Presentati questo pomeriggio, all’Hotel Rossini, i componenti della lista “Alternativa Indipendente” a sostegno del candidato sindaco Alessandro Casano. Tra di loro Fulvio Giribadi, capolista e l’ex assessore delle giunte Strescino e Capacci, Sara Serafini. Presenti alla presentazione anche alcuni esponenti della destra “estrema” quali Casapound e “Forza Nuova”.
L’intervento di Alessandro Casano
“Vorrei coniare un nuovo termine oggi che calza perfettamente con questa campagna elettorale cioè quello di “bullismo politico” perché secondo me fare degli schieramenti dove ci sono 5 liste da una parte, 4 dall’altra e mettere della gente che forse prende un voto è un modo per blindare dei voti e dimostrare di poter costringere la gente a candidarsi solo perché hai una certa leva di potere. Troverei molto più serio che chi ha la forza di vincere le elezioni presentasse una lista di gente credibile e come si deve senza farne cinque perché mettere 300 candidati per una lista per me è semplicemente un modo per dimostrare di essere dei bulli.
Abbiamo notato, pur essendo io stato un sostenitore del modello Toti, una cosa che forse non abbiamo neanche visto con Burlando, cioè l’abuso del potere del governo regionale in una campagna elettorale. Vediamo in questi giorni le sceneggiate che fanno per venire in camera di commercio per una pagliacciata di consiglio regionale con 30 trasferte, con 30 autisti e voglio dire che le paghiamo noi queste cose e la stessa cosa per firmare una convenzione che potevano fare benissimo a Genova ma sono venuti qua perché siamo in campagna elettorale. Questi sono gesti di bullismo politico che rasentano l’abuso del potere e la mancanza di serietà”.
Lo abbiamo detto chiaramente “Stop Migranti”, questo non significa che siamo xenofobi, che non vogliamo aiutare nessuno ma significa che la situazione che sta andando avanti in tutte le città attualmente non ha nulla a che vedere con la giusta accoglienza e con chi ha veramente bisogno ma semplicemente un processo di occupazione delle nostre città di gente che gira tutto il giorno con il berrettino in testa, con le scarpe da ginnastica e con le cuffiette e non è invece questa la gente che noi dovremmo aiutare perché la gente che ha davvero bisogno purtroppo resta in Africa e non vengono qua”.
L’intervento di Sara Serafini
La politica del nonsense. O forse il nonsense della politica imperiese.
“La questione della leadership per noi è dirimente”, inizio così, con le parole che Giorgia Meloni ha detto ieri, a proposito della non partecipazione di Fratelli d’Italia al Governo 5 stelle –Lega. Le parole di Giorgia Meloni mi sembrano le più adeguate oggi per introdurre la nostra Conferenza Stampa. Anche per noi 3 seduti a questo tavolo, la questione della leadership è dirimente.
Le nostre elezioni comunali del 2018 passeranno alla storia. Con 8 candidati sindaci e un plotone di candidati consiglieri, in un momento in cui davvero, si sarebbe dovuta cercare l’unione condivisa e allargata, ad Imperia si spaccano i partiti, le coalizioni e si decide che corriamo tutti contro tutti in un guazzabuglio, in cui l’elettore medio ha difficoltà a capire chi stia con chi.
O per prevedere chi tornerà con chi, perché in politica i tempi della memoria sono piuttosto corti.
E nessuno ci assicura che le scaramucce infantili che leggiamo tutti i giorni sui giornali tra chi si fa forte dell’appoggio della compagine regionale e chi invece ne contesta la presenza incombente in questi mesi, non si sciolgano come neve al sole, quando verranno contate le preferenze disgiunte ai due rispettivi candidati.
Allora scelgo deliberatamente di alimentare questo clima di incertezza, facendo anche qualche considerazione sui dati di fatto certi, conclamati, per far sì che a qualcuno non sfuggano e ponendo delle domande, a cui io non so dare risposta.
Ci sono rappresentanti di categoria che dopo essere stati difesi a spada tratta nei loro interessi da parte dell’Assessore Regionale Marco Scajola, oggi si candidano nella compagine opposta.
Assessori Comunali che si dimettono 15 minuti prima di sedersi al pranzo di Arzeno d’Oneglia dopo aver insidiato praticamente da subito chi aveva preso più preferenze per prenderne il posto.
Poi c’è il PD che è riuscito a dimostrare in zona Cesarini la buona fede di Carlo Capacci, ritirando i propri assessori l’unica volta in cui il Sindaco aveva evidentemente ragione nelle tante decisioni scellerate di questi 5 anni, per poi ricandidarne ben tre su quattro a sostegno di Guido Abbo, che di Carlo Capacci era (o è) l’uomo più fidato. E ci sta che almeno un assessore su quattro prenda una posizione legittima dicendo: ragazzi io quello lì sindaco non lo voto.
Ci sono però anche delle cose belle di questa campagna elettorale che voglio sottolineare: la fedeltà del Laboratorio per Imperia alla continuazione del progetto Capacci (che secondo me ha fatto male a non ricandidarsi), la discesa in campo di molte persone per bene in tutti gli schieramenti o il ritorno di chi dalla politica si era allontanato. Penso alla mia famiglia che oltre a me, vanta altri 4 cugini candidati, due con Lanteri e due con Scajola.
