Antonio Gagliano, candidato nella lista “Imperia Insieme” a sostegno di Claudio Scajola Sindaco fa il punto sulla campagna elettorale.
“A meno di un mese dalle elezioni amministrative del 10 giugno – scrive Gagliano – siamo entrati nel vivo della campagna elettorale: ormai tutti i candidati sono scesi in campo e mi pare giunto il momento di fare un primo punto della situazione e alcune riflessioni.
Girando in lungo ed in largo per il territorio del Comune di Imperia, mi rendo sempre più conto che un’intuizione nata un anno fa da un gruppo di amici è stata quanto mai azzeccata e lungimirante: di fronte agli enormi problemi della Città, immaginare un Sindaco di capacità eccezionali, di grande esperienza, in grado di raccogliere un consenso trasversale, di unire le anime di Imperia, al di fuori degli stretti confini dei partiti politici romani, un Sindaco indipendente che abbia a cuore solo la sua Città e che non sia diretto, da fuori, da manine genovesi che lo possano usare per i loro giochini di potere.
La riflessione è dovuta al fatto che alcuni rappresentanti della Giunta Regionale, con relativi stipendi d’oro pagati da tutti i liguri, dedicano gran parte del loro impegno politico non a lavorare per risolvere i tantissimi problemi della nostra Regione (immigrazione, acqua, rifiuti, trasporti), ma a puntellare il loro debole candidato, debole perché scelto per abbandono da parte di tutti i veri pretendenti, un politico che ha girato non sette ma settanta chiese (Forza Italia, PDL, Renzi, Paita, Capacci, Fitto, Cesa, Lista Civica Obiettivo Imperia di Gramondo, centrodestra Salviniano o quel che ne resta dopo l’accordo con i 5 Stelle).
Ecco, la debolezza di questo candidato mi pare l’elemento centrale emerso da queste prime settimane di confronto: un candidato che vorrebbe fare il Sindaco di un capoluogo afflitto da enormi problemi che ha contribuito lui stesso politicamente ad aumentare e che finora è stato sempre scortato negli impegni pubblici dai componenti della Giunta Regionale, che brillano per numero di presenze ai buffet e per assenza di risultati concreti (o per combinare disastri incredibili, come la perdita recente di 15.000.000 di euro per i danni dalle alluvioni per non aver letto le mail, a discapito dei cittadini che dovranno rimboccarsi le maniche): meno aperitivi e tagli di nastri e più lavoro negli uffici.
Del resto, lui stesso non fa mistero che la sua candidatura è dovuta al ruolo centrale svolto nella vicenda dal neo Presidente del Consiglio Regionale, che evidentemente preferisce dedicare il suo tempo a giocare allo stratega politico, invece che occuparsi, per esempio, del grave fenomeno dell’immigrazione incontrollata, dei richiedenti asilo che imperversano ormai in tutto il territorio della Provincia di Imperia, da Ventimiglia a Imperia, cavallo di battaglia della Lega, ma solo in campagna elettorale: ho volutamente tralasciato il comprensorio dianese, perché lì, grazie all’azione solitaria dei Sindaci coraggiosi Chiappori e Urso, il dramma dei presunti profughi è stato arginato e messo sotto controllo e non a caso questi Sindaci sono quelli che la Lega del Presidente del Consiglio ha messo politicamente ai margini.
Ora, io ci tengo a dire che proprio la sicurezza, se i cittadini lo vorranno, sarà la mia bandiera che porterò forte della mia passata esperienza amministrativa, bandiera che con Scajola Sindaco non sarà calpestata in nome delle poltrone e degli stipendi d’oro, come purtroppo ho visto fare nella Lega di Imperia, che nei cinque anni del mandato di Capacci, che ha trasformato Imperia in un centro di accoglienza, non ha fatto nulla, se non candidare a Sindaco uno che ha sempre condiviso il progetto Caserma Crespi come punto di riferimento dell’accoglienza (a questo punto, viene da domandarsi, perché non hanno candidato Abbo ? Che è la stessa roba).
Il comportamento della Lega oggi non meraviglia: da tre anni la delega alla Sicurezza è in mano alla Vice Presidente Viale, che non ha mosso un dito contro gli arrivi dei richiedenti asilo, che ha permesso la vergogna di Ventimiglia, che nulla ha fatto contro la tratta delle prostitute sulle strade di Sanremo.
Urlare in campagna elettorale e prendere posti ben retribuiti per non fare nulla: questo potrebbe essere il motto della Lega di Imperia: questi politici, ricchi grazie alla politica, sono solo capaci a rilasciare dichiarazioni sui giornali, a fare passerelle, a tagliare nastri e prendere aperitivi, ma non hanno combinato nulla di concreto in tre anni.
I cittadini queste cose le hanno capite, come tutti i giorni verifico in questa stupenda campagna elettorale: a loro l’ultima parola”.
Antonio Gagliano