Si è tenuta oggi l’assemblea dei soci della Porto di Imperia SPA (33% Acquamare, 33% Imperia Sviluppo, 33% Comune di Imperia) convocata in via straordinaria a seguito della richiesta, presentata dai commissari giudiziali della società incaricata della gestione del porto turistico, di revoca della procedura di ammissione al concordato preventivo. Al termine dell’assemblea, il Sindaco di Imperia Carlo Capacci ha rilasciato un’intervista ai giornalisti presenti, replicando anche alle parole dell’amministratore unico della Porto di Imperia Spa Giuseppe Argirò.
“L’amministratore unico ci ha illustrato la relazione dei commissari giudiziali che hanno chiesto la cessazione della procedura concordataria. Il Comune ha ribadito la propria posizione, che è quella che è sempre stata detta, scritta, cioè che il Comune è a favore del concordato se riconosciuti i contenuti del piano concordatario con le banche, che ad oggi non esiste, e del piano industriale, che ad oggi non esiste. Se per caso si concretizzassero queste due cose, c’è ancora tempo, forse, di salvare la società, però non dipende dal Comune di Imperia. Non può essere che il Comune rilasci la concessione come garanzia? No, purtroppo noi intenderemmo avere noi le garanzie questa volta, e quindi non dare qualcosa a fronte di un niente. Prima vediamo di cosa stiamo parlando, poi possiamo ragionare sulla concessione. Vogliamo vedere cosa c’è nel piano industriale e cosa c’è scritto nell’accordo con le banche, cosa che, come hanno fatto rilevare i commissari giudiziali, ad oggi non è possibile fare. Salvare la società da qui a maggio? Il margine potrebbe esserci, ma dobbiamo vedere questi documenti“.