IMPERIA – Tappa pre-elettorale per i due candidati della lista “L’altra Europa con Tsipras” nel centro di Oneglia. Stefano Sarti, vice presidente di Legambiente e Gigi Richetto, attivista No Tav, hanno tenuto una sorta di conferenza stampa proprio di fronte al cantiere del raddoppio ferroviario allo svincolo dell’autostrada Imperia Est a Imperia. Ad accompagnare i due candidati, il segretario provinciale di Sel, Lucio Sardi, il consigliere comunale di “Imperia Bene Comune” Mauro Servalli e l’ex consigliere comunale Carla Nattero.
Stefano Sarti:“Vogliamo dire un no alla TAV in Val di Susa e alla TAV Genova – Milano dove assistiamo a sei miliardi di costi per la sua realizzazione. Si tratta di un’opera devastante sul territorio, si è visto che da qualsiasi parte si faccia passare la galleria si ha un impatto notevole e oltre tutto risolve il problema del trasferimento delle merci dal porto di Genova tra 15- 20 perché poi sappiamo che le infrastrutture finiscono così in Italia. Ci sono dei valichi esistenti, mettiamo dei finanziamenti su quelli in modo tale da risolvere subito i problemi. Poi ci sono altre due questioni: il raddoppio ferroviario a ponente e il raddoppio tra La Spezia e Parma. Poi c’è la gronda autostradale di Genova e vista la diminuzione del 3% degli ingressi non è neppure giustificata. Andiamo ad aggiungere opere in un territorio fragile, a rischio frane esondazioni. Se la politica invece di spingere sul terzo valico investisse sulla tutela del territorio si potrebbero creare molti più posti di lavoro e salvaguardare il territorio”.
Mauro Servalli: “Ci sono infrastrutture che non servono a niente come la TAV e infrastrutture che sono indispensabili come questa che però i soldi per realizzarla si sono persi per strada. L’idea della conferenza stampa sui binari ci è venuta quando abbiamo pensato a una cosa che riguarda i cittadini. La politica di investire grandi in opere porta alla desertificazione del territori. Il termine lavori è indicato nel 4.3.2014 ma siamo ben lontani dalla sua conclusione”.
Carla Nattero: “Questo posto è uno dei posti che ha più sofferto della mala politica. A partire dal cimitero che ha sofferto, dal nodo autostradale, a quello viabilistico, l’opera è un grande peso per questo quartiere. Gli impegni presi dal Ministro Lupi sull’onda dell’emergenza e della frana sul treno non sono ancora stati mantenuti. Il contenzioso è ancora in essere e le ditte non vengono pagate causando l’inevitabile blocco dei lavori. Chiediamo che gli impegni vengano rispettati e che venga messa come priorità del Governo il finanziamento della tratta Andora Finale, prima di quello per la gronda e del terzo valico. Anche la Regione deve ragionare in termini di mobilità regionale. Tutti sti milioni spesi e quartieri squartati non sono serviti a nulla se non si realizza il raddoppio sino a Genova”.