Non sono bastate le recinzioni a fermare le circa 30 mucche che pascolano non custodite alla ricerca di cibo, distruggendo tutto quello che trovano sul loro cammino, come orti, piante ed intere coltivazioni.
È un problema in continua evoluzione, che fino a qualche tempo fa era circoscritto ad alcune zone dell’imperiese e contava un numero, se non comunque sopportabile, almeno controllabile di capi. Nell’ultimo anno invece, a causa anche della siccità che ha colpito la scorsa estate l’imperiese, questi animali abbandonati a loro stessi, hanno iniziato a scendere sempre più a valle colpendo in maniera sistematica, i comuni di Diano Arentino, Diano San Pietro, Villa Faraldi, San Bartolomeo e il Golfo Dianese.
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Il problema riguarda in primis le aziende agricole della zona circostante Diano Marina, che vedono i propri raccolti interamente distrutti, con le piante irreparabilmente danneggiate, che rimangono anche successivamente improduttive e che costringono i proprietari a sradicare interi ettari di terreni. I danni economici sono quindi ingenti per queste aziende, ma il problema è anche di sicurezza delle persone, nonché di igiene pubblica dal momento che anche le carcasse di questi animali rimangono abbandonate intaccando il suolo e le acque circostanti.
Le dichiarazioni del Presidente di Coldiretti Imperia Gianluca Boeri
“La situazione è diventata paradossale – afferma – Questi capi in stato di abbandono si sono moltiplicati nel tempo arrivando ad un numero ormai ingestibile che, a causa della presenza anche del toro, non potrà far altro che continuare a crescere. Molte nostre aziende della zona hanno subito danni per migliaia di euro: c’è chi ha perso interi vigneti, orti, siepi, fiori, alberi da frutto ecc… Ma non solo: è dei giorni scorsi la notizia che una donna è stata “caricata” dalla mandria e ha riportato delle ferite che hanno richiesto l’intervento dei soccorsi.”
Le conclusioni del Direttore di Coldiretti Imperia, Domenico Pautasso
“Bisogna che qualcuno intervenga al più presto facendosi carico una volta per tutte della situazione. Sono anni che il problema si acuisce sempre più e, purtroppo, a poco sono servite le manovre messe in atto fino ad oggi dalla Guardia Forestale. La questione è stata portata anche all’attenzione della Procura della Repubblica e della Magistratura, ma ora serve un intervento concreto che risolva una volta per tutte la situazione.”