È stato presentato oggi il candidato sindaco Lucio Sardi di Sinistra Italiana – Liberi e Uguali, che correrà alle elezioni comunali del prossimo 10 giugno con la lista civica dal nome “Sinistra in Comune”.
Presenti alla conferenza anche alcuni dei sostenitori e futuri candidati della lista, tra cui Costanza Florimonte, Rossella Lorenzi, Marcella Rognoni, Ines Fatnassi e Roberto Rum.
Sardi, 47 anni, commercialista, membro del cda della Go Imperia, è il settimo dei candidati dopo Maria Sepe (Potere al Popolo), Claudio Scajola, Luca Lanteri (centrodestra), Guido Abbo (centrosinistra), Maria Nella Ponte (M5S) e Alessandro Casano (indipendente).
La conferenza stampa “Sinistra in Comune”
Che tipo di lista sarà?
“La nostra è una lista civica con i colori della sinistra, che riprende il lavoro svolto in opposizione in questi 5 anni. Una lista che vuole rilanciare il lavoro di Imperia Bene Comune e che non si può ripresentare in quella formula per scelta di una parte di quella coalizione. Il nome richiama l’idea della sinistra e dei suoi valori che vogliamo portare nella città e nelle istituzioni. Abbiamo dimostrato che questa sinistra è utile anche se sta all’opposizione”.
Quali sono le priorità?
“Priorità? Avere una città che guardi al bene collettivo, agli interessi comuni. La difesa della visione pubblica dei servizi, partendo dal Porto, dove io sono stato impegnato come indicato dall’opposizione all’interno della società pubblica che lo gestisce, e difenderemo questa scelta, passando dai rifiuti e il rilancio economico, in particolare dopo la chiusura dell’Agnesi”.
Correrete con una lista separata da Potere al Popolo
“Sì. Rispetto le scelte politiche. Potere al Popolo ha espresso chiaramente di voler fare una lista autonoma per essere collegati a un’idea di un disegno nazionale. Noi abbiamo fatto una scelta diversa, abbiamo puntato su un progetto per la città, ci siamo impegnati in quello. Lavoriamo su progetti più ampi di quelli di un singolo partito. Ci dispiace, pensiamo sia una scelta sbagliata, ne abbiamo preso atto, noi facciamo la nostra parte e pensiamo di portare avanti un punto di vista più ampio”.
Cosa ne pensa del ritorno di Claudio Scajola?
“La nostra città sta vivendo una crisi grandissima perchè porta a bilancio il fallimento di un percorso e di una politica rappresentata da Claudio Scajola, che è stato potentissimo, ha deciso tutto su questa città, in funzione delle sue ambizioni politiche, personali e romane. La città oggi sta pagando questi prezzi drammatici, il Porto è l’esempio emblematico, ma non c’è solo quello. Pensare di riaffidarsi a lui è come pensare di guardare al proprio futuro guardando alle proprie spalle. Da questo punto di vista è un pessimo segnale. E il motivo per cui questa possibilità si è venuta a creare è anche il fallimento dell’amministrazione uscente che non ha dato un segnale che si possa costruire un progetto alternativo credibile. È una responsabilità che c’è”.
E della candidatura di Luca Lanteri?
“Per contrastare questo modo di gestire la città non basta dirsi contro, e un’alternativa non può essere certamente Luca Lanteri, perché ne è stato un pezzo di quel percorso, è stato un esecutore di Claudio Scajola per tanti anni, lo ha rappresentato appieno. Questa amministrazione uscente non è stata capace di rappresentare un’alternativa, quindi è difficile che possa farlo questa pasticciata riproposizione che viene fatta come se questi 5 anni, con l’uscita del Pd della giunta, non ci fossero stati. Ci vuole un progetto veramente alternativo e noi pensiamo di portare un elemento utile a questa città e dare un’opzione ai cittadini distaccati da queste elezioni”.
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