La Giunta Municipale di ieri 26 aprile ha approvato una bozza di accordo ristrutturazione del credito vantato dal Comune verso AMAT SPA, su proposta della stessa.
Con la firma di questo accordo, che dovrà essere approvato anche agli altri creditori AMAT, la società si mette in sicurezza definitivamente, a prescindere da quanto avverrà sul fronte Rivieracqua, mettendo il Comune al riparo da un eventuale dissesto di quest’ultima.
Il Comune di Imperia, ricordiamo, vanta al 31.12.2017 un credito verso AMAT di 11,6 milioni di euro (8,3 milioni al netto di conguagli per debiti del Comune), che deriva dall’accumulo dei canoni di depurazione che AMAT incassa ma non riesce a riversare al Comune, causa crisi finanziaria, dal lontano 2005. La dinamica dei pagamenti ha iniziato a rallentare pericolosamente nel 2009, e si è aggravata in particolare dal 2013, in quanto da tale anno è in funzione il depuratore ed il Comune, oltre a non incassare i canoni, ne sostiene completamente il costo di quasi 2 mln annui.
La crisi finanziaria di AMAT e il debito nei confronti del Comune di Imperia
Vs Comune |
Debito lordo |
Anno 2005 |
3.633.866 |
Anno 2006 |
3.889.076 |
Anno 2007 |
4.715.806 |
Anno 2008 |
4.376.942 |
Anno 2009 |
4.648.215 |
Anno 2010 |
4.774.471 |
Anno 2011 |
5.477.276 |
Anno 2012 |
6.121.999 |
Anno 2013 |
6.601.236 |
Anno 2014 |
7.417.753 |
Anno 2015 |
8.845.527 |
Anno 2016 |
10.320.009 |
Anno 2017 |
11.620.149 |
La crisi finanziaria è stata aggravata dai problemi di Rivieracqua, il nuovo gestore dell’AATO idrico provinciale che non è ancora stato però in grado di prendere in carico gli impianti ed il servizio, e dal fatto che in una situazione così confusa l’Autority di vigilanza del settore idrico ha da tempo bloccato le tariffe, non consentendo neppure i normali aumenti periodici.
Con la sottoscrizione definitiva del piano di ristrutturazione, che prevede anche un intervento finanziario del socio privato IRETI fino a 3,5 milioni di euro, AMAT rimette in equilibrio le proprie finanze e riesce inoltre ad effettuare alcuni investimenti prioritari, in attesa di schiarite sul fronte del nuovo gestore unico d’ambito.
Dal punto di vista del Comune si ferma definitivamente l’emorragia, in quanto AMAT dal 2018 ha già cominciato a riversare interamente i canoni di depurazione incassati (in questi giorni in arrivo il primo bonifico trimestrale), ed inoltre si stabilisce un piano di rientro del pregresso.
In caso di fallimento di Rivieracqua
Nel peggiore degli scenari possibili, ovvero se dovesse fallire Rivieracqua (con una perdita secca per AMAT di euro 1.200.000 del credito vantato), AMAT sarà comunque in grado, oltre al pagamento integrale dei canoni correnti, di rimborsare al Comune circa 1,2 milioni di credito vecchio, nell’arco dei prossimi 4 anni, e soprattutto sarà in grado di mantenere gli impianti in efficienza, in attesa di un eventuale nuovo gestore d’ambito che dovesse essere subentrare a Rivieracqua e che dovrà prendere in carico il servizio e, finalmente, pagare ad AMAT il costo degli impianti che gli verranno consegnati.
In qualunque altro caso, la situazione sarà migliorativa e pertanto il rientro del credito del Comune sarà molto più veloce: se Rivieracqua dovesse salvarsi, anche con uno stralcio parziale del credito AMAT, oppure se il Consiglio di Stato dovesse confermare, come già statuito dal TAR, che AMAT può procedere agli aumenti tariffari in quanto non ha colpe nella mancata consegna degli impianti a Rivieracqua, il risanamento definitivo dei conti potrebbe avvenire in tempi rapidissimi.
Le dichiarazioni del presidente dell’Amat Dottoressa Barbara Pirero
“Il risultato ottenuto è frutto di un lavoro lungo e complicato. Stiamo ancora attendendo l’ok definitivo da parte di tutti i creditori e nel momento in cui il piano sarà efficace, la società si troverà in sicurezza, per quanto riguarda la questione del bilancio. Ma non solo: Amat sarà in grado di mettere mano a qualche nuovo investimento, al fine di ridurre il rischio di guasti e rotture, in attesa del nuovo gestore. Questo passaggio importante è frutto di una fattiva collaborazione quasi giornaliera con il Sindaco Carlo Capacci, che ha seguito tecnicamente la risoluzione delle problematiche”.
La soddisfazione del sindaco di Imperia, Carlo Capacci
“Con questa pratica, che ho seguito personalmente, posso dire di aver messo in sicurezza definitivamente il bilancio del Comune di Imperia, nonostante AMAT avesse già da tempo smesso di pagare i canoni e nonostante Rivieracqua si sia dimostrata fin qua incapace di assumere il servizio. Chiunque arriverà dopo di me troverà la strada spianata e potrà finalmente dedicarsi ad altro; io avrò per sempre la soddisfazione di aver evitato che Imperia crollasse nel baratro”.