principi in un riassunto “Rilanciamo Imperia Insieme“, con i titoli dei contenuti
- “Pulita“: le strade non devono avere più la monnezza in esibizione in una città che vuol fare turismo, le buche vanno eliminate, i rattoppi fatti bene, le aiuole presentate in maniera diversa, non bisogna essere verdi per avere attenzione al verde, bisogna capire che una provincia dei fiori deve avere un verde pubblico meglio di una città che ha la nebbia. Bisognerà invogliare anche il privato a far si che i palazzi privati siano in ordine. Come c’è il pronto intervento per la salute e per le emergenze, credo che si dovrà adottare di un pronto intervento per la manutenzione, tantissime cose se vengono mantenute subito riescono a reggere nel tempo ed evitare guai maggiori.
- “Sicura“: bisogna proseguire con le telecamere. Ricordo che appena eletto Ministro dell’Interno il sindaco di Bergamo aveva installato 4 telecamere ed era scoppiata la rivoluzione per la privacy. Io ho spiegato perché erano importanti. Anche a Imperia deve diffondersi l’idea che la sicurezza è importante per evitare la microcriminalità. Bisogna usare meglio le nuove competenze dei comuni, vanno incrementati i vigili urbani nelle nostre città. Al di là dell’accoglienza umanitaria, non possiamo avere i questuanti ovunque, non si può tollerare più.
- “Solidale” significa dare tutte le possibilità di lavoro a tutti.
- “Prospera“, significa attenzione alle imprese, al commercio, all’artigianato, alla pesca. Deve ripartire il porto.
- “Viva”, turismo di qualità, dobbiamo aumentare i turisti che arrivano, con una qualità di turismo alta. Dobbiamo sfruttare le nostre peculiarità, i borghi e i bellissimi ‘ex comuni’ che possono essere collegati meglio, perché sono un aspetto del turismo significativo, dobbiamo fare manifestazioni più sovente, perché attirano turismo. Se trova la città prospera e pulita, il turista poi torna. Sport, cultura e cibo. La ciclabile, abbiamo un’opportunità enorme, il Governo ha dato degli stanziamenti per la riqualificazione urbana. Poiché molte parti possono essere utilizzate sulla costa, dovremmo studiare con attenzione di valutare se non si possa conciliare un miglioramento della mobilità urbana, con un trasporto pubblico moderno con un vagoncino di vetro elettrico, minuscolo che possa collegare Diano Marina con Borgo Prino, per muoversi facilmente in questa città ormai strozzata.
Poi ci sono cose che da solo il Comune non può fare, ma non può con questa scusa non occuparsene, deve sollecitare chi le deve fare. Per quanto riguarda il raddoppio ferroviario, di cui ho orgoglio personale, non riconosciuto, non è possibile che non si porti a compimento il tratto Andora–Finale Ligure. Chiudiamo il confine a Cervo se voi non avete attenzione per questo territorio. Non ho paura di un’altra denuncia e un’altra indagine. Dov’è finito il progetto Albenga Carcare Predosa? C’è stato un finanziamento 9 anni fa per quel progetto, dov’è? Come fa la gente a venire qui se non riesce ad arrivare? C’è un foro pilota di 3 metri da Cantarana ad Armo che deve diventare una strada, anche per non sprecare soldi. Poi l’Aurelia bis è da completare nella circonvallazione.
Faremo una presentazione dei candidati affinché ognuno possa vedere le persone in squadra insieme a noi nei primi giorni di maggio. Ci mettiamo l’entusiasmo, la passione, il cuore, il tempo, il sonno. Se da parte vostra ci sarà non solo il voto, ma anche la collaborazione. In ogni momento della giornata bisogna parlare, spiegare, convincere e moltiplicarci. Abbiamo l’opportunità, ora tocca a voi”.
Ecco l’intervento di Claudio Scajola
“Per mentalità io sono abituato a organizzare i tempi e i percorsi. Abbiamo fatto un mese fa l’accettazione della candidatura e l’indicazione dei valori e dei principi. Oggi a distanza di un mese abbiamo indicato quali sono i temi da affrontare per amministrare bene la città e rilanciare Imperia. Inoltre abbiamo dato le istruzioni per l’uso e sono rimasto molto colpito che in sala c’erano oltre 350 persone che sono tutti volontari che vogliono collaborare a questa campagna elettorale. Volontari che hanno colto lo spirito, fuori dagli schemi, di comunità.
