E’ originario della provincia di Novara il giovane di 31 anni responsabile di una violenta aggressione nei confronti di una cittadina venezuelana residente a Imperia, e per questo deferito, in stato di libertà, alla Autorità Giudiziaria dagli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Imperia.
31enne denunciato per lesioni, minacce e violenza privata: la ricostruzione della Polizia
Lo scorso 14 di aprile, mentre la donna si trovava sul luogo di lavoro, ha notato una sua collega che, invece di adempiere ai suoi doveri, si distraeva con lo smartphone.
Non curante dell’invito, la giovane collega, italiana, ha continuato a navigare in rete e, come accertato successivamente dalla Polizia, a chattare con il suo fidanzato.
Quest’ultimo, alcuni minuti dopo, è giunto sul luogo di lavoro della fidanzata.
Infastidito, evidentemente, per il richiamo diretto alla sua compagna, dapprima ha minacciato la collega, per poi aggredirla con schiaffi, calci e pugni sino a procurarle la frattura del primo dito della mano destra.
Nel corso della aggressione, inoltre, l’uomo si è anche impossessato del cellulare della donna scaraventandolo al pavimento e distruggendolo.
La donna, scossa e sotto shock, è riuscita a divincolarsi, a raggiungere la strada e, dopo aver chiesto aiuto ad alcuni passanti, ha avuto la fortuna di incrociare una Volante della Polizia di Stato in transito.
Agli Agenti ha raccontato quello che era successo.
Dapprima è stata condotta al pronto soccorso dell’ospedale di Imperia; poi, una volta ricevute le prime cure, è stata ascoltata dagli Agenti in uniforme che hanno ricostruito la dinamica dei fatti ed intercettato, dopo pochi minuti, il responsabile dell’aggressione.
La versione fornita dal giovane, in palese contraddizione con il racconto della vittima, non ha impedito agli Uomini della Squadra Volante di procedere nei suoi confronti.
Al responsabile, incensurato, saranno contestate le gravi accuse di lesioni, minacce e violenza privata, tutti reati aggravati dalle modalità e dai mezzi utilizzati per commetterli.
Al vaglio degli inquirenti anche la posizione della fidanzata dell’uomo che avrebbe, secondo quanto dichiarato dalla vittima, assistito passivamente alla violenta aggressione, e difeso l’aggressore all’arrivo della Polizia.