È stata presentata in anteprima questa mattina, presso il Museo Navale Internazionale di Imperia, l’allestimento del relitto a dolia, nella sala che si è voluta dedicare per l’occasione al prof. Nino Lamboglia, pioniere dell’archeologia subacquea mediterranea.
La nuova sala costituisce l’inizio del percorso museale, la storia antica della navigazione nel Mar Mar Ligure e la più importante scoperta sottomarina del Ponente Ligure, il relitto a dolia del Golfo Dianese.
Questo relitto è stato indagato a partire dal 1976, anno dei primi importanti rilevamenti e recuperi guidati dal Lamboglia, immediatamente prima della sua tragica scomparsa nel porto di Genova nel gennaio 1977; le successive campagne di scavo, condotte grazie alla collaborazione Soprintendenza-Istituto di Studi Liguri, hanno permesso di conoscere l’intero carico della nave e la sua dotazione di bordo, in buona parte ora finalmente esposti a Imperia.
L’importanza del relitto del Golfo Dianese nello sviluppo della ricerca archeologica subacquea è universalmente riconosciuto, in quanto rappresenta l’esempio forse meglio conservato di una particolare categoria di navi da trasporto del I secolo d.C. prototipo delle moderne navi cisterna.
Il relitto a dolia costituisce l’elemento caratterizzante la sala dedicata all‘archeologia subacquea del Ponente Ligure, ancora in corso di completamento. Nei programmi del Ministero e dell’Amministrazione Comunale questo nuovo allestimento vuole rappresentare l’inizio della seconda fase dei lavori di musealizzazione, che comprenderanno necessariamente la conclusione della sezione archeologica e la realizzazione della sezione storica dedicata alla navigazione in età medievale e modema.
Il Nuovo Museo Navale può diventare una grande opportunità di valorizzazione per Imperia, e per l’intero Ponente Ligure non solo dal punto di vista culturale e turistico: al centro di una rete strutturata di musei, percorsi, attività didattiche e professionali, l’archeologia, la storia e la tradizione marinara rappresentano un potenziale ed attuale bacino di impiego e di sviluppo economico.
La nave A Dolia
Il relitto del Golfo Dianese rientra in una particolare tipologia di nave per il trasporto del vino in uso tra fine I sec. a.C. e la metà del I sec. d.C.
La nave, lunga circa 22 m e larga 6 m, aveva un armamento costituito da 14 grandi dolia disposti su tre file parallele, mentre a prua e a poppa della nave, erano collocate circa 400 anfore sovrapposte su 2 o 3 file.
La capacità di carico di questa imbarcazione si colloca intorno alle 50-60 tonnellate, mentre la quantità di vino trasportato superava i 40.000 litri.
Il carico della nave
Il relitto trasportava mosto nei dolia e vino di qualità all’interno delle anfore Dressel 2/4. Le anfore provenivano dalla Tarraconense, provincia della Spagna romana che in questo periodo aveva sviluppato una importante produzione vinaria in concorrenza con quella italica. I bolli e i graffiti sui dolia rimandano invece all’area di Minturno alla foce del fiume Garigliano (tra Lazio e Campania), porto in cui potevano essere allestite le navi e riempiti i dolia per il viaggio di andata verso il Mediterraneo occidentale.
Allestita al Museo Navale di Imperia la sala Dolia: il commento dell’assessore Nicola Podestà
“Oggi c’è la presentazione di questa iniziativa, l’inaugurazione della sala dedicata all’archeologia sottomarina. Una sala estremamente importante, da cui partirà la visita al Museo Navale e che prelude poi anche all’apertura successiva della parte storica del Museo Navale, che è la parte più interessate.
Vediamo questi ‘Dolia‘, sono un qualcosa di straordinario. Erano dei grossi contenitori, è tra la prime navi container della storia. I contenitori, che hanno un enorme capacità di carico, portavano in questo caso del vino dalla Spagna verso Roma.
Sono straordinari come dimensione e come stato di conservazione. Sono stati recuperati al largo del Golfo Dianese e adesso sono qui nella posizione in cui furono ritrovati, con certe variazioni fatte apposta per esempio per mettere in evidenza i bolli, i timbri della ditta di chi ha costruito questi dolia, altrimenti non sarebbero stati visibili.
Mette in evidenza particolari costruttivi molto interessanti, particolari di riparazione, tutte quelle nervature di piombo che sono state realizzate a quei tempi per saldare le fratture.
È una sala estremamente suggestiva, è ancora un po’ scarna. L’allestimento non è ancora al completo, però i dolia parlano da soli. Bastano quelli per dare valore a questa sala”.
I Dolia
Sabato 21 aprile alle ore 16.30 l’inaugurazione della Sala: il programma
Saluti delle Autorità
- Carlo Capacci, Sindaco di Imperia
- Vinvenzo Tiné, Soprintendente MiBACT della Liguria
- Elisabetta Piccioni, Direttrice Segretariato Liguria MiBACT
- Marco Parascandolo, Comandante Capitaneria di Porto di Imperia
- Nicola Podestà, Assessore alla Cultura del Comune di Imperia
- Cosimo Costa, Presidente Istituto Internazionale di Studi Liguri
Introduzione della visita
- Simon Luca Trigona, Soprintendenza MiBACT della Liguria
- Daniela Gandolfi, Istituto Internazionale di Studi Liguri
- Flavio Serafini, Associazione Amici Museo Navale di Imperia
Al Museo Navale di Imperia la presentazione della sala Dolia: tutte le suggestive immagini
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