Ma l’alone di incertezza e di confusione che aleggia sulla nostra città deriva da molte domande, più o meno irriverenti, alle quali ciascuno deve dare una risposta, prima di scegliere chi votare.
Dov’erano tutti coloro che oggi si professano uniti in 5 liste diverse, sotto la bandiera del buon governo regionale, che aveva necessariamente bisogno di un impulso numerico ben più consistente per promuovere il proprio modello alle elezioni politiche del 4 marzo? Forse a votare i 5 stelle (tra i 6301 voti del Movimento presi in città, ci sono sicuramente diversi candidati di oggi) .
Chi c’era tra gli imperiesi all’apertura e alla chiusura della Campagna Elettorale delle Politiche per i Parlamentari Liguri, organizzata dal Presidente della Regione?
E la cosiddetta quarta gamba, Noi per l’Italia, che della coalizione per le politiche faceva parte, oggi come mai non è rappresentata nella corsa alle amministrative? Non è il partito del candidato sindaco prescelto? L’Onorevole Lupi è venuto a fare un endorsement ad un candidato sindaco che non presenta il suo simbolo di partito?
Si è mai viso un vice sindaco in pectore che non risulti candidato in nessuna lista? Ma perché i candidati, soprattutto i Consiglieri Comunali uscenti che tirano la carretta da anni, dovrebbero portare voti, magari anche molti, sapendo che un incarico è già precluso loro a prescindere, indipendentemente dalla volontà popolare? I loro elettori storici non se lo meritano?
I Consiglieri comunali uscenti di maggioranza che propongono il rilancio turistico della città, in schieramenti opposti, ma dopo il 10 giugno, se in questi ultimi 5 anni seduti tra gli scranni del Consiglio non sono riusciti, perché dovrebbero riuscirci nei prossimi anni?
La Lega da chi è rappresentata in città? Dall’ex assessore Gagliano che corre con Claudio Scajola? Da qualche assessore uscente della Giunta Capacci, o dalla dirigenza del partito che era un po’ confusa all’inizio su quale candidato sindaco appoggiare o meglio a quale convention partecipare?
E la sinistra vera perché si è divisa e non ha continuato con la squadra uscente? I loro voti oggi servono mica ad altri?
Nella gara – vera o presunta- dell’antiscajolanesimo, chi è l’unico cittadino di Imperia sul podio? Perché non si è candidato lui?
Affermare che se non sei “con tizio” o “con Caio” vuol dire che non hai a cuore il bene della città, non risulta offensivo per chi cerca di fare la sua parte dell’ingranaggio?
Marco Scajola che ha scelto di non voler fare il candidato sindaco di mediazione tra due schieramenti che – più volte- gli hanno chiesto di farlo, dimostra di avere a cuore la città?
E, al contrario, Claudio Scajola che ha scelto deliberatamente di non farsi da parte, spaccare l’elettorato e rischiare di far vincere il terzo incomodo, ha a cuore la città?
Possibile che l’unico esponente in carica di un partito del Centro Destra che invece si è messo a disposizione per fare il candidato sindaco di tutta la coalizione, Alessandro Casano, non lo abbia potuto fare e non gli sia stato nemmeno detto: NO, grazie?
Se avete tutte queste domande come le ho io, scegliete la nostra ALTERNATIVA INDIPENDENTE e votate Alessandro Casano Sindaco.
L’intervista a Sara Serafini
L’intervista a Fulvio Giribaldi, capolista
L’intervista ad Alessandro Casano
ECCO LA DIRETTA DELLA PRESENTAZIONE
ECCO L’ELENCO DEI CANDIDATI
- Fulvio Giribaldi, 49, imprenditore
- Sara Serafini, 43, docente
- Luca Bietola, 18 anni, studente
- Rosanna Addamo, 53, Oss
- Paolo Arieta, 45, dipendente
- Fausto Badano Littardi, 66, medico
- Pier Luigi Balestra, 56, tecnico Asl 1
- Maurizio Bertone, 39, imprenditore
- Riccardo Achille Bregante, 67, esperto logistica portuale
- Maria Cristina Cappelli, 55, infermiera
- Sabrina Casella, 47, Oss/Volontaria
- Gloria Correa, 53, infermiera
- Fabio De Andreis, 38, impiegato
- Sara De Meo, 20, operatrice del soccorso
- Alessio Di Benedetto, 23, agente immobiliare
- Sabrina Drago, 51, dipendente
- Filippina Grassia, 66, assistente sociale
- Luca Guglielmino, 39, Chef
- Giusy Liparoti, 55, Volontaria
- Daniel Loda, 24, operatore protezione civile
- Sandra Mario, 49, Impiegata
- Manuela Pirani, 49, Dipendente riviera acqua
- Lorena Santullo, 52, infermiera
- Matteo Trincheri, 18, studente
- Claudia Zampollo, 67, pensionata ex commerciante
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