Nell’occasione della presentazione dei temi ho dato una mia idea in riferimento alla pista ciclabile, ai fondi ottenuti dal Governo per la riqualificazione urbana. Credo sia necessario vedere se si può riuscire, in questa fase di progettazione di massima, a inserire insieme alla ciclabile, dove per molti tratti è preferibile il passaggio bord de mer e non sul vecchio tracciato, insieme alla riqualificazione urbana delle strade, delle piazze, della aree, anche un piccolo mezzo elettrico, ecologico, trasparente, che possa collegare Diano Marina con il Prino per fare un bacino turistico unico e garantire tempi certi, ovviamente senza fare barriera. Credo servano degli approfondimenti, ma credo che si debba stare al passo con i tempi, come tutte le città che vogliono crescere nella mobilità urbana.
I giovani? Mi ha colpito che questo appello di riavvicinarsi alla istituzione e alla cosa pubblica attraverso il concetto di comunità attira. Le sigle dei partiti non attirano più, bisogna ripartire dalle comunità, sperando che se in tutte le comunità del nostro Paese riuscissimo a ripartire con il coinvolgimento della gente sui problemi veri si possa riuscire a dare credibilità alle nostre istituzioni.
Simbolo di Forza Italia? Io dall’inizio ho detto che sarebbe stata un’esperienza di comunità, e quindi aperta a tutti, contro nessuno. Altri hanno inteso, soprattutto in alcuni partiti di centrodestra, che invece ci debba essere un sistema rigido di sigle. Io credo che contino più le facce che le sigle. Poi, siccome nella parte politica, io sono stato uno dei costruttori di Forza Italia, insieme a Berlusconi, ottenendo grandi successi, mi avrebbe fatto dispiacere trovare il simbolo di Forza Italia, che è Forza Italia con Berlusconi Presidente, contro di me. Per un problema sentimentale, perché la mia è un’esperienza civica, e devo dire con piacere che sono stato accontentato. Perché il simbolo di questa coalizione di centrodestra non è quello di Forza Italia ufficiale, ma il simbolo Forza Imperia che mi disturba di meno. E comunque capisco, che davanti all’ossessione continua, anche da parte degli alleati, di avere tutte queste sigle e questi simboli, sia stato dato un contentino con un surrogato, ci sta.
Il percorso del centrodestra che ha in mente Toti io non lo condivido. Io sono contro il partito unico, populista e di destra. Sono per la costruzione di un partito popolare italiano, che si rifaccia al partito popolare europeo, che metta insieme le migliori energie, avendo come valore fondamentale un concetto di Europa che cresce e che fa crescere, a guida moderata. Non a guida leghista, ma questa è una valutazione di carattere culturale, politico, nazionale e non capisco perché mischiarla con la competizione elettorale di una cittadina come Imperia. Non lo capisco ancora di più dopo che lo stesso presidente della Regione Toti, distraendo molto tempo dalle sue attività di presidente della Regione, interessandosi di questione di politica locale, non abbia posto lo stesso problema su Savona e La Spezia. Bisogna dire le verità, e la verità è quella che vi ho detto. Ma non mi interessano questi temi, dove ogni volta sono tirato in mezzo da altri. A me ora interessa dare una mano alla crescità di una città in crisi e per farlo bisogna riunire le forze migliori e non trincerarsi dietro sigle che qui su Imperia non mi pare abbiano grande consenso.
Consigli a Forza Italia a livello nazionale? A Berlusconi l’ho detto, credo che anche la scelta dei due presidenti di Camera e Senato vada nella direzione della ricostruzione di un partito che metta insieme le energie e possa costruire di nuovo una rete sul territorio. Certo è che oggi l’emergenza è un’altra, dare un Governo al Paese. Il primo dovere per chi fa politica è pensare prima agli interessi della gente e poi pensare all’interesse di parte. Nell’emergenza in cui l’Italia è, anche di fronte alla crisi siriana, che ha risvolti molto più preoccupanti di quelli che possono sembrare, con le esigenze dell’Europa, dove tra un mese bisogna decidere la nuova politica economica per il prossimo quinquennio, io credo sia necessario mettere insieme tutte le forze.
Io mi auguro che tutti i partiti, facendo un passo indietro, appoggino la costituzione di un Governo con tutti dentro, che abbia pochi punti da definire in un anno, poi si riandrà al voto con una nuova legge elettorale che dia la possibilità ai cittadini di scegliere chi sono i Deputati“.
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