Si infiamma il confronto politico a pochi giorni dalla notizia della richiesta, da parte dei commissari giudiziali, di revoca dell’ammissione al concordato preventivo per la Porto di Imperia Spa, la società incaricata della gestione del porto turistico di Imperia. Nelle scorse ore il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Piera Poillucci aveva criticato duramente l’amministrazione in quanto “debole e indecisa” sulla querelle porto turistico. La replica del Sindaco Carlo Capacci non si è fatta attendere.
“Che la fantasia umana non abbia limiti è già stato dimostrato scientificamente in passato, non è il caso che la Consigliera Avvocato Piera Poillucci cerchi di dimostrarlo empiricamente con i suoi interventi fuori luogo – scrive Capacci in una nota stampa – Voler addebitare all’Amministrazione Comunale indecisione e mancate risposte sul tema della procedura concordataria e addiritura sostenere che ciò porterà nel caso del fallimento della Società a richieste di danni nei confronti del Comune è sinceramente un tentativo maldestro e strumentale di coprire i veri colpevoli, cioè coloro i quali hanno fatto sì che oggi si sia venuta a creare questa situazione, persone note a tutti che hanno gestito di fatto la questione Porto. Mi stupisce poi che certe affermazioni in merito ai potenziali danni che subirà il Comune siano fatte da una persona che esercita la professione di Avvocato e che ben dovrebbe sapere che quanto prospettato non ha un minimo di valenza politica e giuridica”.
“Ricordo alla Consigliera Poilucci che questa Amministrazione ha preso parte a tutte le assemblee dei soci della Porto di Imperia esercitando funzione di controllo e verifica, ha preso conoscenza delle problematiche, ha chiaramente espresso la propria posizione in merito sia durante il Consiglio Comunale monotematico nel quale è stato detto ‘Interesse dell’Amministrazione Comunale è terminare il porto in quanto risorsa fondamentale per lo sviluppo della città, sono fermamente convinto che il fallimento sia una castrofe da evitare, però come Amministrazione vogliamo essere sicuri che tutto quello che è scritto nella proposta di concordato succeda ….. ci troviamo nella seguente situazione abbiamo una scatola chiusa con un fiocchetto, ci viene detto che all’interno troviamo il 33% della società e un piano che consente di terminare il porto entro il 2017 … quando aperto il pacchetto troveremo quello che ci è stato prospettato ritengo si stia perseguendo l’interesse pubblico ….” (registrazione all’ora 2 minuto 59), sia durante una trasmissione televisiva su Imperia TV in data 16 Novembre 2014 dove testualmente è stato detto ‘l’ipotesi del Concordato deve essere perseguita se non altro per una questione legata ai tempi di realizzazione delle opere in quanto il fallimento sarebbe un disastro per molti aspetti anche quelli temporali’. E’ evidente che sostenere il Concordato implica il rinnovo o il rilascio della Concessione Demaniale Marittima”.
“Ricordo alla Consigliera Poilucci che trascorsi alcuni mesi senza novità scrissi una lettera ai Commissari Giudiziali che fu letta in apertura del Consiglio Comunale del 10 Febbraio 2014, ma forse la Consigliera era distratta, e che, tra le altre conteneva le seguenti frasi: ‘L’obiettivo del Comune di Imperia è quello di pervenire al completamento della realizzazione delle opere previste dal progetto definitivo del porto, nel tempo più breve possibile e senza risorse pubbliche aggiuntive. A tale riguardo la proposta di concordato preventivo presentata dalla società ci è sembrata, tra le iniziative possibili, una buona soluzione. Perché la stessa vada a compimento, come risulta dalla proposta presentata il 29 marzo 2013, è necessario che si realizzino una serie di premesse, tra le quali: l’accordo con Acquamare, per il suo definitivo e completo abbandono dell’iniziativa; l’accordo con le banche finanziatrici di Acquamare, per la cancellazione dell’ipoteca iscritta sui beni demaniali. In realtà, tra le premesse del concordato ve ne sarebbe una terza: l’accordo con il Comune di Imperia per la proroga/rinnovo della concessione demaniale, accordo, però, che la proposta non mette in adeguato rilievo. Tanto ciò è vero che l’attività negoziale della società, propedeutica alla concretizzazione della proposta, si è concentrata esclusivamente nelle trattative con Acquamare e il pool di banche. Ciò è accaduto nonostante il Tribunale di Imperia stesso abbia segnalato che il mantenimento delle concessioni demaniali in capo alla debitrice si ponga come ‘punto di maggior delicatezza’ dell’operazione, costituendo ‘la vera condizione di fattibilità del concordato’ ed in chiusura ‘L’assenso del Comune di Imperia alla proroga o al rinnovo delle concessioni è pertanto condizionato ai tempi e al contenuto degli accordo con Acquamare e il pool di banche. È quindi evidente come non sia possibile esprimere la disponibilità dell’amministrazione comunale in maniera preventiva e a prescindere dagli accordi che saranno conclusi’ .
E’ questo che Lei non ha capito ma i Commissari Giudiziali si: l’ Amministrazione Comunale di Imperia si è detta favorevole alla proposta Concordataria, ma non a scatola chiusa e senza conoscerne i contenuti. Questo è l’atteggiamento di un’Amministrazione Responsabile che valuta prima di decidere e non come qualcun’altra che in passato ha consegnato le chiavi del Porto di Imperia al Sig. Caltagirone senza pretendere alcuna garanzia e senza esercitare alcun tipo di controllo.
E non ha capito anche un’altra cosa: l’Amministrazione Comunale non è tenuta sotto scacco da nessuno, sta lavorando, confrontandosi, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti in campagna elettorale mentre l’opposizione, sempre intenta a cercare una fessura che non c’è, non si è nemmeno accorta che, oltre a portare avanti il nostro programma, stiamo riparando i numerosi danni causati dalle Vostre passate Amministrazioni tra i quali il più evidente e preoccupante è quello del Porto. Per sua conoscenza Lunedì 31 Marzo 2014 (oggi) parteciperò all’ Assemblea dei Soci della Porto di Imperia SpA”.