Imperia – Chissà cosa penserà Ciro Capacci, padre del sindaco di Imperia, quando verrà a scoprire che l’area lavaggio dei mezzi della Tradeco, la società che gestisce l’appalto per la raccolta dei rifiuti in 35 comuni della provincia, ubicata all’interno del suo capannone, è stata trasformata in un sito di stoccaggio dei rifiuti ingombranti cittadini? La ditta, infatti, non sarebbe in regola con i pagamenti con la società, la idroedil di Massimo Ghilardi, che gestisce la discarica di Collette Ozotto e perciò non può più conferire i rifiuti ingombranti nella stessa. Le Lavatrici, i frigoriferi, i televisori e molti altri rifiuti sono stati posizionati all’interno del capannone nell’area lavaggio causando un disagio ai lavoratori.
Ma non è finita qui. Oltre a non pagare l’affitto a Capacci Senior, la Tradeco non avrebbe pagato l’affitto del capannone situato dietro all’SDA dove un tempo c’era la sede dell’Eco Imperia. In questo caso ci sarebbe anche uno sfratto esecutivo per morosità.
Cosa ancor più grave è il fatto che mancherebbe la certificazione di idoneità al lavoro per molti dei lavoratori in quanto la Clinica Sant’Anna, visto il mancato pagamento degli esami medici, tra cui analisi del sangue e esami tossicologici, non avrebbe intenzione di consegnare i risultati sino a quando non sarà regolarizzata la parte economica.
Gli autisti dei mezzi pubblici, per Legge, sono obbligati a sottoporsi a controlli medici a sorpresa al fine di garantire l’incolumità pubblica. Quella della Tradeco è una situazione critica che, forse, meriterebbe una maggiore attenzione da parte degli amministratori pubblici.