23 Dicembre 2024 18:35

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IMPERIA: VIGILE DEL FUOCO VA IN PENSIONE DOPO 33 ANNI, IL TRIBUTO DEI COLLEGHI PER “PINO” È COMMOVENTE. “HO VERSATO UN MARE DI LACRIME”/IL VIDEO

In breve: I colleghi hanno omaggiato Giuseppe De Marco facendo suonare le sirene dei mezzi di soccorso nel piazzale della caserma di Imperia, creando una suggestiva cornice per salutare l'amico e compagno di mille avventure.

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Un commovente tributo per Giuseppe De Marco, detto “Pino”, Vigile Del Fuoco imperiese di 57 anni, andato in pensione il 30 aprile scorso.

Il tributo dei colleghi per la pensione di Giuseppe De Marco

Dopo 33 anni nel corpo dei Vigili del Fuoco, pochi giorni fa è arrivato il momento dell’ultimo giorno di lavoro per Giuseppe De Marco. I colleghi hanno quindi deciso di omaggiarlo facendo suonare le sirene dei mezzi di soccorso nel piazzale della caserma di Imperia, creando una suggestiva cornice per salutare l’amico e compagno di mille avventure.

L’emozione di “Pino” per la sorpresa dei colleghi

“Non mi aspettavo assolutamente questa bellissima sorpresa – afferma commosso De Marco, contattato da ImperiaPost – il 30 aprile era il mio ultimo giorno e alle 22.30 sono uscito dalla caserma dopo aver già salutato i miei colleghi, pronto per andare a casa.

Quando mi sono trovato questo inaspettato spettacolo – continua – non mi vergogno a dire di aver versato un mare di lacrime. Ho iniziato a lavorare nel ’76, nell’80 ho fatto il militare e nell’85 sono entrato nei Vigili del Fuoco.

Ricorda dei momenti particolarmente difficili?

“In tutti questi anni ho partecipato a tutte le emergenze, dalle più grandi, come Irpinia, Ferrara, L’Aquila, alle più piccole. Quando c’è stato il terremoto a L’Aquila sono partito con altri 20 colleghi da Imperia alle 7.30 del mattino stesso. Ricordo che ci siamo divisi in due squadre, una si è diretta sul versante adriatico e una sul versante tirrenico, per essere sicuri di riuscire ad arrivare. La situazione era disastrosa, ci siamo messi subito al lavoro. Non abbiamo mangiato per un paio di giorni tanto era critica la situazione. Nel nostro mestiere, la cosa più difficile è vedere momenti duri per le persone, ma ci facciamo forza perché speriamo di essere utili per il prossimo. Sono state molto difficili e impegnative anche le emergenze in regione Liguria, come a Genova o La Spezia, e le alluvioni che hanno colpito pesantemente il nostro entroterra imperiese”.

La cosa più bella di questo lavoro?

“Il Vigile del Fuoco è un lavoro atipico, probabilmente perché la cosa che anima di più è la volontà di aiutare gli altri, dall’anziana rimasta chiusa fuori casa alle emergenze più gravi. È molto forte il cameratismo tra colleghi che si forma di giorno in giorno gestendo le piccole difficoltà quotidiane. Si fa fatica, ma con il piacere nel cuore perché si è consapevoli di fare del bene”.

Cosa farà ora?

“Ho moltissimi hobby e la campagna di cui occuparmi, quindi sicuramente non starò con le mani in mano. Ciò che è certo è che mi mancheranno i miei colleghi”.

Un consiglio per i giovani che aspirano a fare questo mestiere?

“Oggi come oggi i giovani hanno molti problemi a entrare nel mondo del lavoro. Il mio augurio è di trovare la loro strada, ma soprattutto, qualunque essa sia, di dedicarsi anima e corpo in quello che si fa, sempre pensando al prossimo”.

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