Imperia – “Riscossa ci voleva e riscossa c’è stata. Su tutta la linea. Union Riviera Rugby risponde “presente” al Pino Valle di Imperia. Arriva il Rapallo. I Polpi. Un’ulteriore espressione del rugby della Liguria di Levante. Temibili, si pensa, dato che all’andata hanno dato filo da torcere con i calci piazzati. Gente con mani e piedi educati, con un po’ di esperienza in vari reparti. Bisogna porre attenzione e non cedere al gioco falloso. In più ci sono gli infortunati, a causa della dura giornata precedente a Savona. Oreggia e Dal Piaz vanno in panchina per onor di firma, il mediano di mischia Castaldo è in piccionaia, accanto a coach Perrone. Quest’ultimo vuole dirigere le manovre dall’alto. Certo, il “Valle” non è Twickenham, però ha il suo fascino.
A bordo campo, appassionato ed attento, Giandomenico Lisco. L’incognita è la mischia della Union , che schiera in prima linea Coreddu, Piana e Di Franco. Ancora indisponibile Barbotto. Le prime fasi di studio vedono però anche mischie ordinate e la Union regge anzi, si impone, mentre il novello mediano di mischia Felipe De Castro arringa come sa. Le maul avanzanti dei bianchi rapaci fanno male. Al 7’ si rompe l’equilibrio. Una di queste provoca il fallo avversario, Pozzati batte velocemente per sé stesso e fa capire in mezzo ai pali il leit-motiv della giornata, finalmente calda, mediterranea. Non ci sono i soliti piazzatori, Castaldo e Roggero, ancora squalificato. Calcia Battistotti, neofita della piazzola. Prende le misure e si vede che ha una tomaia di qualità: 7-0. Ancora carrettini e Minniti fulmina la difesa avversaria, ma viene bloccato fallosamente: ne fa le spese il “polpo” Massone, fuori dieci minuti. E sarà proprio il ragazzo di Calabria, un gladiatorio Minniti ad andare a mettere il secondo pallone in meta partendo sul lato chiuso di un “carrettino”. Angolato, Battistotti non trasforma. 12-0.
La Union tenta di partire da una mischia prevaricante, ad esempio con il solito statuario Masson, ma gli attacchi vengono rintuzzati da una difesa levantina ancora pimpante. Si prova a giocare al largo ed innescare i tre quarti. È la volta allora di “the fox” Battistotti, un centro di cui sentiremo ancora parlare. Mani buone al largo con una trasmissione avventurosa in stile irlandese, per la conclusione in meta, trasformata dallo stesso Battistotti. 19-0. La partita si innervosisce, i rapallini cercano di contestare ogni punto di incontro. Ci sono parole e ne fa le spese Casanova, fuori anche lui per 10’. Minniti nella Union è gioia e dolore: placcaggi devastanti e una espulsione successiva. In ogni caso è ovunque. Ma Rapallo accorcia con Patrizi. C’è disciplina nella Union e così non ci sono altri calci di punizione. Per fortuna. Patrizi piazza bene. 19-3. Fine primo tempo. Perrone scende in campo ed invita a cercare il gioco aperto, che tanto piace al pubblico locale. Le bollicine sono sempre un bel richiamo. Entra Salaris per un concreto Ferrua. Ed il monumentale seconda linea sanremese apre le danze nel classico lago di fango, uno dei tanti che si formano con gli irrigatori tristi del Pino Valle. Un contraltare delle tavole di legno di altre parti del campo. Ne fanno le spese alcuni giocatori ospiti, prontamente soccorsi. Anche Semeria entra in partita, in modo inusitato, con un bel placcaggio. E Rapallo resta ancora in 14, per il giallo ad Annunziata. Ancora cambi, entrano lo squalo Berio per Di Franco ed Antonello Lisco per Piana.
Si sente che c’è la concretezza di Felipe De Castro e di Vazio, che fa un lavoro oscuro e poi si inventa ball carrier. Sono loro a confezionare l’agognata quarta meta, con Felipe che sbrindella una difesa che comincia a soffrire. Le mete arrivano, sotto i pali. Battistotti cecchino trasforma. Esce anche Minniti, e ne aveva ancora, per il trituratore Manganello. Inizia l’ultimo quarto di partita. È quello delle recriminazioni, degli eroismi, delle dita fasciate e delle bottiglie d’acqua volanti. È il rugby di terza divisione. È quello concreto di capitan Paolo Novaro che va in meta accelerando. È quello in cui si prova ad essere grandi, con un Pozzati prestigiatore sui giochi di polso, passaggi all’interno per lanciare gli uomini in velocità. Sono i turni dei Semeria, dei De Masi, dei Mollo, poi sostituto da “Gandalf” Gandolfo, anche lui vicino alla meta. Proprio De Masi suggella la sua ulteriore prova di estremo con uno spunto che lo porta in meta, trasformata. 40 a 3. Maramaldeggia Pozzati, preso alto: altri 10 minuti in panca per Balducci. Primo caldo di stagione. I passaggi si fanno incerti, molti gli “in avanti”, si ripetono le mischie. In questi casi la Union ha spesso la meglio in modo pesante. Rapallo gestisce quelle che può con abili quanto oscure manovre nel buio del gioco dei piloni. Proprio da una di queste mischie ordinate messe ormai a mulinello esce vincente Felipe De Castro, che suggella una prova convincente allungandosi nella terra promessa. 45 a 3 finale. Grande prestazione di squadra con un Minniti sopra l’acuto, un Battistotti felpato, un Pozzati direttore d’orchestra. Si conclude in gloria, con il sorpasso in classifica ai danni del CUS Genova fermato dal Cogoleto in casa. La lotta a tre per la terza piazza si fa incandescente. La Union farà le prove generali per la partita contro il “Cogo”, che chiude il campionato, in data 13 aprile contro gli Amatori Genova. Intanto nella club house della Unon si rammentano antiche partite, si programma l’attività giovanile ed un sempre presente Marco Del Bon discetta sulle origini del gioco con palla ovale e sui probabili “metaman” in prospettiva. Tutti contenti oggi in casa Union e il presidente “D’Artagnan” Alessandro Viaggi lucida il moschetto”.
C.S.