Il capogruppo di Imperia Bene Comune Gianfranco Grosso interviene in merito alla mozione sulla piscina Felice Cascione.
“Mi rivolgo ai cittadini di Imperia dal divano di casa mia dove un infortunio mi ha costretto al gesso e, pertanto, all’immobilità temporanea, cosa che non mi consentirà di essere il 1° e il 3 aprile in consiglio comunale a presentare la mozione sulla piscina promossa dal mio gruppo insieme agli altri gruppi di minoranza.
Per questo ci tengo ad intervenire ancora, dopo tutta la querelle che questa mozione ha acceso tra i cittadini, i partiti politici e gli addetti ai lavori, affinché sia maggiormente chiaro, casomai ce ne fosse bisogno, del fine ultimo che si è voluto rappresentare.
La Piscina di Imperia è un bene pubblico, è patrimonio dei cittadini di questa città, come lo doveva essere il Porto, come lo è il Palazzetto dello Sport. Non deve appartenere a nessun altro che a loro, non deve essere né di destra né di sinistra, né di un partito né di un’associazione, e si deve amministrare solo per dare un servizio pubblico alla città. Così la vedo io, così la vede Imperia Bene Comune. Per questo la mia mozione è volutamente tecnica, senza alcun secondo fine o trama politica, non mette nel mirino nessuna figura personale, nessuno schieramento partitico, ma cerca di offrire a tutto il Consiglio Comunale un’opportunità di discussione che si basi sui concetti di responsabilità, tutela dei diritti e perseguimento dei doveri.
Per me il contratto che regola la gestione dell’impianto natatorio è semplicemente un rapporto obbligatorio tra un soggetto concedente, il Comune, e il concessionario, Rari Nantes, e si deve solo verificare che impegni reciproci e reciproche tutele siano state garantite in questi primi nove anni di gestione, affinchè tra qualche anno o qualche mese i cittadini di Imperia non si trovino altri debiti sul groppone senza sapere perché. Tutto qui.
Dispiace invece che il nuovo centrodestra l’abbia trasformata in una battaglia politica, nella difesa di qualcosa o qualcuno che nulla ha a che fare con l’interesse pubblico. E’ stata probabilmente la scusa perfetta per manifestare all’interno della propria maggioranza un disagio o una voglia di potere ed egemonia velatamente mascherata sino ad oggi. Credo abbiano fatto la brutta figura che meritano, abbiano palesato quanto a cuore sta a Strescino e al suo nuovo centrodestra il bene di questa città, ma anche quanto questa maggioranza che ha vinto le elezioni non fosse poi così apartitica e apolitica come si è voluto far credere.
Dispiace anche che il Presidente della Rari Nantes consideri questa doverosa attenzione alle responsabilità contrattuali come un attacco personale, non essendo assolutamente in discussione il valore sportivo della sua società e i risultati conseguiti, ma non dimenticando mai che la Squadra Rari Nantes, pur assumendo un valore importante per questa città, è un bene privato, mentre l’impianto natatorio in cui gioca e si allena è un bene pubblico che non gli appartiene. E il fatto che Rari Nantes sia concessionaria del servizio di gestione dell’impianto la rende responsabile verso tutta la città , sia che la sua squadra si giochi la coppa del mondo, sia che giochi in serie C, pertanto a prescindere.
Sono certo che le mie parole saranno condivise da tutti, in primis dal Presidente Luca Ramone, ma sono ancora più certo che il 1° e il 3 aprile il Consiglio Comunale approverà la nostra mozione a tutela dei cittadini di Imperia, degli anziani e dei bambini che vanno in piscina, dei soggetti portatori di handicap, di chi ha bisogno dello sport come cura del corpo e dello spirito, di chi crede che lo sport non sia solo competizione ma sana e impareggiabile opportunità di serenità e di tempo libero, di educazione e di socializzazione, in un ambiente dignitoso e confortevole”.